tratti ossessivo compulsivi o narcisisti?
Buonasera dottori.
Recentemente mi sono sottoposto all'intervista semi strutturata scid 2 con una psichiatra.
La decisione l'ho presa perché, a causa di una strana depressione, volevo meglio indagare la mia personalità e capire cosa ci fosse che non andava.
Sono anche in cura da una psicoterapeuta con cui faccio EMDR e assumo zoloft 100mg/die.
Ho costruito una sorta di ossessione sul narcisismo: prima della depressione, in adolescenza diciamo, mi ero costruito una sorta di personaggio con cui mi muovevo nel mondo, un guerriero dal pugno di ferro e cuore di velluto, una cosa totalmente fittizia e della quale ho preso coscienza da solo.
Questo personaggio penso mi sia servito per ovviare alla bassissima autostima che invece mi ha contraddistinto per tutta l'infanzia e la prima adolescenza.
Come dicevo, da quando ho preso coscienza di ciò e ho capito quanto mi sentissi non autentico da anni, ho fatto della possibilità di essere narcisista una vera ossessione, faccio ricerche, mi fisso sui dettagli e se trovo analogie col mio comportamento provo moltissima ansia.
Anche e soprattutto per la ricerca costante di attenzioni dall'esterno e per il fatto che quando entro in una conversazione ho capito di avere il focus unicamente su di me, di pensare sempre a come farmi vedere dal prossimo e non a conoscere il prossimo, che diventa mero contorno del contesto.
Nonostante ciò, la dottoressa con cui ho fatto la scid 2 ha concluso che il problema sta nel perfezionismo e nella mia autocritica: è pur vero che sono una persona abbastanza fissata con le apparenze, ma è altrettanto vero che mi critico da solo per questo (dalla depressione in poi, prima no), al tempo stesso ho sempre pensato a me stesso come uno strumento al servizio di qualcosa, con una morale molto elevata (da adolescente non corrispondente ai fatti) e che metteva gli obblighi morali sopra a tutto, anche alla legge stessa.
Vedo gli altri come superficiali, inaffidabili e moralmente sbagliati, ma li vedo anche come più forti di me e più capaci.
Secondo la dottoressa, il problema non è il narcisismo, che può starci nei limiti di un post adolescente nel 2021, quanto piuttosto nell'auticritica ed autoanalisi, nel perfezionismo, nella critica e rabbia verso gli errori miei e altrui.
Per questo secondo lei, il problema è da ricercarsi in tratti di personalità ossessivo compulsiva, piuttosto che narcisistica.
Ho fatto qualche ricerca e ho compreso che i due disturbi, in ogni misura, sono molto simili ma anche molto diversi per certi versi.
Sono qui per chiedervi intanto come potrei lavorare con queste ossessioni, ci sono tecniche EMDR che potrei chiedere alla terapeuta di poter fare anche da solo?
E poi, c'è un test, qualunque sia la sua complessità, per distinguere con certezza tra una personalità ossessiva ed una narcisistica?
So che gli ossessivi sono molto ligi al dovere, io mi sento abbastanza procrastinatore e menefreghista, mi sento sempre più confuso su me stesso e ho sempre più domande.
Recentemente mi sono sottoposto all'intervista semi strutturata scid 2 con una psichiatra.
La decisione l'ho presa perché, a causa di una strana depressione, volevo meglio indagare la mia personalità e capire cosa ci fosse che non andava.
Sono anche in cura da una psicoterapeuta con cui faccio EMDR e assumo zoloft 100mg/die.
Ho costruito una sorta di ossessione sul narcisismo: prima della depressione, in adolescenza diciamo, mi ero costruito una sorta di personaggio con cui mi muovevo nel mondo, un guerriero dal pugno di ferro e cuore di velluto, una cosa totalmente fittizia e della quale ho preso coscienza da solo.
Questo personaggio penso mi sia servito per ovviare alla bassissima autostima che invece mi ha contraddistinto per tutta l'infanzia e la prima adolescenza.
Come dicevo, da quando ho preso coscienza di ciò e ho capito quanto mi sentissi non autentico da anni, ho fatto della possibilità di essere narcisista una vera ossessione, faccio ricerche, mi fisso sui dettagli e se trovo analogie col mio comportamento provo moltissima ansia.
Anche e soprattutto per la ricerca costante di attenzioni dall'esterno e per il fatto che quando entro in una conversazione ho capito di avere il focus unicamente su di me, di pensare sempre a come farmi vedere dal prossimo e non a conoscere il prossimo, che diventa mero contorno del contesto.
Nonostante ciò, la dottoressa con cui ho fatto la scid 2 ha concluso che il problema sta nel perfezionismo e nella mia autocritica: è pur vero che sono una persona abbastanza fissata con le apparenze, ma è altrettanto vero che mi critico da solo per questo (dalla depressione in poi, prima no), al tempo stesso ho sempre pensato a me stesso come uno strumento al servizio di qualcosa, con una morale molto elevata (da adolescente non corrispondente ai fatti) e che metteva gli obblighi morali sopra a tutto, anche alla legge stessa.
Vedo gli altri come superficiali, inaffidabili e moralmente sbagliati, ma li vedo anche come più forti di me e più capaci.
Secondo la dottoressa, il problema non è il narcisismo, che può starci nei limiti di un post adolescente nel 2021, quanto piuttosto nell'auticritica ed autoanalisi, nel perfezionismo, nella critica e rabbia verso gli errori miei e altrui.
Per questo secondo lei, il problema è da ricercarsi in tratti di personalità ossessivo compulsiva, piuttosto che narcisistica.
Ho fatto qualche ricerca e ho compreso che i due disturbi, in ogni misura, sono molto simili ma anche molto diversi per certi versi.
Sono qui per chiedervi intanto come potrei lavorare con queste ossessioni, ci sono tecniche EMDR che potrei chiedere alla terapeuta di poter fare anche da solo?
E poi, c'è un test, qualunque sia la sua complessità, per distinguere con certezza tra una personalità ossessiva ed una narcisistica?
So che gli ossessivi sono molto ligi al dovere, io mi sento abbastanza procrastinatore e menefreghista, mi sento sempre più confuso su me stesso e ho sempre più domande.
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gentile utente fossi in lei mi fiderei della diagnosi della sua teraputa,
(..)accio ricerche, mi fisso sui dettagli e se trovo analogie (..)
queste descritte sono dinamiche ossessive..
(..)accio ricerche, mi fisso sui dettagli e se trovo analogie (..)
queste descritte sono dinamiche ossessive..
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Utente
Gentile dottore, la ringrazio per la risposta. Con ogni probabilità è esattamente così. La questione va oltre: l'ossessione cambia anche tema, sia pure ritorna sempre agli stessi. Tempo fa avevo paura di essermi avvelenato con un insetticida un anno prima, assurdo razionalmente parlando ma ho questi pensieri ricorrenti di rovina e di colpa. Nello specifico quando il tema cambia, quello di prima non mi da più alcuna ansia e ne riconosco l'assurdità, ma rimango fossilizzato sul nuovo tema con la stessa enfasi. Addirittura ho notato quanto segue: se i tratti caratteriali quali perfezionismo, critica e ricerca di attenzioni fossero dovuti solo ad un brutto carattere, magari momentaneo, ci lavorerei con serenità e senza senso di colpa; laddove invece avessi un disturbo narcisistico mi disprezzerei con tutto me stesso, con un forte senso di colpa morale prima che altruistico.
Mi rendo conto che forse ho scritto qui proprio per ottenere rassicurazioni che è la cosa più sbagliata che potrei fare, al tempo stesso, nonostante i disturbi di personalità siano egosintonici non posso fare a meno di pensare che abbia raggiunto l'illuminazione post depressione e che questa ossessione sia in realtà una presa di coscienza profonda. La sola possibilità che lo sia mi mette ansia.
Le volevo chiedere se, visto che sto lavorando con l'EMDR su alcuni eventi specifici, secondo lei potrebbe essere utile approfondire le ossessioni con tecniche di desensibilizzazione e movimenti oculari, o se le due cose sono di due universi differenti. Grazie ancora per la sua disponibilità
Mi rendo conto che forse ho scritto qui proprio per ottenere rassicurazioni che è la cosa più sbagliata che potrei fare, al tempo stesso, nonostante i disturbi di personalità siano egosintonici non posso fare a meno di pensare che abbia raggiunto l'illuminazione post depressione e che questa ossessione sia in realtà una presa di coscienza profonda. La sola possibilità che lo sia mi mette ansia.
Le volevo chiedere se, visto che sto lavorando con l'EMDR su alcuni eventi specifici, secondo lei potrebbe essere utile approfondire le ossessioni con tecniche di desensibilizzazione e movimenti oculari, o se le due cose sono di due universi differenti. Grazie ancora per la sua disponibilità
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 7k visite dal 21/03/2021.
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