pianto bimbo quando deve andare dai nonni
buongiorno,
la bimba di18 mesi piange quando le dicono che deve andare dai nonni paterni, premetto che il problema si sta verificando da alcune settimane
I genitori sostengono che non è ansia da separazione ma ci sarebbero altre motivi poichè con i nonni materni non succede
i nonni paterni non sono estranei la bimba, a parte il locdowan, li ha sempre visti, sicuramente con i nonni materni c, è piu continuita' abitando vicini e considerando che la mamma è molto legata ad essi
a parte il momento della separazione dalla mamma che si prolunga troppo anche un 'ora x consolarla, la bimba con i nonni è poi serena, collaborativa, interagisce, canta e gioca
i bimbi hanno le loro preferenze e i nonni non sono tutti uguali
i genitori x evitare i pianti che stressano mamma e bimba hanno deciso di lasciarla più giorni dagli altri nonni
ignorando i suggerimenti (il tempo del saluto si deve accorciare..., pensare che è si un disagio il pianto ma risolverlo cosi non aiuta la piccola e fa sentire incapaci gli altri nonni svalutandoli ai suoi occhi e creando insicurezza nella piccola)
se ci fosse un altro motivo la bimba durante il giorno continuerebbe a piangere manifestando il disagio di un ambiente che non le piace o insofferenza alla figura dei nonni
cosa si puo' fare senza interferire e essere invadenti?
grazie
la bimba di18 mesi piange quando le dicono che deve andare dai nonni paterni, premetto che il problema si sta verificando da alcune settimane
I genitori sostengono che non è ansia da separazione ma ci sarebbero altre motivi poichè con i nonni materni non succede
i nonni paterni non sono estranei la bimba, a parte il locdowan, li ha sempre visti, sicuramente con i nonni materni c, è piu continuita' abitando vicini e considerando che la mamma è molto legata ad essi
a parte il momento della separazione dalla mamma che si prolunga troppo anche un 'ora x consolarla, la bimba con i nonni è poi serena, collaborativa, interagisce, canta e gioca
i bimbi hanno le loro preferenze e i nonni non sono tutti uguali
i genitori x evitare i pianti che stressano mamma e bimba hanno deciso di lasciarla più giorni dagli altri nonni
ignorando i suggerimenti (il tempo del saluto si deve accorciare..., pensare che è si un disagio il pianto ma risolverlo cosi non aiuta la piccola e fa sentire incapaci gli altri nonni svalutandoli ai suoi occhi e creando insicurezza nella piccola)
se ci fosse un altro motivo la bimba durante il giorno continuerebbe a piangere manifestando il disagio di un ambiente che non le piace o insofferenza alla figura dei nonni
cosa si puo' fare senza interferire e essere invadenti?
grazie
[#1]
Gentile signora,
la prima cosa necessaria è fare chiarezza lei stessa.
Esordisce scrivendo: "la bimba di18 mesi piange quando le dicono che deve andare dai nonni paterni".
Di quale bimba parla? Una sua nipotina? E lei è la nonna materna o la nonna paterna?
In questo secondo caso, la scarsa chiarezza che esprime nella sua email, la mancanza assoluta di aggettivi possessivi e di pronomi, che sono i segnali verbali di identità e di legame affettivo, potrebbero essere già le spie di una sorta di affetto trattenuto, un gelo che la bimba avverte e la fa stare a disagio.
Il fatto che dopo i lunghi saluti con la mamma si mostri "serena" e "collaborativa" potrebbe esprimere la strategia di coping adottata dalla piccola (lo fanno tutti i bambini), ossia rassegnazione più che piacere della compagnia di nonni che forse vengono sentiti come ansiogeni o incapaci di manifestare affetto.
Mi fa pensare il suo criticare la madre per i saluti troppo lunghi e le sue osservazioni troppo perentorie su cosa dovrebbero fare la madre e la bimba.
Se, come penso, ma lei non dice, è lei la nonna paterna, come mai non si chiede cosa non va nella SUA gestione del rapporto con la piccola, anziché vedere l'errore nel metodo di sua nuora? Cosa la fa "sentire incapace" nei saluti troppo lunghi della madre, e in che modo accoglie la piccola?
Un colloquio diretto con uno psicologo dell'infanzia la potrebbe aiutare a sbloccare la situazione.
Auguri.
la prima cosa necessaria è fare chiarezza lei stessa.
Esordisce scrivendo: "la bimba di18 mesi piange quando le dicono che deve andare dai nonni paterni".
Di quale bimba parla? Una sua nipotina? E lei è la nonna materna o la nonna paterna?
In questo secondo caso, la scarsa chiarezza che esprime nella sua email, la mancanza assoluta di aggettivi possessivi e di pronomi, che sono i segnali verbali di identità e di legame affettivo, potrebbero essere già le spie di una sorta di affetto trattenuto, un gelo che la bimba avverte e la fa stare a disagio.
Il fatto che dopo i lunghi saluti con la mamma si mostri "serena" e "collaborativa" potrebbe esprimere la strategia di coping adottata dalla piccola (lo fanno tutti i bambini), ossia rassegnazione più che piacere della compagnia di nonni che forse vengono sentiti come ansiogeni o incapaci di manifestare affetto.
Mi fa pensare il suo criticare la madre per i saluti troppo lunghi e le sue osservazioni troppo perentorie su cosa dovrebbero fare la madre e la bimba.
Se, come penso, ma lei non dice, è lei la nonna paterna, come mai non si chiede cosa non va nella SUA gestione del rapporto con la piccola, anziché vedere l'errore nel metodo di sua nuora? Cosa la fa "sentire incapace" nei saluti troppo lunghi della madre, e in che modo accoglie la piccola?
Un colloquio diretto con uno psicologo dell'infanzia la potrebbe aiutare a sbloccare la situazione.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.5k visite dal 23/02/2021.
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