Domande sulla relazione

Salve, sono Antonella, ho 24 anni e sono fidanzata da 1 anno e.
Sono una tipa ansiosa e abbastanza razionale ma da quando ho iniziato questa relazione mi sembra di essere per il 90% ragione e il 10% cuore.

Quando io e il mio ragazzo abbiamo iniziato a frequentarci, ci vedevamo solo 1 volta a settimana per la distanza, ora trascorriamo anche + giorni insieme.
Sin dalla frequentazione, ho cominciato a pormi tante domande (mi piace?
lo amero?
e' quello giusto?).
Cio' nonostante, ho deciso di darmi una possibilita' perche e' veramente una persona speciale.

Inizialmente, le domande erano costanti soprattutto quando non stavamo insieme.
Pensavo spesso, temevo di incontrare ragazzi che potessero piacermi +di lui e quando stavamo insieme cercavo costantemente delle prove x capire cosa provassi (es.
Durante il bacio cercavo di sentire le famose farfalle allo stomaco).
Con il tempo, la situazione e' molto migliorata e ho cercato di lasciar andare questi pensieri.

Stiamo molto bene insieme, ridiamo e parliamo di tutto, io mi sento me stessa pero' ci sono dei periodi no (durano circa qualche giorno) in cui mi sento triste, ansiosa, non so cosa provo, mi faccio 100 domande.
In quei giorni non mi va molto di scherzare, avere intimità o essere affettuosa.
C'e' da dire che anche nei giorni in cui sto bene, a volte mi vengono queste domande ma riesco a lasciarle andare perche in quel momento sto bene, sono serena.
Ma effettivamente io non riesco a capire cosa sento: non ricordo + come si fa a capire se si ama (ho sofferto molto in passato ma riuscivo ad esprimere i miei sentimenti).
Ora invece, mi capita di sentirmi svuotata, apatica, insensibile...se mi dice "mi manchi" o "ti amo" non riesco a fare lo stesso.
Sento un blocco enorme, sembra di non provare nulla.
Quando sono piu' serena mi dico "certo che lo amo" ma nei giorni in cui sono presa un po' dall'ansia dico "no, è ovvio che non lo amo".
Sono molto confusa e a volte vorrei che mi lasciasse/tradisse...preferirei 100volte essere io a soffrire anziche' far soffrire lui.
E a volte credo proprio di meritare di essere lasciata perche' lui meriterebbe una persona alla sua altezza.
Lui mi dice che non gli manca nulla e che per ora il fatto che non mi esprima a parole non e' un problema perche' dimostrò con i gesti (a volte gli faccio delle sorpresina perche' mi piace stupirlo, gli sto vicino e sono presente).
Non riesco a promettere (del tipo "ci saro' sempre" ecc), a volte quando si parla di futuro mi viene l' ansia, altre invece mi piace fantasticare su come potrebbe essere la nostra casa e mi ci vedo benissimo vicino a lui.
Dunque, mi chiedo:se non amassi questa persona perche' fantasticherei su un probabile futuro insieme?
Altro dettaglio che ho dimenticato di aggiungere è che a lui piacerebbe regalarci una fedina come simbolo nostro e a me questa cosa mette ansia.

Sento di essere solo io il problema.
Appena possibile mi rivolgero' ad uno psicologo ma nell'attesa mi farebbe piacere avere dei vostri pareri.
Grazie.
[#1]
Dr. Andres Rivera Garcia Psicologo, Psicoterapeuta 173 5
Salve grazie per aver scritto.
Indubbiamente la questione è solo ''roba sua'' nel senso che è tutta la costruzione che fa appartiene a come nella sua vita lei ha decifrato e simbolizzato determinate vicende, passioni, amori.
Direi che la frase che più evidenzia il suo meccanismo inconscio è: ''vorrei che mi lasciasse, che mi tradisse''. Lei vuole, quindi, che l'altro se ne vada da lei, che la abbandoni e probabilmente questo essere lasciata/abbandonata/tradita rimanda ad una ripetizione di cui lei è stata passivamente artefice in passato.
Concordo per quanto riguarda il suo desiderio di rivolgersi ad uno psicologo.

Cordialmente,

Dr Rivera Garcia Andrès,
San Benedetto del Tronto
Psicologo clinico, Psicoterapeuta

[#2]
Utente
Utente
Dottore La ringrazio per la sua risposta.
Avrei un'altra domanda, essendo un problema esclusivamente mio, ciò vuol dire che di base ci sono dei sentimenti (ma che con le mie domande e paure sono come "offuscati" e per questo non riesco a decifrarli dopo tutto questo tempo)?
[#3]
Dr. Andres Rivera Garcia Psicologo, Psicoterapeuta 173 5
Indubbiamente c'è qualcosa che rimanda alla domanda di amare e di essere amati. Possiamo tradurli anche con affetti. Ciò che importa è che dietro questo meccanismo indubbiamente c'è una questione che la riguarda in maniera estremamente intima.

Un caro saluto,