La schizofrenia di mio padre mi condiziona la vita

mio padre è malato di schizofrenia paranoide da 30 anni. La mia età. Lui è in cura, ma la malattia c'è sempre. Io non mi sono ancora abituata all'idea. Non abito con lui, ma lo vedo tutti i giorni. I brutti ricordi mi tormentano. La paura dei suoi deliri mi accompagna sempre. Vivo con l'ansia. Penso a mia madre che è stanca di conviverci. Quando abitavo con loro la notte non dormivo. Ora dormo ma ho gli incubi. Ho un compagno che per la sua età potrebbe essere mio padre. Non voglio fare figli perchè ho paura che diventino matti anche loro. Invidio chi non ha di questi problemi. Piango spesso. Questa malattia mi ha totalmente condizionato la vita. E' normale che i figli dei malati psicotici vivano così, come me? O sono solo io che la vivo male.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, la sua sofferenza per la malattia di suo padre è perfettamente comprensibile, ma più che domandarsi se ciò sia "normale", credo sarebbe più utile ragionare in termini di cosa sarebbe possibile fare per rendere tutto ciò non così condizionante. Almeno per lei, ma anche per sua madre. Ad esempio, non dice se abbiate già parlato con uno specialista della vostra condizione, o se attualmente stiate usufruendo di qualche tipo di aiuto psicologico.

Mi pare appena il caso di sottolineare che si tratterebbe di cose molto diverse: un conto è essere malati di schizofrenia, un altro è essere stressati e scoraggiati a causa della schizofrenia di un familiare.

Vi siete già rivolti a qualcuno per un supporto in questo senso?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2008 al 2013
Ex utente
Io e mia mamma abbiamo sofferto tanto e soffriamo ancora. Siamo state picchiate e trattate male da mio padre per anni, ma nessuno ci ha mai aiutate. A mala pena i dottori hanno aiutato mio padre (ausl igiene mentale della mia città), figuriamoci se si sono preoccupati di noi famigliari. No non mi sono mai rivolta a nessun supporto comunque.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Mi sembra di leggere molta rassegnazione e amarezza nelle sue parole, ma vorrei farle presente che il fatto che suo padre non abbia ricevuto un aiuto adeguato, non significa che non sia possibile trovarne. D'altra parte, se la condizione di suo padre dura da 30 anni immagino che vi sarete già rivolti a vari professionisti o strutture. E quindi, dopo tutti gli specialisti che avete visto, suo padre è sempre stato aiutato in modo secondo lei insoddisfacente, oppure vi è stato suggerito che più di così non sarebbe stato possibile fare?

Per quanto invece riguarda lei e sua madre, ritengo che dovreste interpellare uno psicologo/psicoterpeuta, per farvi aiutare, perché evidentemente ne avete bisogno. Ma per ricevere aiuto, dovete prima chiederlo. Quindi, se la struttura alla quale vi siete rivolte non vi sembra adatta, potete sempre domandare se ce ne sono altre che effettuano colloqui psicologici nella vostra zona. Ad esempio nei dintorni di Firenze esistono la ASL 10, la 11 e la 4, tanto per citarne qualcuna, tutte quante attrezzate per fornire questo tipo di servizi. Faccia questo passo.

Se vuole, può leggere quest'articolo, per ulteriori informazioni:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm

Cordiali saluti
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