Ho l'uomo perfetto per me ma non ho nessuna attrazione fisica
Salve a tutti,
Ho 38 anni e ho una relazione con un ragazzo fantastico da 5 anni.
Da qualche anno però, in seguito a dei problemi fisici sono iniziati dei dubbi da parte mia sulla natura dei miei sentimenti.
Tra di noi c'è stato feeling fin da subito, siamo due abili conversatori molto diversi caratterialmente ma ci divertiamo insieme e ci piace fare le stesse cose.
Io però non ho mai avuto una forte attrazione sessuale nei suoi confronti a differenza di lui che mi desidera ogni giorno forse più che all'inizio.
Io mi sento morire dentro perché non riesco ad amarlo come vorrei, come meriterebbe un uomo come lui, come meriterei io.
Lui sa tutto dei miei dubbi e attribuisce questo disinteresse al fatto che assumo psicofarmaci ormai da qualche anno ma io in cuor mio o in testa, perché non so come si faccia a scindere le due cose, so che dipende dal fatto che in fondo non lo desidero sessualmente perché nonostante le medicine ho provato per qualche mese una forte attrazione per un altro ragazzo, con cui non ci sarà mai nulla perché non è la persona giusta e soprattutto perché non farei mai del male al mio ragazzo.
Lui per me è un punto di riferimento, è il mio migliore amico, sa tutto di me, degli abusi subiti da piccola, dei miei traumi in famiglia, dei miei problemi di salute e mi è sempre stato vicino.
Sono in parte dipendente da lui anche economicamente perché per i miei problemi di salute non lavoro e questa pandemia che mi costringe a casa non da che ingigantire tutte le mie paure.
Io gli voglio bene veramente, credo che sia la mia persona e sono convinta che al mondo non esista un altro giusto per me come lo è lui ma il fatto di non desiderarlo mi fa stare malissimo, il fatto che lo stia facendo soffrire mi fa sentire uno schifo e il solo pensiero di lasciarlo dopo tutto l'amore mi distrugge.
Ho paura di avergli rovinato la vita ma non riesco più a resistere, ho almeno 4 attacchi di ansia al giorno, piango tutto il giorno, mi sento un peso al petto insopportabile e ho nausea e non riesco a mangiare senza star male dopo.
Ho pensato varie volte di allontanarmi da lui e dalla nostra casa.
Non so più cosa fare.
Grazie a chi mi leggerà e che vorrà darmi un consiglio.
Ho 38 anni e ho una relazione con un ragazzo fantastico da 5 anni.
Da qualche anno però, in seguito a dei problemi fisici sono iniziati dei dubbi da parte mia sulla natura dei miei sentimenti.
Tra di noi c'è stato feeling fin da subito, siamo due abili conversatori molto diversi caratterialmente ma ci divertiamo insieme e ci piace fare le stesse cose.
Io però non ho mai avuto una forte attrazione sessuale nei suoi confronti a differenza di lui che mi desidera ogni giorno forse più che all'inizio.
Io mi sento morire dentro perché non riesco ad amarlo come vorrei, come meriterebbe un uomo come lui, come meriterei io.
Lui sa tutto dei miei dubbi e attribuisce questo disinteresse al fatto che assumo psicofarmaci ormai da qualche anno ma io in cuor mio o in testa, perché non so come si faccia a scindere le due cose, so che dipende dal fatto che in fondo non lo desidero sessualmente perché nonostante le medicine ho provato per qualche mese una forte attrazione per un altro ragazzo, con cui non ci sarà mai nulla perché non è la persona giusta e soprattutto perché non farei mai del male al mio ragazzo.
Lui per me è un punto di riferimento, è il mio migliore amico, sa tutto di me, degli abusi subiti da piccola, dei miei traumi in famiglia, dei miei problemi di salute e mi è sempre stato vicino.
Sono in parte dipendente da lui anche economicamente perché per i miei problemi di salute non lavoro e questa pandemia che mi costringe a casa non da che ingigantire tutte le mie paure.
Io gli voglio bene veramente, credo che sia la mia persona e sono convinta che al mondo non esista un altro giusto per me come lo è lui ma il fatto di non desiderarlo mi fa stare malissimo, il fatto che lo stia facendo soffrire mi fa sentire uno schifo e il solo pensiero di lasciarlo dopo tutto l'amore mi distrugge.
Ho paura di avergli rovinato la vita ma non riesco più a resistere, ho almeno 4 attacchi di ansia al giorno, piango tutto il giorno, mi sento un peso al petto insopportabile e ho nausea e non riesco a mangiare senza star male dopo.
Ho pensato varie volte di allontanarmi da lui e dalla nostra casa.
Non so più cosa fare.
Grazie a chi mi leggerà e che vorrà darmi un consiglio.
[#1]
Gentile utente,
noto una discrepanza significativa
- tra il titolo: "Ho l'uomo perfetto per me ma non ho *nessuna* attrazione fisica"
- e il testo del consulto, nel quale afferma: "..Io però non ho mai avuto una *forte* attrazione sessuale nei suoi confronti.."
(asterischi miei).
Nel primo caso siamo di fronte ad una piacevole amicizia,
nel secondo si registra un certo disallineamento del desiderio dei due.
Il secondo è assai frequente nella coppia, ma spesso componibile entro un certo range di accettabilità per entrambi.
Le allego il link di una ricerca al proposito: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6165-sesso-una-volta-in-settimana-e-ok.html
Leggendo la Sua narrazione, sembrerebbe che Lei drammatizzi la situazione
in quanto presa dai sensi di colpa ed inadeguatezza
e dal bisogno del sostegno economico, quello che quest'uomo Le dà.
Ma, invece, perchè non provare a lavorare su di sè, con l'obiettivo di diventare più "padrona" del proprio desiderio?
Le fantasie, l'erotismo, sono possibilità che gli umani hanno inventato e che talvolta taluni/e utilizzano proprio anche per questi motivi.
Una brava Psicoterapeuta - meglio se esperta in sessuologia clinica - potrebbe certamente aiutarLa, e al contempo essendo abilitata a curare, potrebbe trattare i Suoi attacchi d'ansia.
Perchè non provare?
Considerato che Lei non ha reddito proprio, potrebbe rivolgersi al Consultorio.
Ritiene di poter esplorare tale possibilità?
Dott. Brunialti
noto una discrepanza significativa
- tra il titolo: "Ho l'uomo perfetto per me ma non ho *nessuna* attrazione fisica"
- e il testo del consulto, nel quale afferma: "..Io però non ho mai avuto una *forte* attrazione sessuale nei suoi confronti.."
(asterischi miei).
Nel primo caso siamo di fronte ad una piacevole amicizia,
nel secondo si registra un certo disallineamento del desiderio dei due.
Il secondo è assai frequente nella coppia, ma spesso componibile entro un certo range di accettabilità per entrambi.
Le allego il link di una ricerca al proposito: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6165-sesso-una-volta-in-settimana-e-ok.html
Leggendo la Sua narrazione, sembrerebbe che Lei drammatizzi la situazione
in quanto presa dai sensi di colpa ed inadeguatezza
e dal bisogno del sostegno economico, quello che quest'uomo Le dà.
Ma, invece, perchè non provare a lavorare su di sè, con l'obiettivo di diventare più "padrona" del proprio desiderio?
Le fantasie, l'erotismo, sono possibilità che gli umani hanno inventato e che talvolta taluni/e utilizzano proprio anche per questi motivi.
Una brava Psicoterapeuta - meglio se esperta in sessuologia clinica - potrebbe certamente aiutarLa, e al contempo essendo abilitata a curare, potrebbe trattare i Suoi attacchi d'ansia.
Perchè non provare?
Considerato che Lei non ha reddito proprio, potrebbe rivolgersi al Consultorio.
Ritiene di poter esplorare tale possibilità?
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Buonasera e grazie di avermi risposto.
La mia attrazione all'inizio era presente ma non era prettamente fisica ma mentale, caratteriale, ero attratta da lui perché era diverso da tutti gli altri che avevo avuto (e comunque è un uomo oggettivamente bello) e ho voluto dare una chance anche perché poi il sesso con lui è soddisfacente anche ora nonostante succeda molto raramente (grazie anche alle fantasie che utilizzo).
Ho evitato di dare peso a questo cosa per molto tempo ma non mi sembra proprio di drammatizzare, io ci tengo tanto a questa storia ma non ho mai creduto all'amore vero senza desiderio e in questi ultimi mesi è proprio scomparso, cioè quando facciamo l'amore io non sento nulla. E non mi sembra giusto nei suoi confronti ma nemmeno nei miei. Forse la mia tendenza a drammatizzare è dovuta al disturbo che ho di ansia generalizzata e sì è vero che mi sento inadeguata ma non per lui ma per la società in quanto ho varie patologie invalidanti, lui mi mantiene perché viviamo insieme ma io mi impegno moltissimo e se la storia dovesse finire avrei cmq altre risorse e potrei sostentarmi benissimo, ma di certo mi sento grata nei suoi confronti per tutto! Ho molti problemi del mio passato da risolvere ma questo è di certo un problema del presente che non mi fa vivere serenamente.
Volevo solo chiedere se il mio rapporto potrà avere un lieto fine se potrò sentirmi appagata magari dopo una terapia, se è consigliabile una terapia di coppia o se dovrò convivere con la delusione data dalle mie illusioni su quella che per me dovrebbe essere una relazione felice o se invece è meglio rinunciarci e troncare prima di farci troppo del male. Ho paura di fare "ammalare" anche lui.
Avrei molte altre cose da dire ma sinceramente in questi giorni sto talmente male che anche scriverne e parlarne mi risulta complicato.
La mia attrazione all'inizio era presente ma non era prettamente fisica ma mentale, caratteriale, ero attratta da lui perché era diverso da tutti gli altri che avevo avuto (e comunque è un uomo oggettivamente bello) e ho voluto dare una chance anche perché poi il sesso con lui è soddisfacente anche ora nonostante succeda molto raramente (grazie anche alle fantasie che utilizzo).
Ho evitato di dare peso a questo cosa per molto tempo ma non mi sembra proprio di drammatizzare, io ci tengo tanto a questa storia ma non ho mai creduto all'amore vero senza desiderio e in questi ultimi mesi è proprio scomparso, cioè quando facciamo l'amore io non sento nulla. E non mi sembra giusto nei suoi confronti ma nemmeno nei miei. Forse la mia tendenza a drammatizzare è dovuta al disturbo che ho di ansia generalizzata e sì è vero che mi sento inadeguata ma non per lui ma per la società in quanto ho varie patologie invalidanti, lui mi mantiene perché viviamo insieme ma io mi impegno moltissimo e se la storia dovesse finire avrei cmq altre risorse e potrei sostentarmi benissimo, ma di certo mi sento grata nei suoi confronti per tutto! Ho molti problemi del mio passato da risolvere ma questo è di certo un problema del presente che non mi fa vivere serenamente.
Volevo solo chiedere se il mio rapporto potrà avere un lieto fine se potrò sentirmi appagata magari dopo una terapia, se è consigliabile una terapia di coppia o se dovrò convivere con la delusione data dalle mie illusioni su quella che per me dovrebbe essere una relazione felice o se invece è meglio rinunciarci e troncare prima di farci troppo del male. Ho paura di fare "ammalare" anche lui.
Avrei molte altre cose da dire ma sinceramente in questi giorni sto talmente male che anche scriverne e parlarne mi risulta complicato.
[#3]
Gentile utente,
Non posso prevedere se attraverso una psicoterapia *Lei* si sentirà "appagata": troppe variabili entrano in gioco; alcune afferenti alla Psicoterapeuta, ma parecchie alla partecipazione e all'impegno del pz.
Ed inoltre dipende dalla diagnosi.
Varie infatti possono essere le cause di un desiderio che ora non c’è, ma che prima c’era "sia pure mentale".
D'altra parte il desiderio E' per lo più mentale, a differenza dell'eccitazione che è un fenomeno fisico.
E poi c'è l'altro fattore, "..i dubbi da parte mia sulla natura dei miei sentimenti..".
Ci sarà anche da valutare il ruolo della cronicità in tutto ciò, a cui Lei sembrerebbe accennare senza approfondire, ruolo mai da sottovalutare.
Posso però assicurarLe per esperienza professionale che molte donne si sono notevolmente giovate di tali percorsi.
Provi a cercare nella Sua città una Psicoterapeuta (donna) perfezionata in sessuologia clinica con esperienza (v. ad es. Albo FISSonline), per un percorso psico-sessuale in presenza.
Nel caso tali indicazioni risultino poco chiare, chieda pure,
noi ci siamo.
Non posso prevedere se attraverso una psicoterapia *Lei* si sentirà "appagata": troppe variabili entrano in gioco; alcune afferenti alla Psicoterapeuta, ma parecchie alla partecipazione e all'impegno del pz.
Ed inoltre dipende dalla diagnosi.
Varie infatti possono essere le cause di un desiderio che ora non c’è, ma che prima c’era "sia pure mentale".
D'altra parte il desiderio E' per lo più mentale, a differenza dell'eccitazione che è un fenomeno fisico.
E poi c'è l'altro fattore, "..i dubbi da parte mia sulla natura dei miei sentimenti..".
Ci sarà anche da valutare il ruolo della cronicità in tutto ciò, a cui Lei sembrerebbe accennare senza approfondire, ruolo mai da sottovalutare.
Posso però assicurarLe per esperienza professionale che molte donne si sono notevolmente giovate di tali percorsi.
Provi a cercare nella Sua città una Psicoterapeuta (donna) perfezionata in sessuologia clinica con esperienza (v. ad es. Albo FISSonline), per un percorso psico-sessuale in presenza.
Nel caso tali indicazioni risultino poco chiare, chieda pure,
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 29.4k visite dal 15/02/2021.
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