Il mio ragazzo sparisce ogni volta che mi succede qualcosa di brutto e nei momenti di stress
Salve medici, sto insieme a un ragazzo da un anno il quale purtroppo soffre di ansia e attacchi di panico ed è molto introverso.
Io ormai ne ho preso atto e cerco di avere del riguardo per lui evitandogli lo stress dei miei problemi ma a volte è inevitabile perchè la vita è fatta anche di brutti momenti, ahimè.
Nello specifico di recente ho dovuto fare i conti con il lutto di un parente stretto, ho sofferto molto e ho cercato di raccontare al mio ragazzo "il minimo indispensabile" ma lui ugualmente percependo il mio stress e poco a poco è sparito.
Non lo sento da più di una settimana e non è attivo neanche nei social, come se volesse "sparire momentaneamente dal mondo".
Questa situazione è già successa altre volte, basta il minimo stress da parte mia (di cose mie personali come il lavoro o altro dove lui non c'entra niente) e sparisce per settimane.
Non litighiamo spesso, il nostro unico motivo di litigio è proprio questo suo sparire ogni volta che avrei bisogno di supporto morale da parte sua.
Per il resto sto bene con lui quindi mi rattristo molto quando gli capitano questi momenti anche perchè mi ritrovo a cercare supporto in altre persone quando vorrei che fosse lui a starmi accanto.
In passato mi sono arrabbiata molto con lui per questo e ho cercato di fargli capire che è sbagliato questo suo modo d' agire molto vigliacco ma poi puntualmente lo rifà in ogni situazione "pesante" dove ripeto lui non ha nessuna colpa.
Mi pesa molto questo "censurare" e omettere certe cose per evitare ogni volta la sua fuga, che poi alla fine si presenta lo stesso...
Come mi devo comportare con lui?
Come affronto questa situazione per l' ennesima volta?
Grazie
Io ormai ne ho preso atto e cerco di avere del riguardo per lui evitandogli lo stress dei miei problemi ma a volte è inevitabile perchè la vita è fatta anche di brutti momenti, ahimè.
Nello specifico di recente ho dovuto fare i conti con il lutto di un parente stretto, ho sofferto molto e ho cercato di raccontare al mio ragazzo "il minimo indispensabile" ma lui ugualmente percependo il mio stress e poco a poco è sparito.
Non lo sento da più di una settimana e non è attivo neanche nei social, come se volesse "sparire momentaneamente dal mondo".
Questa situazione è già successa altre volte, basta il minimo stress da parte mia (di cose mie personali come il lavoro o altro dove lui non c'entra niente) e sparisce per settimane.
Non litighiamo spesso, il nostro unico motivo di litigio è proprio questo suo sparire ogni volta che avrei bisogno di supporto morale da parte sua.
Per il resto sto bene con lui quindi mi rattristo molto quando gli capitano questi momenti anche perchè mi ritrovo a cercare supporto in altre persone quando vorrei che fosse lui a starmi accanto.
In passato mi sono arrabbiata molto con lui per questo e ho cercato di fargli capire che è sbagliato questo suo modo d' agire molto vigliacco ma poi puntualmente lo rifà in ogni situazione "pesante" dove ripeto lui non ha nessuna colpa.
Mi pesa molto questo "censurare" e omettere certe cose per evitare ogni volta la sua fuga, che poi alla fine si presenta lo stesso...
Come mi devo comportare con lui?
Come affronto questa situazione per l' ennesima volta?
Grazie
[#1]
Gentile utente,
Già in apertura di consulto Lei ci informa che il Suo ragazzo "..soffre di ansia e attacchi di panico ed è molto introverso."
E dunque di ciò Lei è ben consapevole.
Tuttavia non riesce ad accettare le conseguenze comportamentali di questo suo problema e cioè che, essendo lui ansioso, fugga a gambe levate da tutto ciò che può innescargli ansia o, ancor peggio, attacchi di panico.
Lei osserva che
".. è sbagliato questo suo modo d' agire molto vigliacco..".
E ovvio che questo è il Suo punto di vista e, fuori da un'ottica psico-specialistica, è comprensibile la Sua delusione.
In realtà l'unica cosa sensata sarebbe che il ragazzo curasse seriamente ansia ed attacchi di panico, sempre che questa sia la diagnosi di uno specialista.
Al di là di ciò non esiste "buona volontà" nei disturbi psichici, nè vigliaccheria.
Lei lo può aiutare incitandolo in tale direzione.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Già in apertura di consulto Lei ci informa che il Suo ragazzo "..soffre di ansia e attacchi di panico ed è molto introverso."
E dunque di ciò Lei è ben consapevole.
Tuttavia non riesce ad accettare le conseguenze comportamentali di questo suo problema e cioè che, essendo lui ansioso, fugga a gambe levate da tutto ciò che può innescargli ansia o, ancor peggio, attacchi di panico.
Lei osserva che
".. è sbagliato questo suo modo d' agire molto vigliacco..".
E ovvio che questo è il Suo punto di vista e, fuori da un'ottica psico-specialistica, è comprensibile la Sua delusione.
In realtà l'unica cosa sensata sarebbe che il ragazzo curasse seriamente ansia ed attacchi di panico, sempre che questa sia la diagnosi di uno specialista.
Al di là di ciò non esiste "buona volontà" nei disturbi psichici, nè vigliaccheria.
Lei lo può aiutare incitandolo in tale direzione.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Grazie per la sua risposta Dott. Brunialti, si questi disturbi che ha sono stati diagnosticati e prende anche dei farmaci per l' ansia. Come le dicevo indipendentemente da quale sia l' argomento o la situazione scomoda in questione ripete sempre lo stesso comportamento di "chiusura verso il mondo esterno" anche nei miei confronti e questo mi ferisce sempre di più.
Come ha già detto lei cercherò di fargli capire che deve curare questo problema anche perchè mi ha detto di aver perso già molte persone in passato per colpa degli attacchi di panico, ma non ho visto l' intenzione da parte sua di farlo. Speriamo bene...
Come ha già detto lei cercherò di fargli capire che deve curare questo problema anche perchè mi ha detto di aver perso già molte persone in passato per colpa degli attacchi di panico, ma non ho visto l' intenzione da parte sua di farlo. Speriamo bene...
[#3]
Gentile utente,
il Suo ragazzo chieda al proprio curante se ritiene opportuno un percorso di psicoterapia parallelamente ai farmaci. L'abbinamento pare risultare massimamente efficace.
Vi consiglio di leggere al proposito:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html .
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
il Suo ragazzo chieda al proprio curante se ritiene opportuno un percorso di psicoterapia parallelamente ai farmaci. L'abbinamento pare risultare massimamente efficace.
Vi consiglio di leggere al proposito:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html .
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 23/03/2021.
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