Rapporto madre figlia
Buonasera, ho 34 anni ed una figlia di 5 anni e mezzo.
Sono una mamma che non lavora quindi mi sono sempre occupata di lei a tempo pieno... è una bimba molto socievole, abbastanza indipendente, non timida, ostinata, perseverante, con un carattere forte... se vuole qualcosa usa tutti i modi per ottenerla.
Un po’ lagnosa, se qualcosa non va tende a lamentarsi piagnucolando.
Il problema è che, nonostante io cerchi di parlarle molto, spiegare mettendomi fisicamente alla sua altezza lei non vuole parlare con me... se ha un problema o litiga con una compagna o qualcosa le da fastidio ed io le chiedo di raccontarmi lei si gira di la e mi dice non te lo dico e se insisto si infastidisce.
Se provo a spiegarle la cosa intuendo il problema lei mi dice che noiaaaaa... non ti ascolto.
Vorrei capire in che modo è possibile aprire un canale di comunicazione con lei e il perché non si fida di me.
Grazie mille
Sono una mamma che non lavora quindi mi sono sempre occupata di lei a tempo pieno... è una bimba molto socievole, abbastanza indipendente, non timida, ostinata, perseverante, con un carattere forte... se vuole qualcosa usa tutti i modi per ottenerla.
Un po’ lagnosa, se qualcosa non va tende a lamentarsi piagnucolando.
Il problema è che, nonostante io cerchi di parlarle molto, spiegare mettendomi fisicamente alla sua altezza lei non vuole parlare con me... se ha un problema o litiga con una compagna o qualcosa le da fastidio ed io le chiedo di raccontarmi lei si gira di la e mi dice non te lo dico e se insisto si infastidisce.
Se provo a spiegarle la cosa intuendo il problema lei mi dice che noiaaaaa... non ti ascolto.
Vorrei capire in che modo è possibile aprire un canale di comunicazione con lei e il perché non si fida di me.
Grazie mille
[#1]
Gentile mamma,
il comportamento della bimba
- per come Lei ce lo descrive -
è quello di una persona annoiata dalle domande personali, che evidentemente vive come indagatorie (al di là delle Sue intenzioni).
Comprendo che una mamma spesso intuisce il problema/problematica dei figli,
ma non sempre essi sono disponibili a parlarne,
oppure non in 'quel' momento, quello che decide l'adulto.
Occorre provare ad avere maggiore pazienza,
attendere che "loro" scelgano il momento,
ascoltare senza intervenire o interrogare.
Molto interessanti i risultati che si ottengono attraverso l'ascolto empatico e il *rispecchiamento*, di cui trova materiale in rete.
Talvolta sono i figli delle madri ansiose ad avere comportamenti simili a quelli della Sua.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
il comportamento della bimba
- per come Lei ce lo descrive -
è quello di una persona annoiata dalle domande personali, che evidentemente vive come indagatorie (al di là delle Sue intenzioni).
Comprendo che una mamma spesso intuisce il problema/problematica dei figli,
ma non sempre essi sono disponibili a parlarne,
oppure non in 'quel' momento, quello che decide l'adulto.
Occorre provare ad avere maggiore pazienza,
attendere che "loro" scelgano il momento,
ascoltare senza intervenire o interrogare.
Molto interessanti i risultati che si ottengono attraverso l'ascolto empatico e il *rispecchiamento*, di cui trova materiale in rete.
Talvolta sono i figli delle madri ansiose ad avere comportamenti simili a quelli della Sua.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Grazie per la sua risposta. Non mi sembra di essere una mamma ansiosa, l’ho sempre lasciata libera di fare esperienze e imparare da sola ma può essere che quello che lei percepisce sia diverso... vorrei solo cercare di farle capire che con la mamma può parlare ed insieme possiamo trovare soluzioni ai problemi... comunque proverò a seguire il suo consiglio e mi informerò su ascolto empatico e rispecchiamento.
[#3]
".. che con la mamma *può* parlare .." (asterischi miei);
ma forse la bimba ha la percezione di *dover* parlare,
e si sente pressata.
"..e che insieme possiamo trovare soluzioni ai problemi..";
in alcune fasi evolutive, poi, i figli non desiderano l'aiuto dei genitori per risolvere il loro piccoli problemi,
bensì fare da sè sperimentando, per 'prove ed errori'.
Esigenza da rispettare senza sentirsi esclusi;
fa parte del percorso verso le autonomie.
Ci faccia sapere, se ritiene.
Dott. Brunialti
ma forse la bimba ha la percezione di *dover* parlare,
e si sente pressata.
"..e che insieme possiamo trovare soluzioni ai problemi..";
in alcune fasi evolutive, poi, i figli non desiderano l'aiuto dei genitori per risolvere il loro piccoli problemi,
bensì fare da sè sperimentando, per 'prove ed errori'.
Esigenza da rispettare senza sentirsi esclusi;
fa parte del percorso verso le autonomie.
Ci faccia sapere, se ritiene.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 807 visite dal 11/02/2021.
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