Il cibo è al centro della mia vita
Buonasera dottori, sono una ragazza di 31 anni e da circa una decina d’anni ho un rapporto conflittuale con il cibo.
Ho sempre fatto sport, ero una ballerina, e sono sempre stata una bambina e un’adolescente magra, direi sottopeso.
A 20 anni a causa dell’università ho deciso di mollare la danza perché non riuscivo più a dedicare ad essa il tempo e le energie che avrei voluto e piuttosto che fare una cosa tanto per, ho preferito concentrarmi sugli studi.
Fin da subito mi ha sfiorata il pensiero che, smettendo di fare sport, sarei potuta ingrassare ma non avevo mai dato una grande importanza alla cosa perché appunto ero sempre stata fin troppo magra perciò non me ne sono preoccupata finché invece è successo di sentire qualche commento cattivo sul mio conto, da mio papà e anche da miei compagni di corso che sostenevano non potessi permettermi di indossare determinati abiti aderenti.
Li per la prima volta ho dato davvero importanza al mio fisico e al mio peso e mi sono vista grassa.
È come se fossi cascata dalle nuvole.
Pesavo circa 48/50 kg per 1.60 m perciò ero si in normopeso ma io volevo tornare ad essere vista come quella magra, non volevo essere solo normale.
Da lì è stato un oscillare continuo, ho pesato 40 kg così come 10 di più, l’estate scorsa ho toccato i 38, anche a causa di una relazione che mi ha devastata.
Con il lockdown ho iniziato ad allenarmi a casa ed è diventato prima una valvola di sfogo e poi una punizione, un modo per placare i sensi di colpa quando mi capita, purtroppo ora spesso, di sforare le calorie.
Odio me stessa per aver perso il controllo, sono ingrassata circa 3 kg in un anno, ora ne peso quasi 44 e non mi piaccio.
Mi sento una fallita ogni volta che non riesco a rispettare la dieta e mi faccio schifo ogni volta che mi vesto e sento i jeans che mi vanno stretti.
Penso sempre al pasto successivo, e arrivo a sedermi a tavola sempre così affamata da buttare giù la mia misera cena senza nemmeno sentirne il sapore e poi cercare di placare quel senso di fame che mi resta con frutta, biscotti dietetici, yogurt, qualsiasi cosa light che mi sono messa in dispensa.
Vado a letto gonfissima eppure non mi sento mai appagata.
Quando esco a pranzo, per fortuna raramente vista la situazione covid, mangio tutto ciò che voglio con l’idea di saltare la cena ma non ci riesco mai a farlo e finisco per mangiare lo stesso.
Vorrei solo avere un rapporto sano ed equilibrato con il cibo.
Sono già seguita da uno psicologo da novembre ma lui non reputa che questo problema sia così grave mentre per me il pensiero fisso del cibo sta diventando davvero invasivo ed invalidante e so che non è normale.
Qualcuno può darmi qualche consiglio o spunto di riflessione così che possa parlarne anche con il mio specialista?
Grazie mille, buona serata.
Ho sempre fatto sport, ero una ballerina, e sono sempre stata una bambina e un’adolescente magra, direi sottopeso.
A 20 anni a causa dell’università ho deciso di mollare la danza perché non riuscivo più a dedicare ad essa il tempo e le energie che avrei voluto e piuttosto che fare una cosa tanto per, ho preferito concentrarmi sugli studi.
Fin da subito mi ha sfiorata il pensiero che, smettendo di fare sport, sarei potuta ingrassare ma non avevo mai dato una grande importanza alla cosa perché appunto ero sempre stata fin troppo magra perciò non me ne sono preoccupata finché invece è successo di sentire qualche commento cattivo sul mio conto, da mio papà e anche da miei compagni di corso che sostenevano non potessi permettermi di indossare determinati abiti aderenti.
Li per la prima volta ho dato davvero importanza al mio fisico e al mio peso e mi sono vista grassa.
È come se fossi cascata dalle nuvole.
Pesavo circa 48/50 kg per 1.60 m perciò ero si in normopeso ma io volevo tornare ad essere vista come quella magra, non volevo essere solo normale.
Da lì è stato un oscillare continuo, ho pesato 40 kg così come 10 di più, l’estate scorsa ho toccato i 38, anche a causa di una relazione che mi ha devastata.
Con il lockdown ho iniziato ad allenarmi a casa ed è diventato prima una valvola di sfogo e poi una punizione, un modo per placare i sensi di colpa quando mi capita, purtroppo ora spesso, di sforare le calorie.
Odio me stessa per aver perso il controllo, sono ingrassata circa 3 kg in un anno, ora ne peso quasi 44 e non mi piaccio.
Mi sento una fallita ogni volta che non riesco a rispettare la dieta e mi faccio schifo ogni volta che mi vesto e sento i jeans che mi vanno stretti.
Penso sempre al pasto successivo, e arrivo a sedermi a tavola sempre così affamata da buttare giù la mia misera cena senza nemmeno sentirne il sapore e poi cercare di placare quel senso di fame che mi resta con frutta, biscotti dietetici, yogurt, qualsiasi cosa light che mi sono messa in dispensa.
Vado a letto gonfissima eppure non mi sento mai appagata.
Quando esco a pranzo, per fortuna raramente vista la situazione covid, mangio tutto ciò che voglio con l’idea di saltare la cena ma non ci riesco mai a farlo e finisco per mangiare lo stesso.
Vorrei solo avere un rapporto sano ed equilibrato con il cibo.
Sono già seguita da uno psicologo da novembre ma lui non reputa che questo problema sia così grave mentre per me il pensiero fisso del cibo sta diventando davvero invasivo ed invalidante e so che non è normale.
Qualcuno può darmi qualche consiglio o spunto di riflessione così che possa parlarne anche con il mio specialista?
Grazie mille, buona serata.
[#1]
Gentile utente,
"Il cibo è al centro della mia vita"
ci dice subito attraverso il titolo, senza giri di parole.
Attuamente Lei pesa Kg 44 per m. 1,60 di altezza, eppure non si piace, si sente gonfia.
Ma il suo Psicologo non sembra dare peso alla cosa. Al proposito ci chiede spunti di riflessione per parlarne con lui.
Che dirle?
-- 1. Lo Psicologo è anche Psicoterapeuta?
Innanzi tutto: lo Psicologo Suo curante anche Psicoterapeuta? Solo così può curare. Tenga conto che è un elemento molto significativo.
-- 2. Distubo complesso = cura multidisciplinare.
Da varie linee guida non sembra che un solo e unico Specialista
- sia pure competente - sia in grado di curare efficacemente i disturbi alimentari.
Perchè?
I disturbi del comportamento alimentare generalmente rappresentano la risposta a un disagio e a una sofferenza significativi,
ma ben presto si strutturano in un disturbo *complesso*, che coinvolge il corpo, la psiche, i comportamenti, le relazioni; ed inoltre il metabolismo, ed altri aspetti di competenza degli Specialisti di area medica.
Per questo motivo occorre quell'approccio *complesso* che unicamente una èquipe multidisciplinare offre.
Consapevole di ciò, è la stessa stessa Azienda Sanitaria Nazionale a farsene carico, avendo istituito in ogni Regione uno o più "Centri per i Disturbi del Comportamento Alimentare" (DCA);
nel merito può documentarsi e consultare la mappa nazionale in:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html :
(tenga conto che il pagamento è di un modesto ticket; e gratuità completa quando il disturbo viene diagnosticato).
Per rivolgersi al Centro non occorre attendere di avere disturbi alimentari gravi, ma solo di ritenere che si potrebbe ... fare di meglio per sè.
-- 3. Dopo l'informazione l'azione.
Dopo aver scritto la Sua mail a noi e averne ricevuto riscontro,
potrebbe essere arrivato per Lei il momento di metter mano "scientificamente" al problema .
Ritiene di poter riflettere sul percorso suggeritoLe?
ritiene di poterne parlare con il Suo Psy?
ci fa sapere?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
"Il cibo è al centro della mia vita"
ci dice subito attraverso il titolo, senza giri di parole.
Attuamente Lei pesa Kg 44 per m. 1,60 di altezza, eppure non si piace, si sente gonfia.
Ma il suo Psicologo non sembra dare peso alla cosa. Al proposito ci chiede spunti di riflessione per parlarne con lui.
Che dirle?
-- 1. Lo Psicologo è anche Psicoterapeuta?
Innanzi tutto: lo Psicologo Suo curante anche Psicoterapeuta? Solo così può curare. Tenga conto che è un elemento molto significativo.
-- 2. Distubo complesso = cura multidisciplinare.
Da varie linee guida non sembra che un solo e unico Specialista
- sia pure competente - sia in grado di curare efficacemente i disturbi alimentari.
Perchè?
I disturbi del comportamento alimentare generalmente rappresentano la risposta a un disagio e a una sofferenza significativi,
ma ben presto si strutturano in un disturbo *complesso*, che coinvolge il corpo, la psiche, i comportamenti, le relazioni; ed inoltre il metabolismo, ed altri aspetti di competenza degli Specialisti di area medica.
Per questo motivo occorre quell'approccio *complesso* che unicamente una èquipe multidisciplinare offre.
Consapevole di ciò, è la stessa stessa Azienda Sanitaria Nazionale a farsene carico, avendo istituito in ogni Regione uno o più "Centri per i Disturbi del Comportamento Alimentare" (DCA);
nel merito può documentarsi e consultare la mappa nazionale in:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html :
(tenga conto che il pagamento è di un modesto ticket; e gratuità completa quando il disturbo viene diagnosticato).
Per rivolgersi al Centro non occorre attendere di avere disturbi alimentari gravi, ma solo di ritenere che si potrebbe ... fare di meglio per sè.
-- 3. Dopo l'informazione l'azione.
Dopo aver scritto la Sua mail a noi e averne ricevuto riscontro,
potrebbe essere arrivato per Lei il momento di metter mano "scientificamente" al problema .
Ritiene di poter riflettere sul percorso suggeritoLe?
ritiene di poterne parlare con il Suo Psy?
ci fa sapere?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gentilissima dottoressa La ringrazio per l’esauriente risposta.
Onestamente non so dirle se il mio psicologo è anche psicoterapeuta, pecca mia, non mi sono informata a riguardo perché non avevo mai pensato che ci fosse una differenza, provvederò.
Per quanto riguarda il link che mi ha allegato alla risposta sono molto propensa a farmi seguire con un approccio multidisciplinare e mi rivolgerò sicuramente ad uno centri che mi ha segnalato essere istituiti per seguire le persone con un DCA.
Lunedì ho un incontro con il mio psicologo e insisterò per trattare di questo argomento perché è quello che ora come ora mi sta più a cuore perché, come ho scritto nel primo messaggio, sta diventando davvero invalidante per me.
Anche stasera ho mangiato pur non avendo appetito a livello fisico ma solo perché mentre mangio mi sento appagata, mi sembra di riempire un vuoto, è un momento piacevole della mia giornata, forse ora il più piacevole.
Vorrei poter dire un giorno che il cibo non è più il centro della mia vita ma solo un contorno, come per tutte le persone normali.
Spero solo che quel giorno non sia troppo lontano...
Buona serata e grazie ancora per avermi risposto.
Onestamente non so dirle se il mio psicologo è anche psicoterapeuta, pecca mia, non mi sono informata a riguardo perché non avevo mai pensato che ci fosse una differenza, provvederò.
Per quanto riguarda il link che mi ha allegato alla risposta sono molto propensa a farmi seguire con un approccio multidisciplinare e mi rivolgerò sicuramente ad uno centri che mi ha segnalato essere istituiti per seguire le persone con un DCA.
Lunedì ho un incontro con il mio psicologo e insisterò per trattare di questo argomento perché è quello che ora come ora mi sta più a cuore perché, come ho scritto nel primo messaggio, sta diventando davvero invalidante per me.
Anche stasera ho mangiato pur non avendo appetito a livello fisico ma solo perché mentre mangio mi sento appagata, mi sembra di riempire un vuoto, è un momento piacevole della mia giornata, forse ora il più piacevole.
Vorrei poter dire un giorno che il cibo non è più il centro della mia vita ma solo un contorno, come per tutte le persone normali.
Spero solo che quel giorno non sia troppo lontano...
Buona serata e grazie ancora per avermi risposto.
[#3]
Gentile utente,
una integrazione fondamentale - anche per chi ci legge - sulla importante differenza tra Psicologo e Psicoterapeuta:
lo Psicoterapeuta è autorizzato a *curare*:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1404-quale-professionista-psi.html .
Anche a Lei una buona serata e .. buoni giorni.
Dott. Brunialti
una integrazione fondamentale - anche per chi ci legge - sulla importante differenza tra Psicologo e Psicoterapeuta:
lo Psicoterapeuta è autorizzato a *curare*:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1404-quale-professionista-psi.html .
Anche a Lei una buona serata e .. buoni giorni.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.2k visite dal 18/03/2021.
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Approfondimento su DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare
I disturbi alimentari (DCA), come anoressia, bulimia e binge eating, sono patologie legate a un comportamento disfunzionale verso il cibo. Sintomi, cause, cura.