Forse è un'associazione involontaria, ma non sono un medico per poterlo dire...

Per quanto difficile, cercherò di essere il più chiara possibile.
Dal primo rapporto sessuale, avvenuto 18 anni con una donna, ad oggi, non ho mai raggiunto l'orgasmo. Ho avuto diversi rapporti sessuali successivamente, con ragazze di cui non ero innamorata. Pensavo fosse qs la causa, ma in seguito mi sono innamorata e il problema si è ripresentato, ed è nato il casino che ho tuttora in testa.
Non mi pesava all’inizio, mentre ora è una vera e propria ossessione. Mi sono informata sull’argomento e, per citare la dottoressa Sussarellu, il cui testo è pubblicato su questo sito: “A causa di tale ansia la donna ha paura di “lasciarsi andare” e si “trattiene” di fronte alla sensazioni sessuali, nel momento in cui esse diventano più intense.”
Ho infatti la tendenza, nel momento in cui so di stare per raggiungere l’orgasmo, di trattenermi, di esercitare uno strano controllo su me stessa, e cerco in tutti i modi di non raggiungerlo. E’ una cosa talmente involontaria che dentro di me mi sento impotente perché non riesco a impedirmelo.
Quello che mi chiedo è: perché? Cos’è che mi fa scatenare tutto questo?
Non riesco a darmi spiegazioni.
Quando mi sono resa conto che non riuscivo a superare il problema con nessuno, che non dipendeva dal grado di innamoramento, ho avuto la reazione inversa a quella che ho tuttora: ho continuamente ricercato il sesso con le mie partner.
E’ un’ossessione che poi ha finito per pesare sulle mie relazioni, importanti o meno che siano. Finisco con il diventare intrattabile,a rifiutare comunque il contatto fisico,fino a fare esasperare la persona con cui sto.
Ho una reazione forse esagerata ma la verità è che è un problema che mi fa male,forse lo vedo come un fallimento. L’ultima relazione risale a 4 anni fa, e da allora, per un paio di anni, seppur frequentando ragazze, non mi sono mai spinta fino al sesso, per scelta personale. Credo si sia sviluppato in me una sorta di rifiuto per il sesso, un rifiuto pesante. Il desiderio c’è, è molto forte, se mi piace una ragazza lo provo, ho sensazioni fisiche, ma se ci spingiamo oltre un certo limite entro in crisi totale, quasi mi viene da piangere, e la reazione successiva è che non voglio più avere a che fare con quella persona fisicamente. Sto male. Entro in un completo stato di paranoia. La conseguenza logica è che da due anni non frequento più nessuno. La sola idea mi fa ammattire.
Ho pensato anche al fattore vergogna. Quando ero bambina, per qualche hanno ho ricevuto attenzioni particolari da mio cugino più grande, abbiamo fatto cose che non andrebbero fatte, da un lato non volevo e mi faceva schifo, ero terrorizzata da lui, mentre dall’altro in qualche modo, non so quale, mi piaceva anche, o meglio mi piacevano le sensazioni fisiche che provavo. Mi vergognavo molto di questo, ed era un continuo nascondere questo “rapporto speciale”. Ho pensato molto anche a questo. Forse è un’associazione involontaria, ma non sono un medico per poterlo dire…
Grazie a chi mi risponderà.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Cara ragazza l'ansia, la paura la vergogna e i traumi possono tutti avere qualche influenza sulla sua condizione attuale, tuttavia il fare collegamenti o avere qualche conferma su questi non credo che le possa essere di aiuto, almeno a breve termine. La sessualità e le sensazioni ad esse legate, seppur naturali, hanno bisogno di esperienza. Soprattutto nella donna. Ha mai avuto esperienze da sola? Ha mai esplorato il suo corpo alla ricerca delle sue sensazioni? Se no questo potrebbe essere un inizio. Altrimenti si confronti con uno psicologo così potra discutere anche delle sue ansie e magari ottenere il miglior orientamento terapeutico per il suo problema.

cordialmente

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Utente
Utente
L'autoerotismo non è mai stato un problema, direi...Non credo che mi manchi l'esperienza o la conoscenza del mio corpo.
E' proprio il rapporto a due ad essere frustrante. E' dal momento in cui non ci sono solo io ma anche qualcun'altra che iniziano i problemi
Quello che voglio capire è la causa del problema e come combattere il totale autocontrollo che si impossessa di me.
Grazie comunque per la sua risposta:)
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Allora da qui ne consegue l'importanza di un intervento psicoterapeutico. Se vuole cercare le origini del problema una terapia di orientamento analitico potrebbe aiutarla più a capire, ma ci vorrebbe un po di tempo ed un certo impegno. Un intervento più breve invece (strategico, comportamentale, relazionale)l'aiuterebbe ad affrontare la situazione e a cercare la soluzione senza scovarne le origini, o almeno non con lo stesso approfondimento di una psicoanalisi.

cordialmente
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Utente
Utente
Non ha suggerimenti che non contemplino l'obbligo di una psicoterapia, che sinceramente, visto l'argomento imbarazzante del problema, preferirei evitare?
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile ragazza già il fatto che lei ritenga imbarazzante l'argomento fa comprendere che in lei ci sia una sorta di inibizione che, paradossalmente, solo parlandone potrebbe superare. Se si rinchiude nell'idea che è meglio evitare di parlarne allora si pregiudica anche la possibilità di uscire dal suo problema. Purtroppo questa è una trappola nella quale molti cadono. Solo attraverso un consulto di persona potrebbe ottenere qualche suggerimento valido poichè più che qualche indicazione, visti i limiti del web, qui non potrà ottenere. Se lei sente il bisogno di un aiuto dovrà necessariamente affrontare la sua situazione e per cominciare a farlo ne deve comunque parlare, medico o psicoterapeuta che sia. Altrimenti può decidere di rimanere nella situazione attuale. Le conviene?
Cordialmente
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Utente
Utente
Il suo discorso è giusto e assolutamente non privo di logica. Ma diciamo che non è affatto semplice...
Sono già stata in psicoterapia in passato ma l'argomento non l'ho mai tirato fuori dal cilindro, credo si intuisca il motivo.
La ringrazio comunque per le risposte date.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Andare in psicoterapia per un problema e non tirarlo fuori è come andare dal cardiologo per il cuore ed evitare di parlarne. Comunque meglio affrontare l'imbarazzo di parlare di certe cose (tra l'altro assolutamente naturali) ad avere la possibilità di risolvere un problema e vivere una vita migliore? o evitare l'inbarazzo e di conseguenza evitare anche la possibilità di vivere in modo più soddisfacente la propria sessualità? Ci sono solo due semplici risposte con tutte le conseguenze che ne conseguono.
cordialmente