Doc omosessuale o omofobia interiorizzata?
Buonasera, come da titolo vi voglio porgere alcune domande.
Avrete sicuramente capito che sto vivendo un periodo davvero difficile perché non so più chi sono e cosa sono e tutto ciò è legato alla mia identità sessuale.
Possiamo anche dire che è una questione che mi porto dietro dall'adolescenza, però sono sempre riuscito ad andare avanti perché la realtà dei fatti mi rassicurava alquanto.
Tutto è nato quando 16 anni fa guardando un film in cui un uomo accettava la sua omosessualità a 69 anni, quindi mi sono detto che se fino a 69 anni si può mentire a sé stessi perché la cosa non potrebbe riguardare me?
Così ho iniziato una serie di test con pornografia omosessuale con risultati differenti.
A volte, in preda all'ansia più totale e alle palpitazioni, raggiungevo l'apice con piacere e la cosa mi raddoppiava l'ansia e le preoccupazioni.
Altre volte non avevo alcuna reazione, altre volte disgusto.
Però è come se conducessi due vite differenti perché nella realtà ero e sono attratto dalle donne, avevo risposte fisiologiche molto chiare nei momenti opportuni, e ho preso pure diverse cotte che, quando non ricambiate, mi gettavano un po' nello sconforto.
Detto cio, mi ritrovo adesso da un anno alla soglia dei 30 a rimettere tutto in discussione nonostante sono stabilmente fidanzato da 10 anni.
Devo mettermi alla prova sempre con i porno e se la prova va male, l'ansia e le paure mi attanagliano per giorni fin quando le prove non vanno come desidero io.
L'attività sessuale con la mia compagna dipende da come mi sento; se mi sento bene e sono certo delle mie cose va moltp bene, altrimenti anche quel momento diventa buono per mettersi alla prova, capire quali sensazioni provo, se sono migliori o peggiori di quelle provate durante i porno o, peggio di peggio, provo a rivedermi in mente uno dei porno visti prima per vedere l'esito.
Se per caso arrivassi all'orgasmo sarebbe veramente la fine, la depressione prende il sopravvento.
Il problema è anche che mi metto di continuo alla prova, guardo una modella e vedo che effetto mi fa, guardo un attore e faccio altrettanto.
È una situazione che mi sta letteralmente facendo impazzire, sto tutta la giornata a rimuginare su sta cosa.
Inoltre se mi metto un attimo disteso per rilassarmi mi vengono in mente dei flash con contenuti omoerotici che mi mettono un ansia da paura, e probabilmente mi devo chiudere in bagno a testarmi.
Ora mi chiedo: il doc, se è questo il problema, può portarmi a provare piacere nei momenti dei test?
L'omofobia interiorizzata, se è questo il problema, può avermi fatto credere di essere attratto dalle donne per tutto questo tempo?
Grazie
Avrete sicuramente capito che sto vivendo un periodo davvero difficile perché non so più chi sono e cosa sono e tutto ciò è legato alla mia identità sessuale.
Possiamo anche dire che è una questione che mi porto dietro dall'adolescenza, però sono sempre riuscito ad andare avanti perché la realtà dei fatti mi rassicurava alquanto.
Tutto è nato quando 16 anni fa guardando un film in cui un uomo accettava la sua omosessualità a 69 anni, quindi mi sono detto che se fino a 69 anni si può mentire a sé stessi perché la cosa non potrebbe riguardare me?
Così ho iniziato una serie di test con pornografia omosessuale con risultati differenti.
A volte, in preda all'ansia più totale e alle palpitazioni, raggiungevo l'apice con piacere e la cosa mi raddoppiava l'ansia e le preoccupazioni.
Altre volte non avevo alcuna reazione, altre volte disgusto.
Però è come se conducessi due vite differenti perché nella realtà ero e sono attratto dalle donne, avevo risposte fisiologiche molto chiare nei momenti opportuni, e ho preso pure diverse cotte che, quando non ricambiate, mi gettavano un po' nello sconforto.
Detto cio, mi ritrovo adesso da un anno alla soglia dei 30 a rimettere tutto in discussione nonostante sono stabilmente fidanzato da 10 anni.
Devo mettermi alla prova sempre con i porno e se la prova va male, l'ansia e le paure mi attanagliano per giorni fin quando le prove non vanno come desidero io.
L'attività sessuale con la mia compagna dipende da come mi sento; se mi sento bene e sono certo delle mie cose va moltp bene, altrimenti anche quel momento diventa buono per mettersi alla prova, capire quali sensazioni provo, se sono migliori o peggiori di quelle provate durante i porno o, peggio di peggio, provo a rivedermi in mente uno dei porno visti prima per vedere l'esito.
Se per caso arrivassi all'orgasmo sarebbe veramente la fine, la depressione prende il sopravvento.
Il problema è anche che mi metto di continuo alla prova, guardo una modella e vedo che effetto mi fa, guardo un attore e faccio altrettanto.
È una situazione che mi sta letteralmente facendo impazzire, sto tutta la giornata a rimuginare su sta cosa.
Inoltre se mi metto un attimo disteso per rilassarmi mi vengono in mente dei flash con contenuti omoerotici che mi mettono un ansia da paura, e probabilmente mi devo chiudere in bagno a testarmi.
Ora mi chiedo: il doc, se è questo il problema, può portarmi a provare piacere nei momenti dei test?
L'omofobia interiorizzata, se è questo il problema, può avermi fatto credere di essere attratto dalle donne per tutto questo tempo?
Grazie
[#1]
Gentile utente,
come avrà visto visitando il blog,
la tematica che Lei presenta è assai diffusa.
Per lo più afferisce all'ansia.
Come ciò si produca,
lo potrà approfondire qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/790-e-se-fossi-omosessuale.html .
Però per avere una diagnosi,
quella che Lei richiederebbe attraverso il Suo titolo,
non è sufficiente un consulto online, occorre una consulenza di persona presso uno Psicologo, meglio se Psicoterapeuta.
Sono ormai quasi 20 anni che Lei soffre a causa di questo dubbio nonostante sia fidanzato da 10;
perchè non affrontarlo in presenza? gli Psy esercitano anche in fase rosso-Covid.
Dott. Brunialti
come avrà visto visitando il blog,
la tematica che Lei presenta è assai diffusa.
Per lo più afferisce all'ansia.
Come ciò si produca,
lo potrà approfondire qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/790-e-se-fossi-omosessuale.html .
Però per avere una diagnosi,
quella che Lei richiederebbe attraverso il Suo titolo,
non è sufficiente un consulto online, occorre una consulenza di persona presso uno Psicologo, meglio se Psicoterapeuta.
Sono ormai quasi 20 anni che Lei soffre a causa di questo dubbio nonostante sia fidanzato da 10;
perchè non affrontarlo in presenza? gli Psy esercitano anche in fase rosso-Covid.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Ex utente
Buonasera dottoressa, grazie della cortese risposta nonostante oggi sia sabato. Ho letto e riletto molte volte quel documento che lei ha postato e, come potrà immaginare, mi dà tranquillità per un po' ma poi rimetto tutto in dubbio. Ciò che mi chiedo io è se il doc, se questo è ciò di cui soffro, mi può fare provare piacere di fronte a quelle immagini. La risposta prettamente fisiologica ad una stimolazione visiva dovrebbe essere praticamente del tutto istintiva, il doc ha il potere di modificare questa situazione? Il dubbio nasce dal fatto che ci sono periodi che sto veramente bene e certe immagini non mi fanno alcuna impressione, non penso praticamente a niente e la mia vita procede normalmente. Altri periodi, come questo, che sono praticamente vulnerabile ad ogni stimolazione. Comunque ho provato ad iniziare un percorso psicoterapico ma sono fuggito via dopo il primo incontro. Non mi chieda perché, l'ansia ha preso il sopravvento, come al solito.
[#3]
Gentile utente,
Ha provato a risolvere da solo ma non ci è riuscito.
Ha provato una seduta di psicoterapia, ma afferma di non aver retto all'ansia.
Talvolta ci si affeziona ai propri sintomi. Si teme maggiormente il cambiamento che non i sintomi, è una situazione di cui noi Psicoterapeuti abbiamo ampia esperienza professionale e che conosciamo molto bene.
Se così non fosse cerchi un altro Psicoterapeuta che si occupa specificamente di ansia. Ma si impegni ad andarci a tutti i costi per almeno sei sedute.
Dott. Brunialti
Ha provato a risolvere da solo ma non ci è riuscito.
Ha provato una seduta di psicoterapia, ma afferma di non aver retto all'ansia.
Talvolta ci si affeziona ai propri sintomi. Si teme maggiormente il cambiamento che non i sintomi, è una situazione di cui noi Psicoterapeuti abbiamo ampia esperienza professionale e che conosciamo molto bene.
Se così non fosse cerchi un altro Psicoterapeuta che si occupa specificamente di ansia. Ma si impegni ad andarci a tutti i costi per almeno sei sedute.
Dott. Brunialti
[#4]
Ex utente
Buongiorno dottoressa, ancora grazie. Non credo di essermi affezionato ai miei sintomi perché sto impazzendo, credo che io abbia paura di non esprimermi al meglio perché preso dall'ansia e la professionista voglia indirizzare la diagnosi verso qualcosa di non desiderato. Mi sarebbe piaciuto sapere se l'ansia e l'agitazione e il doc possono davvero fare credere che determinate immagini siano gradevoli quando in realtà non è così. Volevo solo un'informazione generale.
Grazie
Grazie
[#5]
La risposta non Le servirebbe a nulla, perchè non è detto che si attagli al caso Suo.
E poi, anche nel caso di una mia risposta, Lei potrebbe pensare che "...la professionista (cioè io) voglia indirizzare la diagnosi verso qualcosa di non desiderato", come ha pensato della Collega che ha conosciuto in carne ed ossa. I pensieri ossessivi sono così, non danno tregua, trovano continue modalità nuove per poter continuare ad esistere.
Nel "virgolettato" sopra, ho utilizzato parole Sue per mostrarLe come un consulto non serva a nulla in questo specifico caso; chi non intende curarsi li ospita a tempo indeterminato.
Auspico che Lei si decida a curare i pensieri ingombranti e non solo a parlarne.
Dott. Brunialti
E poi, anche nel caso di una mia risposta, Lei potrebbe pensare che "...la professionista (cioè io) voglia indirizzare la diagnosi verso qualcosa di non desiderato", come ha pensato della Collega che ha conosciuto in carne ed ossa. I pensieri ossessivi sono così, non danno tregua, trovano continue modalità nuove per poter continuare ad esistere.
Nel "virgolettato" sopra, ho utilizzato parole Sue per mostrarLe come un consulto non serva a nulla in questo specifico caso; chi non intende curarsi li ospita a tempo indeterminato.
Auspico che Lei si decida a curare i pensieri ingombranti e non solo a parlarne.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 8.6k visite dal 20/03/2021.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.