Incapacità di provare emozioni
Spiegare come mi sento non è facile,forse perchè non lo capisco neanch'io. Son due anni che ho come la sensazione che le cose mi scivolino addosso,senza lasciare tracce,senza ferirmi o riuscire a rendermi felice per più di 5 minuti. Provo emozioni,sentimenti..ma è tutto temporaneo.Il mattino dopo mi sveglio ed è come se non mi fosse successo nulla:la gente mi risponde che forse non consideravo importante quello che mi ha provocato gioia o rabbia e per questo scompare tutto rapidamente,ma non è così.
Ho trascorso 1anno quasi chiusa in casa,a seguito di un fortissimo stress (ho perso due persone care,una in maniera un pò violenta e subito da un lato le "vessazioni" di una suocera troppo opprimente e dall'altro l'indifferenza del mio ex ragazzo rispetto ai comportamenti della madre )L'ansia non mi permetteva di far molto ed ero completamente demotivata dal fare qualsiasi cosa. L'unica cosa che riuscivo a fare era studiare.Fino a notte fonda, senza sosta. Avevo bisogno di dimostrare a me stessa che valevo qualcosa.
E' sempre stata la mia valvola di sfogo lo studio.L'unica cosa in cui ero io e basta,non dovevo misurarmi con qualcun altro,dipendeva da me,dalla mia capacità di star seduta per ore ed ore a studiare,e il vedere i risultati mi convinceva sempre più che questa sarebbe stata la mia forza.
Poi sembrava esser passato tutto,l'ansia ,lo stress. Ed ho ricominciato ad accettare lusinghe e inviti da parte di alcuni ragazzi..ma ora mi sento più avvilita di prima. Sotto il profilo sessuale è una tragedia:mi irrigidisco e non riesco più ad avere rapporti.Passo la serata a ripetermi di dovermi rilassare e di lasciarmi andare,poi arrivata al dunque,mi rendo conto che quel rilassamento era solo illusorio. Sotto il profilo affettivo è peggio:le persone mi interessano,sono coinvolta ,ma è come se al mattino seguente tutto l'interesse fosse scomparso in una nuvola di fumo.Ora ad esempio sto frequentando un ragazzo di 12 anni più grande di me,ma lo faccio come se fossi una ladra,perchè ho paura: paura che non mi interessi abbastanza,paura del giudizio di mia madre che non sarebbe d'accordo,del giudizio degli altri,del fatto che possa non essere ancora una volta quello giusto e di potergli arrecare un dispiacere che magari potrei evitargli.Ma poi non so..non so se possa ridursi tutto ad un semplice "forse non era quello giusto " come cerco di convincermi da un anno.Lo sento che c'è altro sotto.Io ci resto male quando poi le persone si allontanano,ma nel momento in cui sono con me sembro esser diventata,asettica ed incapace di provare emozioni.
Ho provato con il training autogeno,e ad uscire più spesso,anche se poi mi vengono i sensi di colpa perchè studio meno di quel che dovrei.Mi dicono di rilassarmi,di non pensare sempre ai libri e alla tesi,ma è l'ultimo dei problemi.E' la vita,che in un certo senso mi fa paura,sto sempre a pensare alle conseguenze di ogni mia azione.Vorrei godermela,ma sento che mi sta sfuggendo dalle mani e mi fa rabbia.
Carl
Ho trascorso 1anno quasi chiusa in casa,a seguito di un fortissimo stress (ho perso due persone care,una in maniera un pò violenta e subito da un lato le "vessazioni" di una suocera troppo opprimente e dall'altro l'indifferenza del mio ex ragazzo rispetto ai comportamenti della madre )L'ansia non mi permetteva di far molto ed ero completamente demotivata dal fare qualsiasi cosa. L'unica cosa che riuscivo a fare era studiare.Fino a notte fonda, senza sosta. Avevo bisogno di dimostrare a me stessa che valevo qualcosa.
E' sempre stata la mia valvola di sfogo lo studio.L'unica cosa in cui ero io e basta,non dovevo misurarmi con qualcun altro,dipendeva da me,dalla mia capacità di star seduta per ore ed ore a studiare,e il vedere i risultati mi convinceva sempre più che questa sarebbe stata la mia forza.
Poi sembrava esser passato tutto,l'ansia ,lo stress. Ed ho ricominciato ad accettare lusinghe e inviti da parte di alcuni ragazzi..ma ora mi sento più avvilita di prima. Sotto il profilo sessuale è una tragedia:mi irrigidisco e non riesco più ad avere rapporti.Passo la serata a ripetermi di dovermi rilassare e di lasciarmi andare,poi arrivata al dunque,mi rendo conto che quel rilassamento era solo illusorio. Sotto il profilo affettivo è peggio:le persone mi interessano,sono coinvolta ,ma è come se al mattino seguente tutto l'interesse fosse scomparso in una nuvola di fumo.Ora ad esempio sto frequentando un ragazzo di 12 anni più grande di me,ma lo faccio come se fossi una ladra,perchè ho paura: paura che non mi interessi abbastanza,paura del giudizio di mia madre che non sarebbe d'accordo,del giudizio degli altri,del fatto che possa non essere ancora una volta quello giusto e di potergli arrecare un dispiacere che magari potrei evitargli.Ma poi non so..non so se possa ridursi tutto ad un semplice "forse non era quello giusto " come cerco di convincermi da un anno.Lo sento che c'è altro sotto.Io ci resto male quando poi le persone si allontanano,ma nel momento in cui sono con me sembro esser diventata,asettica ed incapace di provare emozioni.
Ho provato con il training autogeno,e ad uscire più spesso,anche se poi mi vengono i sensi di colpa perchè studio meno di quel che dovrei.Mi dicono di rilassarmi,di non pensare sempre ai libri e alla tesi,ma è l'ultimo dei problemi.E' la vita,che in un certo senso mi fa paura,sto sempre a pensare alle conseguenze di ogni mia azione.Vorrei godermela,ma sento che mi sta sfuggendo dalle mani e mi fa rabbia.
Carl
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Gentile ragazza, è possibile che dopo il periodo prolungato di forte stress e ansia che ha attraversato, si trovi ora in una fase di esaurimento che le sta impedendo di vivere appieno la sua vita, specialmente quella affettiva. Da ciò che racconta sembrerebbe che per lei le relazioni che ha avuto con molte persone siano state più una fonte di sofferenza che di piacere, e questo potrebbe in parte spiegare come mai adesso è così chiusa. Quando ci si brucia troppe volte, ci si può impaurire a tal punto da non aver più voglia di avvicinarsi a una stufa, nemmeno se fuori siamo sotto zero. Ma non so se questo sia esattamente il suo caso.
Il training autogeno ha fatto bene a provarlo, solo che anche se può avere effetti terapeutici, non costituisce una terapia. Non almeno per problemi oltre una certa intensità. Quindi le suggerisco di parlarne con uno psicologo/psicoterapeuta, attraverso la sua ASL oppure privatamente.
Cordiali saluti
Il training autogeno ha fatto bene a provarlo, solo che anche se può avere effetti terapeutici, non costituisce una terapia. Non almeno per problemi oltre una certa intensità. Quindi le suggerisco di parlarne con uno psicologo/psicoterapeuta, attraverso la sua ASL oppure privatamente.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Gentile ragazza, ha evidenziato un quadro piuttosto complesso che andrebbe valutato di persona con maggiore attenzione. diverse sono le cause che potrebbero averla portata ad iperinvestire nello studio e vedere quest'ultimo come l'unico elemento di forza. Spesso immergersi in qualcosa come unico elemento di sfogo può rappresentare la ricerca di qualche gratificazione che viene a mancare da qualche altra dimensione della propria vita.
Problematiche relazionali e possibili reazioni depressive potrebbero spiegare il suo quadro comportamentale ed emotivo. Ha provato con il training autogeno, forse dovrebbe parlarne anche con uno psicologo-psicoterapeuta.
cordialmente
Problematiche relazionali e possibili reazioni depressive potrebbero spiegare il suo quadro comportamentale ed emotivo. Ha provato con il training autogeno, forse dovrebbe parlarne anche con uno psicologo-psicoterapeuta.
cordialmente
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#3]
Ex utente
Vi ringrazio per il parere...io penso che a volte tutto questo essere diventata così "distaccata" nei confronti della vita,dipenda non tanto dal "cosa"ho sopportato,quanto dal "come": in silenzio,senza obiettare per non far male a nessuno e soprattutto tutto insieme,senza avere il tempo di respirare.
c'è però un problema. io ho sempre avuto alcune riserve con riguardo alla psicoterapia:non che pensi che sia deleteria o che non serva, è che ho visto molti esempi di persone che una volta entrate in terapia non ne uscivanno più.Ecco è quello il mio problema,io non vorrei diventarne dipendente.
c'è però un problema. io ho sempre avuto alcune riserve con riguardo alla psicoterapia:non che pensi che sia deleteria o che non serva, è che ho visto molti esempi di persone che una volta entrate in terapia non ne uscivanno più.Ecco è quello il mio problema,io non vorrei diventarne dipendente.
[#4]
Dipendente? E di internet, invece, non ha paura di essere già un po' dipendente? Ha già richiesto parecchi consulti, qui...
A parte tutto, è possibile diventare dipendenti della terapia, ma ciò è più difficile se si sceglie un approccio breve. Negli approcci brevi il terapeuta si pone l'obiettivo di sviluppare appunto l'autonomia del paziente, e di svincolarlo dalla terapia appena possibile.
Può leggere qui per ulteriori informazioni:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm
Cordiali saluti
A parte tutto, è possibile diventare dipendenti della terapia, ma ciò è più difficile se si sceglie un approccio breve. Negli approcci brevi il terapeuta si pone l'obiettivo di sviluppare appunto l'autonomia del paziente, e di svincolarlo dalla terapia appena possibile.
Può leggere qui per ulteriori informazioni:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm
Cordiali saluti
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Dipendente? E di internet, invece, non ha paura di essere già un po' dipendente? Ha già richiesto parecchi consulti, qui...
A parte tutto, è possibile diventare dipendenti della terapia, ma ciò è più difficile se si sceglie un approccio breve. Negli approcci brevi il terapeuta si pone l'obiettivo di sviluppare appunto l'autonomia del paziente, e di svincolarlo dalla terapia appena possibile.
Può leggere qui per ulteriori informazioni:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm
Cordiali saluti
A parte tutto, è possibile diventare dipendenti della terapia, ma ciò è più difficile se si sceglie un approccio breve. Negli approcci brevi il terapeuta si pone l'obiettivo di sviluppare appunto l'autonomia del paziente, e di svincolarlo dalla terapia appena possibile.
Può leggere qui per ulteriori informazioni:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm
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Approfondimento su Ansia
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