Ossessioni
Salve a tutti, vi racconto la mia storia, sono una ragazza di 28 anni.
Dall'età di circa 20 anni ho iniziato a soffrire di attacchi di panico, lavoraro in albergo come receptionist di notte...quando mi sono resa conto che quel posto non faceva più per me ho deciso di cambiarlo ma in quel periodo ho iniziato a soffrire di ansia...in seguito ho trovato un lavoro più bello e più remunerativo, doveva essere un bel periodo e invece attacchi di panico...ne avevo anche 4 o 5 al giorno ma visto che non avevo tempo ho deciso di rimandare la ricerca di uno psicoterapeuta...arrivata alla conclusione del lavoro decido di andare da una psicologa...dopo i primi colloqui si rende conto che ho un buon modo di pensare, giusto, ma che non riesco a contare su me stessa...
intanto decido di frequentare una scuola di estetica ma quell'estate mi metto alla ricerca del capire cos'ho (perché sentivo che ci fosse qualcosa che non andava) ad un certo punto arrivo a credere di avere tutti i disturbi psicologici del mondo e che sarei finita nel tunnel della droga, arrivo ad una psicosi, vengo ricoverata per 2 settimane, riparto con l amore di mia madre e inzio scuola...passo un anno fantastico, mi innamoro e mi fidanzo con un ragazzo...passa l estate e in inverno mia madre parte per la germania (io vivevo con lei) dopo pochi mesi da un giorno all altro sento che c è qualcosa che non va...mi sento depressa e poi arriva l ansia...non dormo la notte, decido di andare da mio padre...ma li le cose non migliorano...torniamo in italia e vengo ricoverata dinuovo...torna anche mia madre e io la supplico di restare perché io da sola non so affrontare la mia vita e ho paura di drogarmi quindi scegliere una vita sbagliata (autodistruzione)
Con il tempo e le cure le paure svaniscono...mi sento forte e decido di intraprendere la convivenza...finisco scuola...trovo un lavoretto...passa un anno e va tutto apparentemente bene finché a natale non torna mia mamma...li provo un certo fastidio perché lei era felice e io no...ma vado avanti...poi ne parlo con la mia psicologa perché non mi sentivo tanto bene e lei in modo anche aggressivo mi dice che i miei problemi sono che non so contare su me stessa e che le paure che ho sono semplici paure e che devo cavarmela da sola...da quel giorno mi sono spaventata e sono in ansia più totale...
Cambiando terapeuta che effettua ipnoterapia è possibile acquistare maggiore sicurezza in se stessi e riuscire finalmente ad affrontare le proprie paure?
La verità è che io non so cosa voglio e mi sento come una fogliolina al vento fragile ed impaurita
Dall'età di circa 20 anni ho iniziato a soffrire di attacchi di panico, lavoraro in albergo come receptionist di notte...quando mi sono resa conto che quel posto non faceva più per me ho deciso di cambiarlo ma in quel periodo ho iniziato a soffrire di ansia...in seguito ho trovato un lavoro più bello e più remunerativo, doveva essere un bel periodo e invece attacchi di panico...ne avevo anche 4 o 5 al giorno ma visto che non avevo tempo ho deciso di rimandare la ricerca di uno psicoterapeuta...arrivata alla conclusione del lavoro decido di andare da una psicologa...dopo i primi colloqui si rende conto che ho un buon modo di pensare, giusto, ma che non riesco a contare su me stessa...
intanto decido di frequentare una scuola di estetica ma quell'estate mi metto alla ricerca del capire cos'ho (perché sentivo che ci fosse qualcosa che non andava) ad un certo punto arrivo a credere di avere tutti i disturbi psicologici del mondo e che sarei finita nel tunnel della droga, arrivo ad una psicosi, vengo ricoverata per 2 settimane, riparto con l amore di mia madre e inzio scuola...passo un anno fantastico, mi innamoro e mi fidanzo con un ragazzo...passa l estate e in inverno mia madre parte per la germania (io vivevo con lei) dopo pochi mesi da un giorno all altro sento che c è qualcosa che non va...mi sento depressa e poi arriva l ansia...non dormo la notte, decido di andare da mio padre...ma li le cose non migliorano...torniamo in italia e vengo ricoverata dinuovo...torna anche mia madre e io la supplico di restare perché io da sola non so affrontare la mia vita e ho paura di drogarmi quindi scegliere una vita sbagliata (autodistruzione)
Con il tempo e le cure le paure svaniscono...mi sento forte e decido di intraprendere la convivenza...finisco scuola...trovo un lavoretto...passa un anno e va tutto apparentemente bene finché a natale non torna mia mamma...li provo un certo fastidio perché lei era felice e io no...ma vado avanti...poi ne parlo con la mia psicologa perché non mi sentivo tanto bene e lei in modo anche aggressivo mi dice che i miei problemi sono che non so contare su me stessa e che le paure che ho sono semplici paure e che devo cavarmela da sola...da quel giorno mi sono spaventata e sono in ansia più totale...
Cambiando terapeuta che effettua ipnoterapia è possibile acquistare maggiore sicurezza in se stessi e riuscire finalmente ad affrontare le proprie paure?
La verità è che io non so cosa voglio e mi sento come una fogliolina al vento fragile ed impaurita
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Salve, grazie per aver scritto.
La questione che lei evidenzia, mi sembra condensata nella frase ''mia madre era contenta ed io no''. Inoltre con suo padre non è riuscita a deangosciarsi, ha dovuto nuovamente richiamare l'attenzione materna.
Non credo sia una questione di non saper contare su sè stessa quanto più un discorso che ha a che fare con un rapporto materno che, in qualche modo, deve essere esplorato.
L'ipnoterapia non ha gli obiettivi che lei pensa di poter raggiungere tramite essa, piuttosto dovrebbe continuare il percorso che ha iniziato, con la stessa terapeuta o con uno/a differente.
Cordialmente,
La questione che lei evidenzia, mi sembra condensata nella frase ''mia madre era contenta ed io no''. Inoltre con suo padre non è riuscita a deangosciarsi, ha dovuto nuovamente richiamare l'attenzione materna.
Non credo sia una questione di non saper contare su sè stessa quanto più un discorso che ha a che fare con un rapporto materno che, in qualche modo, deve essere esplorato.
L'ipnoterapia non ha gli obiettivi che lei pensa di poter raggiungere tramite essa, piuttosto dovrebbe continuare il percorso che ha iniziato, con la stessa terapeuta o con uno/a differente.
Cordialmente,
Dr Rivera Garcia Andrès,
San Benedetto del Tronto
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 922 visite dal 28/01/2021.
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