Ansia costante, richiesta parere riguardo farmaci antidepressivi e trattamento psicoterapico
Buongiorno
Sono un ragazzo di 30 anni.
Vorrei raccontarvi quanto mi è successo negli ultimi mesi, al fine di chiedervi un cortese parere:
La scorsa estate, a seguito di un episodio negativo avvenuto in ambito lavorativo (Sono un libero professionista ed ho avuto contrasti, anche accesi, con un Committente a causa di incomprensioni dovute anche -ma non solo- ad alcuni miei errori e leggerezze commessi in buona fede) ho passato un periodo di 10/14 giorni in cui mi sono venuto a trovare in uno stato di forte stress ed ansia (con difficoltà a dormire, ad alzarsi dal letto/divano, brividi, sudori freddi e mancanza di appetito) che mi hanno portato, dopo consulto del medico, ad assumere dei farmaci antidepressivi (Sereupin) ed ansiolitici (EN).
Dopo qualche settimana cominciai a sentirne i benefici, mi calmai ed una volta riacquistata la lucidità decisi di dimettermi da direttore lavori del suddetto lavoro vista l'impossibilità di proseguire un rapporto ormai deteriorato con il Committente col quale si era rotto il rapporto di fiducia.
Accettai anche eventuali future conseguenze legali legate a questa mia decisione, la cosa più importante per me era 'staccarmi' da quella situazione diventata tossica e non mi permetteva di vivere con serenità le mie giornate.
Dopo 2 mesi di Sereupin ed EN, sentendomi meglio, decisi di interromperne gradualmente l'assunzione.
Sono passati 6 mesi da quell'interruzione, mesi in cui mi sono sentito bene.
Quasi d'improvviso e senza motivo apparente (in questi mesi non ho più avuto riscontri/novità riguardo il suddetto lavoro) sono tornate a galla le sensazioni di forte ansia legate all'episodio di ormai 8 mesi fa, ed ora, da diversi giorni, vivo in uno stato di continua ansia, angoscia, sbalzi d'umore e pensiero fisso riguardo a quanto successo la scorsa estate.
Spaventato e non volendo rivivere le sensazioni passate, sono subito tornato dal mio medico il quale mi ha prescritto nuovamente Sereupin ed EN.
Prima di tornare ad assumere questi farmaci, ho deciso di intraprendere un percorso psicoterapeutico.
Ho fatto la prima seduta pochi giorni fa e la psicologa mi ha parlato della terapia EMDR per "rielaborare" questo trauma passato.
Quello che vorrei cortesemente chiedere è: è una terapia corretta per una problematica come la mia?
Sarebbe forse meglio, anziché concentrarsi sul trauma specifico, lavorare sulla mia personalità e sulla gestione generale dell ansia?
(Aspetto riguardo cui credo di avere dei problemi).
Nel caso dovessi tornare ad assumere Sereupin, quest'ultimo può creare una sorta di dipendenza a lungo termine?
In ultimo, per chiarire meglio il mio quadro, confesso che gli ultimi 2 anni sono stati già di per loro molto stressanti per vari motivi e che anche mia madre soffre di attacchi d'ansia da anni e da anni assume antidepressivi (anche Sereupin).
Ora la mia mancanza di serenità si riflette anche sulla mia ragazza e la mia famiglia, e questo mi fa sentire maggiormente in colpa.
Grazie per eventuali risposte
Sono un ragazzo di 30 anni.
Vorrei raccontarvi quanto mi è successo negli ultimi mesi, al fine di chiedervi un cortese parere:
La scorsa estate, a seguito di un episodio negativo avvenuto in ambito lavorativo (Sono un libero professionista ed ho avuto contrasti, anche accesi, con un Committente a causa di incomprensioni dovute anche -ma non solo- ad alcuni miei errori e leggerezze commessi in buona fede) ho passato un periodo di 10/14 giorni in cui mi sono venuto a trovare in uno stato di forte stress ed ansia (con difficoltà a dormire, ad alzarsi dal letto/divano, brividi, sudori freddi e mancanza di appetito) che mi hanno portato, dopo consulto del medico, ad assumere dei farmaci antidepressivi (Sereupin) ed ansiolitici (EN).
Dopo qualche settimana cominciai a sentirne i benefici, mi calmai ed una volta riacquistata la lucidità decisi di dimettermi da direttore lavori del suddetto lavoro vista l'impossibilità di proseguire un rapporto ormai deteriorato con il Committente col quale si era rotto il rapporto di fiducia.
Accettai anche eventuali future conseguenze legali legate a questa mia decisione, la cosa più importante per me era 'staccarmi' da quella situazione diventata tossica e non mi permetteva di vivere con serenità le mie giornate.
Dopo 2 mesi di Sereupin ed EN, sentendomi meglio, decisi di interromperne gradualmente l'assunzione.
Sono passati 6 mesi da quell'interruzione, mesi in cui mi sono sentito bene.
Quasi d'improvviso e senza motivo apparente (in questi mesi non ho più avuto riscontri/novità riguardo il suddetto lavoro) sono tornate a galla le sensazioni di forte ansia legate all'episodio di ormai 8 mesi fa, ed ora, da diversi giorni, vivo in uno stato di continua ansia, angoscia, sbalzi d'umore e pensiero fisso riguardo a quanto successo la scorsa estate.
Spaventato e non volendo rivivere le sensazioni passate, sono subito tornato dal mio medico il quale mi ha prescritto nuovamente Sereupin ed EN.
Prima di tornare ad assumere questi farmaci, ho deciso di intraprendere un percorso psicoterapeutico.
Ho fatto la prima seduta pochi giorni fa e la psicologa mi ha parlato della terapia EMDR per "rielaborare" questo trauma passato.
Quello che vorrei cortesemente chiedere è: è una terapia corretta per una problematica come la mia?
Sarebbe forse meglio, anziché concentrarsi sul trauma specifico, lavorare sulla mia personalità e sulla gestione generale dell ansia?
(Aspetto riguardo cui credo di avere dei problemi).
Nel caso dovessi tornare ad assumere Sereupin, quest'ultimo può creare una sorta di dipendenza a lungo termine?
In ultimo, per chiarire meglio il mio quadro, confesso che gli ultimi 2 anni sono stati già di per loro molto stressanti per vari motivi e che anche mia madre soffre di attacchi d'ansia da anni e da anni assume antidepressivi (anche Sereupin).
Ora la mia mancanza di serenità si riflette anche sulla mia ragazza e la mia famiglia, e questo mi fa sentire maggiormente in colpa.
Grazie per eventuali risposte
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Psicologo
Ciao ho letto la tua storia, di base fare un percorso psicologico/psicoterapeutico fa senz'altro bene. I farmaci vanno dosati e assunti adeguatamente da chi li prescrive. Generalmente se sei impegnato in un percorso di terapia lo psicologo saprà dirti se conviene o meno assumerlo, o basta solo la terapia che segui.
Saluti
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 979 visite dal 12/03/2021.
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