Problemi di coppia
Gentili dottori,
vorrei chiedervi un parere su una questione che riguarda me e la mia compagna.
Stiamo assieme da 3 anni e mezzo, io 24, lei 21 anni.
Siamo sempre stati molto bene assieme: pochi litigi, sempre comunque costruttivi, molta intesa, valori comuni.
Insomma, mi sembrava di avere trovato la persona giusta per me.
Da quando è iniziata l'emergenza sanitaria la situazione è però cambiata: innanzitutto lei ha sviluppato un problema ginecologico che ci impedisce di avere rapporti (da quasi un anno), in secondo luogo il lockdown è come se ci avesse allontanati.
Prima di questo periodo vivevamo addirittura assieme in un appartamento a Padova, dove studiamo, e non era sorto alcun problema rilevante.
Lei in questo periodo è diventata fredda, distaccata, lontana, mentre io al contrario sono diventato geloso, possessivo e ansioso.
Non mi riconosco più, e so che non sono la persona che a lei piaceva quando ci siamo incontrati.
Ma su questo ci sto lavorando, ho già sofferto in passato di disturbi d'ansia e da qualche anno pratico regolarmente la mindfulness, che mi ha aiutato parecchio a trovare una centratura.
Lei comunque è una ragazza molto insicura: per compiere anche le azioni più banali deve avere l'approvazione dei suoi genitori, agli esami si ritira perché non si sente pronta.
E forse io ho, inconsapevolmente, ho esagerato questo suo problema dandole troppe attenzioni nel tentativo di aiutarla.
Facendola breve, a dicembre ha deciso di lasciarmi perché la situazione era insostenibile, e quando ci siamo incontrati lei mi ha scaricato addosso una quantità di rabbia inimmaginabile, accusandomi di essere la causa di tutto i suoi mali, compreso quello fisico.
Io ho accettato la sua scelta e le ho augurato ogni bene.
Ero pronto a ripartire, nonostante avessi il cuore spezzato.
Dopo due giorni però ritorna dicendo che non ce la faceva senza di me, che era sola (non riesce a mantenere amicizie solide) e che voleva riprovarci.
Io ho accettato, consapevole che non sarebbe stato facile.
Ho deciso anzitutto di lavorare su di me e sui motivi che mi avevano reso così ansioso e geloso, e che mi avevano spinto a dedicarmi solo a lei distogliendomi dalle mie passioni.
Lei alterna giorni in cui sembra presa (ieri è venuta a casa mia e ha voluto riprovare a fare l'amore dopo molto tempo, anche se non è andata benissimo perché il suo problema non è ancora risolto), a giorni in cui noto che mi risponde ai messaggi solo per dovere.
Concludo dicendo che per lei è il periodo in generale a non essere facile: è chiusa in casa per il Covid, non sta ottenendo buoni risultati con l'università, non le piace quello che sta studiando.
Io vorrei capire se vale la pena starle accanto, magari allontanandomi e lasciandole quello spazio che forse sta cercando, oppure mollarla e lasciarla nel suo dolore, in modo che se ne tiri fuori da sola.
Al momento non vuole farsi seguire da uno psicologo, anche perché dice che i suoi non lo accetterebbero.
Che direzione dovrei prendere io?
vorrei chiedervi un parere su una questione che riguarda me e la mia compagna.
Stiamo assieme da 3 anni e mezzo, io 24, lei 21 anni.
Siamo sempre stati molto bene assieme: pochi litigi, sempre comunque costruttivi, molta intesa, valori comuni.
Insomma, mi sembrava di avere trovato la persona giusta per me.
Da quando è iniziata l'emergenza sanitaria la situazione è però cambiata: innanzitutto lei ha sviluppato un problema ginecologico che ci impedisce di avere rapporti (da quasi un anno), in secondo luogo il lockdown è come se ci avesse allontanati.
Prima di questo periodo vivevamo addirittura assieme in un appartamento a Padova, dove studiamo, e non era sorto alcun problema rilevante.
Lei in questo periodo è diventata fredda, distaccata, lontana, mentre io al contrario sono diventato geloso, possessivo e ansioso.
Non mi riconosco più, e so che non sono la persona che a lei piaceva quando ci siamo incontrati.
Ma su questo ci sto lavorando, ho già sofferto in passato di disturbi d'ansia e da qualche anno pratico regolarmente la mindfulness, che mi ha aiutato parecchio a trovare una centratura.
Lei comunque è una ragazza molto insicura: per compiere anche le azioni più banali deve avere l'approvazione dei suoi genitori, agli esami si ritira perché non si sente pronta.
E forse io ho, inconsapevolmente, ho esagerato questo suo problema dandole troppe attenzioni nel tentativo di aiutarla.
Facendola breve, a dicembre ha deciso di lasciarmi perché la situazione era insostenibile, e quando ci siamo incontrati lei mi ha scaricato addosso una quantità di rabbia inimmaginabile, accusandomi di essere la causa di tutto i suoi mali, compreso quello fisico.
Io ho accettato la sua scelta e le ho augurato ogni bene.
Ero pronto a ripartire, nonostante avessi il cuore spezzato.
Dopo due giorni però ritorna dicendo che non ce la faceva senza di me, che era sola (non riesce a mantenere amicizie solide) e che voleva riprovarci.
Io ho accettato, consapevole che non sarebbe stato facile.
Ho deciso anzitutto di lavorare su di me e sui motivi che mi avevano reso così ansioso e geloso, e che mi avevano spinto a dedicarmi solo a lei distogliendomi dalle mie passioni.
Lei alterna giorni in cui sembra presa (ieri è venuta a casa mia e ha voluto riprovare a fare l'amore dopo molto tempo, anche se non è andata benissimo perché il suo problema non è ancora risolto), a giorni in cui noto che mi risponde ai messaggi solo per dovere.
Concludo dicendo che per lei è il periodo in generale a non essere facile: è chiusa in casa per il Covid, non sta ottenendo buoni risultati con l'università, non le piace quello che sta studiando.
Io vorrei capire se vale la pena starle accanto, magari allontanandomi e lasciandole quello spazio che forse sta cercando, oppure mollarla e lasciarla nel suo dolore, in modo che se ne tiri fuori da sola.
Al momento non vuole farsi seguire da uno psicologo, anche perché dice che i suoi non lo accetterebbero.
Che direzione dovrei prendere io?
[#1]
Gentilissimo,
il periodo attuale ha cambiato molte cose sia a livello emotivo che di quello comportamento, nei giovanissimi, negli adolescenti e negli adulti. Tuttavia il manifestarsi di certi atteggiamenti di cui mi parla, forse non dipende tutto dalla situazione in cui ci troviamo. Ipotizzo che ci sia qualche altra sofferenza di fondo che solo in situazioni attuali si è rivelata in ambedue. Percepisco un forte attaccamento della sua compagna verso la sua famiglia (leggo che per ogni cosa consulta i genitori) segno di un'insicurezza che non la fa vivere serenamente. Non essendo capace di affrontare "le avversità" da sola, autonomamente, si sente confusa, infatti è altalenante sulla decisione di lasciarla o ritornare da lei. La rabbia che le ha scaricato addosso probabilmente deriva proprio da ciò che non riesce a fare/gestire. E qui andrebbe analizzato lo stile di attaccamento che la sua compagna ha verso i genitori,
Un altro punto su cui riflettere riguarda la sua gelosia; non ne siamo immuni, se sotto una certa soglia, dopo diventa una condizione patologica. Rifletta su questo punto!
Sarebbe utile che la sua compagna si rivolgesse ad un professionista, magari per una terapia di coppia. Le auguro ogni bene.
il periodo attuale ha cambiato molte cose sia a livello emotivo che di quello comportamento, nei giovanissimi, negli adolescenti e negli adulti. Tuttavia il manifestarsi di certi atteggiamenti di cui mi parla, forse non dipende tutto dalla situazione in cui ci troviamo. Ipotizzo che ci sia qualche altra sofferenza di fondo che solo in situazioni attuali si è rivelata in ambedue. Percepisco un forte attaccamento della sua compagna verso la sua famiglia (leggo che per ogni cosa consulta i genitori) segno di un'insicurezza che non la fa vivere serenamente. Non essendo capace di affrontare "le avversità" da sola, autonomamente, si sente confusa, infatti è altalenante sulla decisione di lasciarla o ritornare da lei. La rabbia che le ha scaricato addosso probabilmente deriva proprio da ciò che non riesce a fare/gestire. E qui andrebbe analizzato lo stile di attaccamento che la sua compagna ha verso i genitori,
Un altro punto su cui riflettere riguarda la sua gelosia; non ne siamo immuni, se sotto una certa soglia, dopo diventa una condizione patologica. Rifletta su questo punto!
Sarebbe utile che la sua compagna si rivolgesse ad un professionista, magari per una terapia di coppia. Le auguro ogni bene.
Dr.ssa Giuliana Leoni
psicologa - psicoterapeuta - sessuologa clinica
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 800 visite dal 27/01/2021.
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