Tristezza

Gentili Dottori,
scrivo per chiedere chiarimenti sulla mia situazione. Ho 19 anni e da qualche tempo, circa da gennaio, avverto sempre più spesso un profondo senso di tristezza che si insinua improvvisamente tra le ore della giornata e che la maggior parte delle volte sfocia in un pianto disperato. Giusto un'ora fa stavo riordinando la mia stanza e tra capo e collo mi ha preso il cosiddetto "magone" (chiedo scusa per il termine ben poco scientifico) e senza potervi apporre alcun rimedio, ecco spuntare le lacrime, dapprima qualche goccia (che ho cercato di ignorare) e poi un vero pe proprio lago! Il fatto è che non so spiegarmi queste improvvise crisi e ciò mi spaventa moltissimo, soprattutto perchè generalmente sono una persona molto positiva e direi poco sensibile tanto da essermi guadagnata accuse su accuse di cinismo a causa del mio temperamento freddo e distaccato. Che mi sta succedendo? Perchè questo cambiamento? Ho notato anche di aver mutato radicalmente il mio atteggiamento nei confronti, per esempio, degli affetti famigliari: non riesco a lasciare casa per più di una settimana senza sentirne nostalgia, mi mancano i miei genitori quando non li vedo e desidero sempre di più trascorrere tempo con loro, fargli dei regali. Mi sembra quasi un paradosso: normalmente le persone della mia età cercano in ogni modo di sfuggire dalle figure genitoriali io invece me le porterei ovunque! sarà l'inconscia consapevolezza di dovermene prima o poi distaccare a farmi piangere così disperatamente? Come posso evitare tutto questo?? Spero esista un modo perchè sto davvero male e peggioro con l'avanzare dei giorni.
Grazie in anticipo per ogni vostra risposta.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile ragazzo, probabilmente stai passando un periodo più difficile di quanto immagini, magari senza rendertene conto hai sottovalutato alcuni aspetti importanti del tuo quotidiano, e questo ti ha portato alle reazioni di tristezza che ci descrivi.

La prima cosa che mi viene da consigliarti è quella di parlarne col tuo medico curante, sempre che tu te la senta.

Inoltre potresti farti una chiacchierata con uno psicologo/a per cercare di capire da cosa potrebbe derivare questa tristezza.

Le esplosioni improvvise (il magone) sono emozioni, negative, che non riesci più a tenere sotto controllo: forse il problema è proprio questo tentativo di controllare qualcosa. Tutto ciò ti rende insicuro, e per queto ti senti meglio vicino ai tuoi familiari.

Potresti anche leggerti questo articolo, giusto per avere qualche informazione in più https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Gentile Dottore,
la ringrazio infinitamente per la tempestiva risposta. Leggendo quanto ha scritto mi sono accorta di non aver specificato che sono una ragazza, spero di ricordarmene in un futuro intervento. Ho letto con interesse il materiale suggerito e devo ammettere che alcuni punti descritti li posso facilmente verificare su me stessa: mancanza di concentrazione (questo semestre fatico a preparare gli esami), sensi di colpa, ecc...
Vorrei inoltre specificare che, da piccola, ho sofferto molto di stomaco. La malinconia che mi attanaglia dall'inizio dell'anno nuovo può aver generato la ricomparsa dei disturbi gastrici? Il mese scorso mi è stata diagnosticata la gastrite. Generalmente il pianto si accompagna a crampi e nausea.
Grazie ancora, Le auguro buon lavoro.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
> generalmente sono una persona molto positiva e direi poco
> sensibile tanto da essermi guadagnata accuse su accuse di
> cinismo a causa del mio temperamento freddo e distaccato

Gentile ragazza, non vorrei sembrarle troppo poetico o sdolcinato, ma il fatto è che quando si trattengono per troppo tempo le emozioni, spesso poi queste si fanno strada da sole attraverso la vita di tutti i giorni. Quando meno ce l'aspettiamo ci vengono a trovare, sorprendendoci mentre stiamo apparecchiando la tavola o lavorando al computer.

Non so se questo possa essere il suo caso, ma lei stessa dichiara di essere stata definita cinica, fredda e distaccata. Se è così, è come se lei stesse camminando con una gamba sola. Perché forse non riesce a mostrarsi empatica, calda e partecipante quando invece sarebbe appropriato.

Un consulto psicologico potrebbe esserle d'aiuto, anche per escludere altre cause che potrebbero avere a che fare con la sua tristezza, come ad esempio uno stato depressivo incipiente.

Ha la mia simpatia, dato che anch'io sono a volte oggetto delle accuse che le vengono rivolte.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Dottor Santonocito,
Lei crede perciò che si tratti di una "valvola rotta" che non riuscendo più a trattenere le emozioni accumulate nel tempo, le lasci ora fuoriuscire senza controllo? Una sorta di libero sfogo inevitabile dopo un'involuta repressione?
Spero che si tratti veramente di questo e non, come ha suggerito, di uno stato depressivo. Esiste tuttavia un modo per regolare e quantificare la loro irruzione nel mio quotidiano?
Mi è capitato di mettermi a piangere per delle sciocchezze di fronte al mio ragazzo e Le dirò che la sua reazione non mi è stata per nulla di aiuto: si è arrabbiato tantissimo dandomi della "piagnona". Preferirei non accadesse più.
Grazie ancora.
Cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
È possibile che si tratti non di una valvola rotta, ma di una difficoltà a trovare un equilibrio soddisfacente nel suo vissuto emotivo. Ma è difficile da qui stabilire se si tratti di questo, di depressione o di altro perché mancano troppi dettagli su di lei e perché non è di fronte a me di persona. Ad esempio lei prima si definiva cinica e distaccata, mentre adesso afferma che le è capitato più volte di mettersi a piangere per delle sciocchezze. Ma questo è esattamente il contrario di ciò che stavamo dicendo prima. Quindi non è chiaro quale parte del suo vissuto emotivo è quella che la sta facendo soffrire, e quale invece potrebbe essere provocata da questioni di altro tipo.

Quindi, per evitare di stare a discettare su cose tutte da approfondire ma non approfondibili in questa sede, le suggerisco ancora di rivolgersi a un collega di persona: lì potrà trovare le risposte che cerca, in modo affidabile.

Cordiali saluti
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Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Grazie ancora provvederò a contattare un medico specialista.
Vi terrò informati.
Cordiali saluti.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
La figura professionale più adatta a lei per un primo colloquio, tutto sommato, mi sembra quella dello psicologo o dello psicoterapeuta. Sarà poi cura del collega suggerirle direttamente un trattamento adatto a lei, oppure inviarla presso specialisti di altro tipo, se lo riterrà opportuno.

Cordiali saluti
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
no, è colpa mia, mi sembrava di aver letto nella tua scheda che fossi maschio...

D'altronde a me spesso scrivono Gentile "Dottoressa" Bulla...