Compagno con fobia del covid

Buongiorno,
il mio compagno e convivente ha una vera e propria fobia del covid.
Non tanto di contrarre il virus quanto di trasmetterlo ad altre persone, in particolar modo ai suoi genitori.
Per questo motivo ha il terrore di vedere altre persone senza indossare la mascherina, anche per pochissimi istanti (ad esempio prendere il caffè in ufficio con un collega nella stessa stanza).
Il mio compagno, ogni tot settimane, vorrebbe incontrare i suoi genitori per un pranzo o una cena e, per questo motivo, mi chiede se nei precedenti 15 giorni io mi possa astenere da qualsiasi tipo di contatto con altri.
Premetto che io già di mio faccio tutte le dovute accortezze, indosso sempre la mascherina, cerco di stare distante dalle altre persone e non frequento le persone come prima.
Ogni tanto, però, vorrei semplicemente vedere i miei genitori o un amico intimo per 10 minuti per un caffè.
Non riesco a trovare un compromesso con lui, ho provato a proporgli di sottoporci a tampone rapido se dobbiamo vedere i suoi genitori senza dover attendere sempre 15 giorni ma lui sostiene che non è attendibile.
Mi sento estremamente vincolata.
In questo momento difficile per tutti vorrei soltanto poter vedere la mia famiglia e un amico.
Il mio compagno, da sempre ha questo senso di responsabilità nei confronti degli altri, anche quando non dovrebbe averne.
Ma con il covid è diventata veramente una fobia, per cui a volte ha paura di essere a rischio anche quando indossa la mascherina e di portare situazioni estremamente gravi ai suoi genitori.
I miei genitori mi chiedono spesso di passare a salutarli ma non posso farlo o in alternativa dovrei farlo di nascosto.
Non so più come aiutare il mio compagno: se cerco di farlo ragionare non ottengo nulla, se lo comprendo e cerco di rassicuralo non ottengo nulla, ogni tanto perdo la pazienza e cerco di scrollarlo e non serve a nulla.
Sta andando da uno psicologo per affrontare il problema ma ad ora non ci sono risultati.
Io che cosa posso fare?
Questa situazione pandemica durerà ancora per diverso tempo, seppur con i vaccini che (spero) portino al miglioramento, perciò come posso aiutarlo a conviverci?


Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509 41
Gentile Utente,

il Suo ragazzo fa senz'altro bene a rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta, in quanto le dovute precauzioni, come d'altra parte già state attuando, servono proprio per evitare e contenere la diffusione del virus.

La cosa peggiore, tuttavia, della convivenza con persone che soffrono a causa di un disturbo d'ansia, è che il convivente diventa per forza anche l'infermiere personale, oppure perde completamente la libertà di fare ciò che vuole (sempre osservando le scrupolose regole), perché in questo modo spera di abbassare il livello d'ansia del partner e di evitare discussioni spiacevoli.

Capisco che Lei non voglia avere discussioni inutili anche sul fatto di andare semplicemente a trovare i Suoi genitori e quindi comprendo che sia costretta a farlo di nascosto...

Ma se Lei tornasse a casa e raccontasse al Suo ragazzo di aver fatto un saltino dai Suoi genitori, che cosa succederebbe? Aumenterebbe la paura del contagio nel Suo fidanzato...

Visto che lui è già in terapia (non so da quanto tempo), sa forse se il professionista gli ha assegnato dei compiti da fare al di fuori delle sedute? Non ne parlate dell'andamento della terapia?

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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