Omosessualità (femminile) infantile ?

Buonasera a tutti. Vorrei porre a voi medici una domanda che, come anticipato nell' oggetto, ha come tema l' omosessualità infantile.
Nello specifico la mia domanda è questa: può una persona provare attrazione esclusiva per persone del suo stesso sesso diciamo dai 6 ai 12 anni (quindi in età preadolescenziale) e poi provare attrazione -esclusiva- per persone del sesso opposto, dall' adolescenza in poi?
Per quanto riguarda la mia esperienza personale, posso dire che la prima esperienza d' innamoramento (mettiamo 6 anni)costituisce una sorta di" impronta" : se a 6 anni mi piacciono le bambine, io donna, a 40 anni mi innamorerò probabilmente ancora delle donne.
O comunque - senza escludere una possibile attrazione per gli uomini - le donne mi piaceranno comunque.
Esistono quindi, mi chiedo, casi di omosessualità infantile, che non hanno lasciato "alcuna traccia" in età aduta?

Mi scuso in anticipo per l' imprecisione dei termini utilizzati, e ringrazio in anticipo chi avrà voglia di sciogliere questo mio dubbio.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, la sua imprecisione era inevitabile. Infatti, anche se avesse voluto essere precisa sarebbe stato inutile, dato che nel campo della sessualità è sempre molto difficile stabilire canoni e "normalità". È consenso pressoché unanime in ambito scientifico che la caratterizzazione dell'orientamento sessuale sia determinata da multipli fattori, sia biologici che ambientali, con una certa preponderanza a favore dei primi. Quindi, la "regola" dell'impronta che lei suggerisce potrebbe oppure potrebbe non verificarsi, non è detto.

C'è poi da aggiungere che nella fascia d'età che lei porta ad esempio, così come durante l'adolescenza, l'orientamento non si è ancora stabilizzato e quindi può aversi un'attrazione per le persone dell'altro sesso oppure del proprio. Generalmente queste "confusioni" svaniscono dopo l'adolescenza e la persona diventa stabilmente attratta per uno dei sessi in modo esclusivo. Ma come sappiamo esistono anche individui bisessuali.

Insomma, così come a volte può essere difficile determinare il colore dei capelli o degli occhi, a volte stabilire l'orientamento sessuale di una persona non è come dire bianco o nero.

Spero di averla confusa ulteriormente.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Dr. Santonocito, la ringrazio molto per la pronta risposta. Si, in realtà sono ancora confusa! Mi spiego meglio: ciò che non riesco a capire è il passaggio netto dall' omosessualità esclusiva all' eterosessualità esclusiva.
Non ci credo. Credo più a un eterossessuale che si scopre omosessuale in età adulta, l' inverso, mi è difficile.
Sbaglio?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
È l'uso di parole come "esclusiva" che la sta confondendo. Nella sessualità non c'è niente di esclusivo o di assoluto, mi creda. Fissarsi sul voler categorizzare a tutti i costi in modo netto un fenomeno complesso come questo è equivalente a cercare di convincersi che la lunghezza del dito indice degli esseri umani debba per forza aumentare a frazioni di mezzo centimetro. Ossia che a questo mondo possano esistere solo diti indice lunghi 8cm oppure 8,5cm o anche 9cm, ma non 8,3cm. Chi l'ha detto?

In realtà è possibile anche il caso di individui che in età adulta hanno cambiato orientamento da omo a etero, sebbene rari. Nella sessualità la parola giusta è "possibile", non "esclusivamente".

Voler far ricadere per forza il mondo in categorie è una delle trappole preferite degli esseri umani, che spesso sembra non riescano a fare a meno di infilarcisi da soli. È anche una delle ragioni dell'esistenza dei disturbi ossessivi.

Cordiali saluti
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile dottore, ancora una volta la ringrazio per la pronta risposta. Probabilmente è vero, c'è in me una sorta di ossessione. Ossessione che nasce dal bisogno di difendere una categoria (e sottolineo il bisogno di averne e rivendicarne una nella quale potermi identificare) che è quella omosessuale, alla quale appartengo.
Questa ossessione mi porta a soffermarmi su una sua frase:
"In realtà è possibile anche il caso di individui che in età adulta hanno cambiato orientamento da omo a etero, sebbene rari."

Perchè rari? :-)
Perdoni la mia insistenza, forse sbaglio se penso che questi cambiamenti potrebbero essere generati da un bisogno sociale di "adeguamento" ad una realtà eterosessuale che è più facile da vivere e gestire...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372

> questi cambiamenti potrebbero essere generati da un
> bisogno sociale di "adeguamento" ad una realtà
> eterosessuale che è più facile da vivere e gestire

Ma se fosse così, e se le persone fossero davvero opportuniste nel senso che lei sospetta, dovremmo assistere a un numero molto maggiore di questi "cambi di sponda" alla rovescia. Invece non mi risulta che sia così.

Permetta invece ora a me, di porle una domanda. Ma questo suo bisogno così sottolineato di appartenere a una categoria e di difenderla, è più perché sente che per un adulto sarebbe in qualche modo disonesto cambiarla e passare dall'altra parte, oppure più per un senso di rivalsa nei confronti dell'altra categoria, alla quale non apparterrebbe?
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Mi creda, i casi sono numerosissimi. E il numero cresce in maniera imbarazzante se prendo in considerazione gli omosessuali che decidono di vivere una pseudo-eterosessualità magari sposandosi.
Per poi condurre una vita omosessuale parallela in gran segreto o solo desiderandola ardentemente, senza trovare il coraggio di viverla.
Non ho mai sentito una persona, mi creda, dire "da bambino/a ero gay/lesbica! Ma pensa com'ero!"

Molto spesso qualcuno parla di miracolose "guarigioni di carattere religioso" argomento sul quale stendo un velo pietoso a priori.
Ancora più spesso le persone in questione, lungi dall' avere un atteggiamento magari anche ironico sulle loro cotte omosessuali infantili, tacciono.
Ecco perchè sottolineo, forse in maniera dura, la mia posizione, ma si, è come dice lei, ci vedo malafede!



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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Ma questi casi che lei riporta non sono dei veri cambi da omo a etero, sono in fondo degli omo che fingono di essere etero. È questo che vuole dire, no? Io invece stavo parlando di cambiamenti veri. E questi casi sono rari.

Inoltre, anche se sentissimo qualcuno dire: "Da bambino ero gay", sarebbe un'affermazione con poco senso, per le ragioni che le ho spiegato prima. Se c'è un periodo della vita durante il quale l'identità sessuale è più incerta, è proprio quello dell'infanzia e della prima adolescenza.

Vede che anche lei, adesso che le fa comodo per sostenere la propria tesi, è capace di trovare delle gradazioni di grigio?

Bene, ma quindi, i suoi dubbi e il suo "bruciore", si riducono più alla questione del cambio dell'orientamento sessuale, oppure più al fatto che la società giudica ancora in modo diverso l'appartenenza degli individui alle categorie omo ed etero?
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile dottore, forse mi sono espressa male, il mio dubbio rimane quello iniziale, ovvero: è davvero possibile cambiare il proprio orientamento sessuale?

Nel mio caso specifico: è possibile passare dall' omosessualità infantile all' eterosessualità adulta senza soluzione di continuità?

Lei mi dice che è possibile per il semplice motivo che ancora l' orientamento sessuale in giovane età non è "formato".
Mi dice anche che non sono casi frequentissimi. Mi corregga se sbaglio.
A mio avviso, (non le parlo da medico poichè mi occupo di economia, ma da omosessuale e quindi, ne sono consapevole, in maniera un po' faziosa) chi sostiene di essere stato omosessuale solo da bambino, mente in malafede (ossia sapendo di mentire).
Le ragione sono di tipo religioso, sociale, culturale.

Mi piacerebbe molto sapere ad esempio, se sono stati fatti studi in merito. O se qualche psicologo si è interessato all' argomento.
La ringrazio ancora una volta e se può mi aiuti a saperne di più.

P.S. Posso dirle con onestà di aver capito di essere lesbica a 4 anni. Non ho mai avuto dubbi... Sono un' eccezione?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
> chi sostiene di essere stato omosessuale solo da bambino,
> mente in malafede (ossia sapendo di mentire).

Quando frequentavo la prima superiore, ho avuto un professore di lettere gay (non so oggi, ma a quei tempi era piuttosto frequente trovare insegnanti di lettere uomini gay, alle superiori). Era anche laureato in psicologia, e a volte discutevamo con lui di questi problemi in maniera vivace e informale. Quelle discussioni erano interessanti, perché lui era sia gay che psicologo, e aveva perciò i mezzi per parlarne con cognizione di causa. E una delle cose che ci ripeteva più spesso era proprio che molte persone, per non dire la maggior parte, prima dell'adolescenza sentono attrazione per le persone di entrambi i sessi. Ovviamente lo diceva per perorare e legittimare, a modo suo, la sua condizione di gay.

Ma mi sembra che ciò corrisponda anche abbastanza bene a ciò che si sente dire comunemente dalla gente, senza stare a scomodare la ricerca. Molti ragazzi e ragazze hanno avuto esperienze omosessuali, è un segreto di Pulcinella.

E quindi, se le cose stessero davvero come malignamente sospetta lei, allora la maggior parte delle persone dovrebbero essere non solo bugiarde, ma ANCHE omosessuali latenti. E questo mi sembra un po' eccessivo.

Non deve cadere nell'errore che siccome LEI ha sempre saputo di essere lesbica fin da quando aveva 4 anni, essendolo tuttora, allora TUTTA l'umanità debba per forza aver avuto da bambina lo stesso orientamento sessuale che ha da adulta. Sarebbe una specie di omofobia alla rovescia.

Evidentemente, se lei si sta fissando così su questa cosa, è probabile che averne la certezza l'aiuterebbe a sentirsi meglio. Ma, come le dicevo, non è sempre facile mettere le mutande al mondo.

È importante imparare a convivere anche con l'ambiguità.

Cordiali saluti
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Ecco un buon esempio di professore di lettere onesto e in buona fede!
Non posso dire di essere stato altrettanto fortunata dato che il mio professore di lettere al liceo,si faceva venire le convulsioni quando si sentiva dire che la pioggia "era un fenomeno atmosferico" e non "la vita stessa che nasce,cade e si dissolve".
Abuso della metafora :-). (Dunque malafede)

Ma questo è il colmo dell'ambiguità.
Ci sono esempi più sottili: ha sentito la canzone di Povia all' ultimo festival di San Remo?
Lei vede malafede nel testo o il racconto di un' esperienza di vita?

Posso farle una domanda? Nella sua esperienza di psicologo, quante persone come il famoso Luca della canzone ha conosciuto?
Mi risponda con onestà però, altrimenti penserò non che anche lei sia in malafede, ma un bel po' bischero di sicuro!

Cordialmente.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Cara ragazza, le risponderei con tutto il piacere e la buona volontà di cui sono capace, ma il fatto è che non conosco la canzone che dice, perché non sono così bischero da mettermi a guardare San Remo!

Se lo facessi, dopo toccherebbe a me andare dallo psicologo!

Cordialmente