Non riesco a capire se soffro o meno di ansia
Salve,
Sono una ragazza di 21 anni, studio all'università e ho una vita abbastanza sedentaria.
Da un paio di mesi ho smesso di fumare e dallo stesso tempo faccio un po' di esercizio fisico mezz'ora al giorno.
Assumo regolarmente almeno due caffè al giorno.
Da un paio di anni vivo una situazione psicologica abbastanza pesante, che mi procura molto malessere in determinati periodi dell'anno, mentre sembra apparentemente risolversi in altri.
Non sono stata quasi mai una persona ansiosa: ricordo, al mio esame di maturità, che l'ansia che provavo era "giusta", anzi, forse anche minore rispetto a quella di tanti altri miei compagni di classe; sicuramente non provai nulla di paragonabile a quello che mi succede adesso, ovvero vere e proprie crisi che mi impediscono di fare gli esami all'università.
Ho sempre definito questa mia sensazione come, appunto, "ansia", ma non sono sicura che il termine sia adatto, in quanto sono assenti la maggior parte dei sintomi che la caratterizzano.
Quello che provo io è un blocco mentale che somatizzo anche a livello fisico: non sono tremori, irrequietezza, vertigini, palpitazioni, ma piuttosto una stanchezza eccessiva, pigrizia, deconcentrazione, un peso sul petto, spesso una specie di nodo alla gola e fiato corto.
Questa sensazione la provo sempre, dalla mattina appena apro gli occhi fino alla notte quando li richiudo.
Siccome mi provoca molto malessere, tendo a occupare la giornata in modo non produttivo, cercando di "estraniarmi" il più possibile da me stessa e dalla mia vita.
In situazioni particolari, poi, che possono essere gli esami universitari, un brutto incubo o un avvenimento brutto o inaspettato, a questa sensazione che ho descritto si aggiunge la canonica "ansia", quella fisiologica che tutti provano nella vita.
Questa è per me una combo killer che non sempre riesco a "reggere": negli ultimi due mesi a due situazioni di questo tipo sono seguiti altrettanti attacchi di panico manifestatisi nella pienezza dei loro sintomi.
Dopo un breve e poco approfondito consulto con il medico di famiglia, mi è stato detto di prendere il Serans (un integratore a base di valeriana, melissa, biancospino e passiflora), che assumo ormai da almeno 5 giorni 3 volte al giorno.
Questa sensazione descritta da me prima non è, però, affatto sparita se non per un paio di ore (quelle immediatamente successive all'assunzione della pillola).
Mi interesserebbe sapere da voi, Dottori, come dovrei agire adesso, che indagini dovrei fare e se qualcuno di voi potrebbe già definire una possibile diagnosi di quello che provo.
Vi ringrazio in anticipo, vi auguro buon lavoro e una bella giornata.
Sono una ragazza di 21 anni, studio all'università e ho una vita abbastanza sedentaria.
Da un paio di mesi ho smesso di fumare e dallo stesso tempo faccio un po' di esercizio fisico mezz'ora al giorno.
Assumo regolarmente almeno due caffè al giorno.
Da un paio di anni vivo una situazione psicologica abbastanza pesante, che mi procura molto malessere in determinati periodi dell'anno, mentre sembra apparentemente risolversi in altri.
Non sono stata quasi mai una persona ansiosa: ricordo, al mio esame di maturità, che l'ansia che provavo era "giusta", anzi, forse anche minore rispetto a quella di tanti altri miei compagni di classe; sicuramente non provai nulla di paragonabile a quello che mi succede adesso, ovvero vere e proprie crisi che mi impediscono di fare gli esami all'università.
Ho sempre definito questa mia sensazione come, appunto, "ansia", ma non sono sicura che il termine sia adatto, in quanto sono assenti la maggior parte dei sintomi che la caratterizzano.
Quello che provo io è un blocco mentale che somatizzo anche a livello fisico: non sono tremori, irrequietezza, vertigini, palpitazioni, ma piuttosto una stanchezza eccessiva, pigrizia, deconcentrazione, un peso sul petto, spesso una specie di nodo alla gola e fiato corto.
Questa sensazione la provo sempre, dalla mattina appena apro gli occhi fino alla notte quando li richiudo.
Siccome mi provoca molto malessere, tendo a occupare la giornata in modo non produttivo, cercando di "estraniarmi" il più possibile da me stessa e dalla mia vita.
In situazioni particolari, poi, che possono essere gli esami universitari, un brutto incubo o un avvenimento brutto o inaspettato, a questa sensazione che ho descritto si aggiunge la canonica "ansia", quella fisiologica che tutti provano nella vita.
Questa è per me una combo killer che non sempre riesco a "reggere": negli ultimi due mesi a due situazioni di questo tipo sono seguiti altrettanti attacchi di panico manifestatisi nella pienezza dei loro sintomi.
Dopo un breve e poco approfondito consulto con il medico di famiglia, mi è stato detto di prendere il Serans (un integratore a base di valeriana, melissa, biancospino e passiflora), che assumo ormai da almeno 5 giorni 3 volte al giorno.
Questa sensazione descritta da me prima non è, però, affatto sparita se non per un paio di ore (quelle immediatamente successive all'assunzione della pillola).
Mi interesserebbe sapere da voi, Dottori, come dovrei agire adesso, che indagini dovrei fare e se qualcuno di voi potrebbe già definire una possibile diagnosi di quello che provo.
Vi ringrazio in anticipo, vi auguro buon lavoro e una bella giornata.
[#1]
Gentile signorina,
Ci descrive i suoi sintomi e ci chiede una diagnosi ma, come noterà lei stessa, non ci dice praticamente nulla della sua storia.
Lasci perdere le diagnosi online, praticamente impossibili in queste circostanze, come pure gli incasellamenti (di pertinenza del professionista) che dà a priori nella sua descrizione.
Si faccia aiutare da un professionista. Si apra a lui/lei, lo faccia davvero. Finora questa apertura non si è vista.
Coraggio, in bocca al lupo, e buon percorso!
Ci descrive i suoi sintomi e ci chiede una diagnosi ma, come noterà lei stessa, non ci dice praticamente nulla della sua storia.
Lasci perdere le diagnosi online, praticamente impossibili in queste circostanze, come pure gli incasellamenti (di pertinenza del professionista) che dà a priori nella sua descrizione.
Si faccia aiutare da un professionista. Si apra a lui/lei, lo faccia davvero. Finora questa apertura non si è vista.
Coraggio, in bocca al lupo, e buon percorso!
Dott. Ferdinando Toscano
Psicologo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 748 visite dal 03/03/2021.
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