Non riesco a relazionarmi e a stringere rapporti d’amicizia
Buongiorno, sono una ragazza moldava in Italia da ormai diversi anni.
Ho 28 anni e sono arrivata qui a 11.
I primi anni sono stati estenuanti per me, ho subito bullismo alle medie, non riuscivo a relazionarmi con i miei compagni perché incapace di parlare la lingua e ciò mi ha portato poi ad avere un atteggiamento diverso da ciò che ero da bambina.
Premetto che prima di arrivare qui ero una bambina molto socievole, avevo molte amiche, ero esuberante e tutte le bambine mi volevano come amica.
Andavo bene a scuola ed ero molto sicura di me.
Tutto cambio però quando arrivai qui.
Durante il primo anno Non conoscendo la lingua, io non parlavo con nessuno e nessuno mi parlava, tornavo a casa da scuola piangendo e odiavo sempre di più tutti i miei compagni.
Con il passare degli anni imparai la lingua e feci amicizia con qualcuno (maschi e femmine), iniziai ad avere un atteggiamento ribelle, inizia a fumare a 14 anni (probabilmente per sembrare più fica e matura).
Alle superiori purtroppo conobbi le persone sbagliate e iniziai a fumare i primi Spinelli.
Sempre a causa di queste cerchie di persone sbagliate conobbi un ragazzo con cui iniziai una relazione amorosa, faceva uso di droghe e aprì anche le porte di questo brutto mondo.
Iniziai a frequentare rave e per diversi anni feci uso di droghe.
Durante questo lungo periodo di tempo conobbi molte persone, molte volte mi trovavo in compagnie in cui tutti scherzavano e ridevano mentre io mi sentivo esclusa, messa da parte.
Le uniche persone che mi sono avvicinavano erano i maschi e mi rendo conto che molti di loro lo facevano perché avevano altri obiettivi.
Le ragazze però spesso mi sorridevano, molte volte mi parlavano ma io scappavo, avevo sempre paura di annoiarle, le volte che riuscivo a socializzare avevo l’impressione di annoiarle e di allontanarle.
Due anni fa mi sono iscritta all’università, un po’ perché mi sentivo ignorante, un po’ perché mi ero resa conto di aver perso me stessa con gli anni e volevo ritrovare la brava persona che ero.
Ho smesso di frequentare tutte le persone che mi portavano a fare una svita sregolata.
Convivo con un ragazzo da 6 mesi, ho conosciuto i suoi amici, però mi rendo conto che faccio ancora fatica a relazionarmi con le loro ragazze.
Spesso organizziamo cene a casa nostra e stiamo in compagnia, ma non riesco a legare o costruire rapporti più porofondi con le ragazze degli amici del mio ragazzo.
Non so se sia dovuto al fattto che io sia stata bullizzata da loro da piccola o perché mi senta inferiore a loro perché di un’altra nazionalità.
Vorrei tornare ad essere la ragazza decisa, sicura di me, estroversa ed egocentrica che ero da piccola, perché so che è la mia natura ma non riesco ad esternarlo con le ragazze italiane.
Come mi devo comportare?
Dovrei consultare un terapeuta relazionale?
P.
s ho avuto problemi affettivi con mio padre (spesso beveva ed era violento con mia madre e mia sorella, non lo vedo da 16 anni)
Ho 28 anni e sono arrivata qui a 11.
I primi anni sono stati estenuanti per me, ho subito bullismo alle medie, non riuscivo a relazionarmi con i miei compagni perché incapace di parlare la lingua e ciò mi ha portato poi ad avere un atteggiamento diverso da ciò che ero da bambina.
Premetto che prima di arrivare qui ero una bambina molto socievole, avevo molte amiche, ero esuberante e tutte le bambine mi volevano come amica.
Andavo bene a scuola ed ero molto sicura di me.
Tutto cambio però quando arrivai qui.
Durante il primo anno Non conoscendo la lingua, io non parlavo con nessuno e nessuno mi parlava, tornavo a casa da scuola piangendo e odiavo sempre di più tutti i miei compagni.
Con il passare degli anni imparai la lingua e feci amicizia con qualcuno (maschi e femmine), iniziai ad avere un atteggiamento ribelle, inizia a fumare a 14 anni (probabilmente per sembrare più fica e matura).
Alle superiori purtroppo conobbi le persone sbagliate e iniziai a fumare i primi Spinelli.
Sempre a causa di queste cerchie di persone sbagliate conobbi un ragazzo con cui iniziai una relazione amorosa, faceva uso di droghe e aprì anche le porte di questo brutto mondo.
Iniziai a frequentare rave e per diversi anni feci uso di droghe.
Durante questo lungo periodo di tempo conobbi molte persone, molte volte mi trovavo in compagnie in cui tutti scherzavano e ridevano mentre io mi sentivo esclusa, messa da parte.
Le uniche persone che mi sono avvicinavano erano i maschi e mi rendo conto che molti di loro lo facevano perché avevano altri obiettivi.
Le ragazze però spesso mi sorridevano, molte volte mi parlavano ma io scappavo, avevo sempre paura di annoiarle, le volte che riuscivo a socializzare avevo l’impressione di annoiarle e di allontanarle.
Due anni fa mi sono iscritta all’università, un po’ perché mi sentivo ignorante, un po’ perché mi ero resa conto di aver perso me stessa con gli anni e volevo ritrovare la brava persona che ero.
Ho smesso di frequentare tutte le persone che mi portavano a fare una svita sregolata.
Convivo con un ragazzo da 6 mesi, ho conosciuto i suoi amici, però mi rendo conto che faccio ancora fatica a relazionarmi con le loro ragazze.
Spesso organizziamo cene a casa nostra e stiamo in compagnia, ma non riesco a legare o costruire rapporti più porofondi con le ragazze degli amici del mio ragazzo.
Non so se sia dovuto al fattto che io sia stata bullizzata da loro da piccola o perché mi senta inferiore a loro perché di un’altra nazionalità.
Vorrei tornare ad essere la ragazza decisa, sicura di me, estroversa ed egocentrica che ero da piccola, perché so che è la mia natura ma non riesco ad esternarlo con le ragazze italiane.
Come mi devo comportare?
Dovrei consultare un terapeuta relazionale?
P.
s ho avuto problemi affettivi con mio padre (spesso beveva ed era violento con mia madre e mia sorella, non lo vedo da 16 anni)
[#1]
Gentile Ragazza,
non esiti ulteriormente e si faccia accompagnare in questa (ri)scoperta della donna che vuole essere oggi da uno psicologo psicoterapeuta.
Il passato ha il potere di condizionare il nostro presente solo se noi stessi glielo concediamo. Così come gli altri ci trattano come noi consentiamo loro di fare.
A mio avviso, abbiamo un destino segnato solo se ci poniamo in modo passivo nei confronti della vita.
Pertanto, è importante prendere consapevolezza delle opinioni, delle valutazioni e dei pensieri che fa su stessa, sulle altre persone e su quanto accade: di solito, è a questo che noi reagiamo emotivamente e dal punto di vista comportamentale. Ma se il punto di partenza è errato, tutta la traiettoria sarà inadeguata e la allontanerà dagli obiettivi che invece vorrebbe perseguire.
Cordialità.
non esiti ulteriormente e si faccia accompagnare in questa (ri)scoperta della donna che vuole essere oggi da uno psicologo psicoterapeuta.
Il passato ha il potere di condizionare il nostro presente solo se noi stessi glielo concediamo. Così come gli altri ci trattano come noi consentiamo loro di fare.
A mio avviso, abbiamo un destino segnato solo se ci poniamo in modo passivo nei confronti della vita.
Pertanto, è importante prendere consapevolezza delle opinioni, delle valutazioni e dei pensieri che fa su stessa, sulle altre persone e su quanto accade: di solito, è a questo che noi reagiamo emotivamente e dal punto di vista comportamentale. Ma se il punto di partenza è errato, tutta la traiettoria sarà inadeguata e la allontanerà dagli obiettivi che invece vorrebbe perseguire.
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 569 visite dal 27/03/2021.
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