Bimbo 2 anni segue sempre maestre asilo
Buongiorno scrivo per mio figlio.
Ha 2 anni e 3 mesi.
Un bambino molto vivace e che fa una vita serena.
Io e mia moglie lo coccoliamo e qualche volta lo viziamo.
In questo sbagliamo perché poi lui si sente in diritto di voler ciò che vuole.
A settembre ha iniziato asilo in una struttura privata molto bella e curata.
Mia moglie lavora al piano di sopra alle scuole elementari sempre della stessa scuola.
Le maestre d'asilo sono molto dolci e brave.
Sono 3.
Il bimbo dopo un breve periodo dove al mattino piangeva al momento dell ingresso in asilo quando lo accompagnava mia moglie (che poi doveva andare a lavorare) giocava e si distraeva con altri bimbi e sembrava sereno.
Ieri le maestre mi hanno riferito che è un periodo di circa 20 giorni che il bimbo sta sempre attaccato a loro, le segue e difficilmente va dagli altri bimbi.
Questo atteggiamento non lo capiamo.
Ammetto che io sono molto chiuso come carattere con la gente in generale e questo non so se può essere una cosa ereditaria.
Per il resto ilbimbo sta attraversando il periodo che dice "mio" per ogni cosa o persona.
Con mia moglie è estremamente attaccato e la cerca sempre.
Con me ci sta bene ma preferisce chiaramente la mamma.
Tra me e mia moglie non ci sono particolari problemi.
Non abbiamo mai litigato davanti a lui, al limite solo classiche e comuni discussioni o battibecchi ma nulla di più.
Mio figlio ha anche una cuginetta della stessa età e quando viene a trovarci lui ci gioca.
I miei suoceri hanno sempre fatto differenze tra figli col modo di comportarsi/atteggiamenti.
Di conseguenza anche se più volte da loro negato si nota come una preferenza verso la nipote piuttosto che verso mio figlio.
Questo non vorrei che lui l'avesse notato non tanto come modo di giocare ma come tempo speso a stare con lui nettamente inferiore al tempo che i nonni passano con l'altra nipote.
Grazie per l'attenzione.
Buona giornata
Ha 2 anni e 3 mesi.
Un bambino molto vivace e che fa una vita serena.
Io e mia moglie lo coccoliamo e qualche volta lo viziamo.
In questo sbagliamo perché poi lui si sente in diritto di voler ciò che vuole.
A settembre ha iniziato asilo in una struttura privata molto bella e curata.
Mia moglie lavora al piano di sopra alle scuole elementari sempre della stessa scuola.
Le maestre d'asilo sono molto dolci e brave.
Sono 3.
Il bimbo dopo un breve periodo dove al mattino piangeva al momento dell ingresso in asilo quando lo accompagnava mia moglie (che poi doveva andare a lavorare) giocava e si distraeva con altri bimbi e sembrava sereno.
Ieri le maestre mi hanno riferito che è un periodo di circa 20 giorni che il bimbo sta sempre attaccato a loro, le segue e difficilmente va dagli altri bimbi.
Questo atteggiamento non lo capiamo.
Ammetto che io sono molto chiuso come carattere con la gente in generale e questo non so se può essere una cosa ereditaria.
Per il resto ilbimbo sta attraversando il periodo che dice "mio" per ogni cosa o persona.
Con mia moglie è estremamente attaccato e la cerca sempre.
Con me ci sta bene ma preferisce chiaramente la mamma.
Tra me e mia moglie non ci sono particolari problemi.
Non abbiamo mai litigato davanti a lui, al limite solo classiche e comuni discussioni o battibecchi ma nulla di più.
Mio figlio ha anche una cuginetta della stessa età e quando viene a trovarci lui ci gioca.
I miei suoceri hanno sempre fatto differenze tra figli col modo di comportarsi/atteggiamenti.
Di conseguenza anche se più volte da loro negato si nota come una preferenza verso la nipote piuttosto che verso mio figlio.
Questo non vorrei che lui l'avesse notato non tanto come modo di giocare ma come tempo speso a stare con lui nettamente inferiore al tempo che i nonni passano con l'altra nipote.
Grazie per l'attenzione.
Buona giornata
[#1]
Gentile utente,
i bimbi attraversano in tempi brevi varie fasi,
quasi sempre evolutive.
Sul momento l'adulto non comprende bene, oppure chiaramente, il motivo di certi comportamenti;
ma certamente mettere sotto la lente di ingrandimento non giova al bambino nè ai genitori, i quali iniziano a cercare cause fantasiose di comportamenti magari del tutto transitori e naturali.
E' quello che notiamo nel Suo consulto.
Il bambino segue sempre le educatrici, Lei ci dice. E dunque? Ci sono fasi nelle quali gli adulti sono assai più rassicuranti dei coetanei, senza che questo segnali un disagio del bambino, ma solo la ricerca di un nuovo adattamento nelle relazioni con i pari, ad esempio.
Ed ora una riflessione su Lei che ci scrive.
Lei è utente regolare dei nostri consulti da 11 anni esatti,
complimenti!
Tuttavia negli ultimi due anni c'è stato uno strano intensificarsi delle Sue richieste in tutte le varie aree, non solo Psicologia,
- nei soli ultimi 30 giorni già sei -
e al tempo stesso più della metà respinti.
Sta forse attraversando una fase di disagio personale che La porta ad osservare con ansia i "sintomi" propri e del bambino,
rievocando in noi quel dubbio che già dieci anni fa Lei ci poneva:
"Credo di essere ipocondriaco"?
Cosa ne pensa Lei al riguardo?
Dott. Brunialti
i bimbi attraversano in tempi brevi varie fasi,
quasi sempre evolutive.
Sul momento l'adulto non comprende bene, oppure chiaramente, il motivo di certi comportamenti;
ma certamente mettere sotto la lente di ingrandimento non giova al bambino nè ai genitori, i quali iniziano a cercare cause fantasiose di comportamenti magari del tutto transitori e naturali.
E' quello che notiamo nel Suo consulto.
Il bambino segue sempre le educatrici, Lei ci dice. E dunque? Ci sono fasi nelle quali gli adulti sono assai più rassicuranti dei coetanei, senza che questo segnali un disagio del bambino, ma solo la ricerca di un nuovo adattamento nelle relazioni con i pari, ad esempio.
Ed ora una riflessione su Lei che ci scrive.
Lei è utente regolare dei nostri consulti da 11 anni esatti,
complimenti!
Tuttavia negli ultimi due anni c'è stato uno strano intensificarsi delle Sue richieste in tutte le varie aree, non solo Psicologia,
- nei soli ultimi 30 giorni già sei -
e al tempo stesso più della metà respinti.
Sta forse attraversando una fase di disagio personale che La porta ad osservare con ansia i "sintomi" propri e del bambino,
rievocando in noi quel dubbio che già dieci anni fa Lei ci poneva:
"Credo di essere ipocondriaco"?
Cosa ne pensa Lei al riguardo?
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Buongiorno la ringrazio per la risposta. Lei ha ragione su tutto. In questo caso però a notare l'atteggiamento del bimbo non sono stato io che stranamente non mi sono preoccupato più di tanto ma le maestre che parlando hanno notato questa cosa. Io sono una persona estremamente ansiosa ed ipocondriaca. Vivo certamente male e spesso trasmetto le mie ansie ai familiari. Soffro anche di doc ma questa è un'altra cosa. Principalmente la rovina della mia vita è stata l ipocondria che si è sicuramente accentuata da quando è nato il bimbo su di lui. Buona giornata
[#3]
" ...a notare l'atteggiamento del bimbo .."
Noi non eravamo presenti quando le maestre hanno riferito questa cosa,
e dunque non possiamo sapere in che modo è stato detto, e nemmeno a chi.
Se è stato fatto osservare a Sua moglie,
poi Sua moglie l'ha riferito a Lei,
Lei a noi,....
Ed ognuno ci aggiunge la propria tonalità affettiva, cioè gli occhi con cui guarda e vive il mondo.
Anche una semplice frase informativa, addirittura casuale,
per un ipocondriaco è foriera di malattie, disgrazie, disfunzioni.
Lei ci dice che "..la rovina della mia vita è stata l ipocondria che si è sicuramente accentuata da quando è nato il bimbo su di lui..",
la sta curando?
In quale modo?
Dott. Brunialti
Noi non eravamo presenti quando le maestre hanno riferito questa cosa,
e dunque non possiamo sapere in che modo è stato detto, e nemmeno a chi.
Se è stato fatto osservare a Sua moglie,
poi Sua moglie l'ha riferito a Lei,
Lei a noi,....
Ed ognuno ci aggiunge la propria tonalità affettiva, cioè gli occhi con cui guarda e vive il mondo.
Anche una semplice frase informativa, addirittura casuale,
per un ipocondriaco è foriera di malattie, disgrazie, disfunzioni.
Lei ci dice che "..la rovina della mia vita è stata l ipocondria che si è sicuramente accentuata da quando è nato il bimbo su di lui..",
la sta curando?
In quale modo?
Dott. Brunialti
[#4]
Utente
Buonasera scusi se le rispondo in ritardo. Beh in tanti anni ho provato a curarla nei modi più svariati. Anni fa con ansiolitici prescritti dal medico, terapia psicologica ma nulla. Spesso e volentieri ci ri cado. Onestamente la causa non la so e so solo che ho il terrore di perdere le persone che amo o di perdere la mia felicità per colpa di qualche malattia. Ho alti e bassi. Mio figlio a volte lo guardo con la paura che possa stare male e ho vissuto la sua ultima influenza (colpa anche dell attuale pandemia) con terrore che potesse essere covid. Tutto qui. Buona giornata
[#5]
Ricadute nelle forme ansiose sono possibili, ma si apprende anche come gestire e tornare a galla.
Le suggerisco di riprovare con un percorso psicologico o psicoterapico presso uno Psicologo che sia anche Psicoterapeuta e con esperienza. Potrebbe sperimentare una terapia focale breve , che ha bisogno di impegno da parte del Pz., ma che da’ in breve risultati tangibili.
Glielo raccomando perché non fa bene ad un figlio vivere con un genitore ansioso. È una modalità che lui potrebbe apprendere.
Dott. Brunialti
Le suggerisco di riprovare con un percorso psicologico o psicoterapico presso uno Psicologo che sia anche Psicoterapeuta e con esperienza. Potrebbe sperimentare una terapia focale breve , che ha bisogno di impegno da parte del Pz., ma che da’ in breve risultati tangibili.
Glielo raccomando perché non fa bene ad un figlio vivere con un genitore ansioso. È una modalità che lui potrebbe apprendere.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.7k visite dal 02/02/2021.
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