Quando capire se l'autoerotismo è diventato dipendenza e si è pornodipendenti?
Salve, ho un problema che mi afligge da molto tempo.
Convivo con il mio compagno da due anni ed ci siamo messi insieme due anni prima, entrambi abbiamo 40 anni.
All'inizio lui è stato molto cauto ed era evidente che rifletteva sull'impegnarsi o meno, lo giustificavo perché si era appena separato.
Ci frequentavamo qualche volta a settimana ed era evidente che il sesso era un elemento preponderante.
L'unica cosa che mi rendeva dubbiosa era che molto spesso lui non riusciva a raggiungere l'orgasmo.
Piano piano si è sbloccato e ha cominciato a costruire qualcosa di più serio.
Dopo un anno che stavamo insieme per puro caso ho acceso il suo tablet quando non c'era.
Ho trovato chat porno, con video che mandava e riceveva, qualsiasi cosa dai siti porno e chat di incontri tipo Tinder in cui cercava in giro una storia leggera.
Sono rimasta gelata ma non ho detto niente, ma avendo perso la fiducia ho iniziato a controllarlo.
Ho scoperto subito dopo che flirtava anche con tutte le colleghe dell'estero, con cui aveva contatti saltuari, e con una in particolare, in maniera palese, sono rimasta col dubbio se avesse concretizzato (proprio nel periodo in cui avevo perso un bambino ed ero distrutta tra l'altro, in cui lui era molto distaccato e pensavo solo perche' ne soffrisse) L'ho affrontato, ha negato anche l'evidente, ho quindi, con grande fatica perché ero innamorata, ho cercato di chiudere e lasciar perdere.
Lui improvvisamente è cambiato, è tornato con l'intenzione di andare a convivere e non ho trovato per un anno e più nulla di compromettente.
Il problema è stato che come abbiamo preso casa i rapporti sessuali si sono letteralmente dimezzati, ha iniziato ad accampare scuse e a rifiutarmi quando prendevo l'iniziativa.
Questo ha acuito gli ostacoli che avevo trovato all'inizio, sono spariti l'inventiva, la voglia di sperimentare ed i preliminari e persino i baci.
Era sempre stato restio a fare qualcosa di diverso, mentre io sono di vedute aperte, all'inizio gliene parlavo, cercavo di sbloccarlo ma ottenevo prima qualcosa, in seguito nulla.
E sì che di fantasie in chat ne aveva, niente di estremo, ma con me non ne aveva mai parlato.
Questa estate quindi dopo 3 anni e mezzo che stavamo insieme ho ribeccato gli scambi di foto e osservandolo ho avuto conferma che si masturbi con video porno almeno 4, 5 volte a settimana.
Tra di noi i rapporti sono non solo scesi, ma ancora più raffreddati.
Ho provato a parlargliene e o si rifiuta o dice che non mi basta mai, o che per colpa mia avendolo scoperto diverse volte l'ho inibito.
Io non sono scandalizzata perché si masturba ma perché sono stata messa completamente in secondo piano.
L'ultima volta ha persino detto che ora che siamo una coppia convivente per lui il sesso tra di noi è solo un per di più.
Temo che sia ormai preso dal suo mondo virtuale e sia irrecuperabile.
Non so più che atteggiamento adottare.
Convivo con il mio compagno da due anni ed ci siamo messi insieme due anni prima, entrambi abbiamo 40 anni.
All'inizio lui è stato molto cauto ed era evidente che rifletteva sull'impegnarsi o meno, lo giustificavo perché si era appena separato.
Ci frequentavamo qualche volta a settimana ed era evidente che il sesso era un elemento preponderante.
L'unica cosa che mi rendeva dubbiosa era che molto spesso lui non riusciva a raggiungere l'orgasmo.
Piano piano si è sbloccato e ha cominciato a costruire qualcosa di più serio.
Dopo un anno che stavamo insieme per puro caso ho acceso il suo tablet quando non c'era.
Ho trovato chat porno, con video che mandava e riceveva, qualsiasi cosa dai siti porno e chat di incontri tipo Tinder in cui cercava in giro una storia leggera.
Sono rimasta gelata ma non ho detto niente, ma avendo perso la fiducia ho iniziato a controllarlo.
Ho scoperto subito dopo che flirtava anche con tutte le colleghe dell'estero, con cui aveva contatti saltuari, e con una in particolare, in maniera palese, sono rimasta col dubbio se avesse concretizzato (proprio nel periodo in cui avevo perso un bambino ed ero distrutta tra l'altro, in cui lui era molto distaccato e pensavo solo perche' ne soffrisse) L'ho affrontato, ha negato anche l'evidente, ho quindi, con grande fatica perché ero innamorata, ho cercato di chiudere e lasciar perdere.
Lui improvvisamente è cambiato, è tornato con l'intenzione di andare a convivere e non ho trovato per un anno e più nulla di compromettente.
Il problema è stato che come abbiamo preso casa i rapporti sessuali si sono letteralmente dimezzati, ha iniziato ad accampare scuse e a rifiutarmi quando prendevo l'iniziativa.
Questo ha acuito gli ostacoli che avevo trovato all'inizio, sono spariti l'inventiva, la voglia di sperimentare ed i preliminari e persino i baci.
Era sempre stato restio a fare qualcosa di diverso, mentre io sono di vedute aperte, all'inizio gliene parlavo, cercavo di sbloccarlo ma ottenevo prima qualcosa, in seguito nulla.
E sì che di fantasie in chat ne aveva, niente di estremo, ma con me non ne aveva mai parlato.
Questa estate quindi dopo 3 anni e mezzo che stavamo insieme ho ribeccato gli scambi di foto e osservandolo ho avuto conferma che si masturbi con video porno almeno 4, 5 volte a settimana.
Tra di noi i rapporti sono non solo scesi, ma ancora più raffreddati.
Ho provato a parlargliene e o si rifiuta o dice che non mi basta mai, o che per colpa mia avendolo scoperto diverse volte l'ho inibito.
Io non sono scandalizzata perché si masturba ma perché sono stata messa completamente in secondo piano.
L'ultima volta ha persino detto che ora che siamo una coppia convivente per lui il sesso tra di noi è solo un per di più.
Temo che sia ormai preso dal suo mondo virtuale e sia irrecuperabile.
Non so più che atteggiamento adottare.
[#1]
Gentile utente,
si può avere l'impressione che ci sia, e ci sia stata nel passato, una certa incomprensione tra voi, cosa che capita spessissimo non solo nella coppia, ma nei più stretti rapporti umani.
Una persona crede di fare richieste chiare, ma le fa incomprensibili per l'altro; ancora più spesso, dà per scontato che l'altro debba capire ciò che non viene espresso, fare ciò che ad uno dei due sembra normale ma per l'altro non è nemmeno immaginabile.
Lei ha molto (forse troppo?) "interpretato" a suo modo le azioni del suo uomo.
Le cito qualcuna di queste interpretazioni; non sto dicendo che tutte siano sbagliate, solo che è pericoloso, fuorviante, spiegare a modo nostro le azioni di un altro.
Lei scrive: "lo giustificavo perché si era appena separato"; e alla freddezza di lui dopo il suo aborto "lui era molto distaccato e pensavo solo perche' ne soffrisse". Finché "Lui improvvisamente è cambiato, è tornato con l'intenzione di andare a convivere" e guarda caso, si dimezzano subito i rapporti sessuali, mentre lei aveva creduto che alla decisione di convivere si associasse un cambiamento positivo nel vostro rapporto.
Infine lui cede alle vecchie abitudini: masturbazione, porno, sexting. Ha mai appurato perché si è separato dalla moglie?
Messo alle strette, "L'ultima volta ha persino detto che ora che siamo una coppia convivente per lui il sesso tra di noi è solo un per di più".
E già. Un tempo erano le donne a cercare la "sistemazione" nel matrimonio, ora sono più spesso gli uomini che dalla convivenza traggono più vantaggi di prima perché non hanno nemmeno l'obbligo di mantenere le compagne, anzi trovano nel doppio stipendio un gran vantaggio.
Tante brave signore dell'Ottocento vivevano l'amore fuori del matrimonio e si sentivano pure delle eroine, mentre i loro "volgari" mariti si recavano nei casini.
Oggi le donne sono cambiate e vogliono l'amore e perfino l'erotismo con un partner che sia anche compagno di vita e padre dei loro figli, ma gli uomini hanno continuato a considerare due cose diverse la famiglia e l'erotismo, lo associano sempre alla conquista, non alla stabilità, lo vogliono senza inibizioni e senza obblighi, infantile, spesso solitario, comunque segreto.
La donna che li scopre è considerata una castratrice, e se si offre di condividere le loro fantasie più intime non ha capito nulla: quelle fantasie non sono condivisibili, quell'erotismo si rivolge a una donna scelta o comprata apposta per il piacere, il perfetto contraltare della compagna abituale che non deve nemmeno chiedere, per essere davvero una specie di mamma, comoda e tranquilla.
Questa visione è stata espressa molto bene nel libro di Francesco Alberoni "L'erotismo".
Tuttavia, spalancata la porta sull'abisso, rivelato che anche nel terzo millennio uomini e donne sembrano destinati a non capirsi, le dirò che l'incontro tuttavia è possibile attraverso la lealtà, l'amore (che è altra cosa dall'innamoramento), i valori condivisi.
Ma per incontrarsi bisogna capirsi, e questo si può fare solo giocando a carte scoperte. Se vado a convivere per un motivo che non dico (per esempio che non so cucinare né stirarmi le camicie e mi annoio a guardare la tv da solo) e inoltre con una grossa riserva mentale (per esempio che andrò sempre a donne, ma non lo dico certo a lei, che non capirebbe) la possibilità di capirsi muore prima di nascere.
Eppure, anche così, aggiustamenti e mediazioni sono talvolta possibili.
Spero di averle dato qualche spunto di riflessione.
si può avere l'impressione che ci sia, e ci sia stata nel passato, una certa incomprensione tra voi, cosa che capita spessissimo non solo nella coppia, ma nei più stretti rapporti umani.
Una persona crede di fare richieste chiare, ma le fa incomprensibili per l'altro; ancora più spesso, dà per scontato che l'altro debba capire ciò che non viene espresso, fare ciò che ad uno dei due sembra normale ma per l'altro non è nemmeno immaginabile.
Lei ha molto (forse troppo?) "interpretato" a suo modo le azioni del suo uomo.
Le cito qualcuna di queste interpretazioni; non sto dicendo che tutte siano sbagliate, solo che è pericoloso, fuorviante, spiegare a modo nostro le azioni di un altro.
Lei scrive: "lo giustificavo perché si era appena separato"; e alla freddezza di lui dopo il suo aborto "lui era molto distaccato e pensavo solo perche' ne soffrisse". Finché "Lui improvvisamente è cambiato, è tornato con l'intenzione di andare a convivere" e guarda caso, si dimezzano subito i rapporti sessuali, mentre lei aveva creduto che alla decisione di convivere si associasse un cambiamento positivo nel vostro rapporto.
Infine lui cede alle vecchie abitudini: masturbazione, porno, sexting. Ha mai appurato perché si è separato dalla moglie?
Messo alle strette, "L'ultima volta ha persino detto che ora che siamo una coppia convivente per lui il sesso tra di noi è solo un per di più".
E già. Un tempo erano le donne a cercare la "sistemazione" nel matrimonio, ora sono più spesso gli uomini che dalla convivenza traggono più vantaggi di prima perché non hanno nemmeno l'obbligo di mantenere le compagne, anzi trovano nel doppio stipendio un gran vantaggio.
Tante brave signore dell'Ottocento vivevano l'amore fuori del matrimonio e si sentivano pure delle eroine, mentre i loro "volgari" mariti si recavano nei casini.
Oggi le donne sono cambiate e vogliono l'amore e perfino l'erotismo con un partner che sia anche compagno di vita e padre dei loro figli, ma gli uomini hanno continuato a considerare due cose diverse la famiglia e l'erotismo, lo associano sempre alla conquista, non alla stabilità, lo vogliono senza inibizioni e senza obblighi, infantile, spesso solitario, comunque segreto.
La donna che li scopre è considerata una castratrice, e se si offre di condividere le loro fantasie più intime non ha capito nulla: quelle fantasie non sono condivisibili, quell'erotismo si rivolge a una donna scelta o comprata apposta per il piacere, il perfetto contraltare della compagna abituale che non deve nemmeno chiedere, per essere davvero una specie di mamma, comoda e tranquilla.
Questa visione è stata espressa molto bene nel libro di Francesco Alberoni "L'erotismo".
Tuttavia, spalancata la porta sull'abisso, rivelato che anche nel terzo millennio uomini e donne sembrano destinati a non capirsi, le dirò che l'incontro tuttavia è possibile attraverso la lealtà, l'amore (che è altra cosa dall'innamoramento), i valori condivisi.
Ma per incontrarsi bisogna capirsi, e questo si può fare solo giocando a carte scoperte. Se vado a convivere per un motivo che non dico (per esempio che non so cucinare né stirarmi le camicie e mi annoio a guardare la tv da solo) e inoltre con una grossa riserva mentale (per esempio che andrò sempre a donne, ma non lo dico certo a lei, che non capirebbe) la possibilità di capirsi muore prima di nascere.
Eppure, anche così, aggiustamenti e mediazioni sono talvolta possibili.
Spero di averle dato qualche spunto di riflessione.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 10/02/2021.
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