Ragazza madre vs università
Salve, sono una 26enne e ho un bimbo di 3 anni... premetto che ho una situazione molto complicata che non riuscirei a condensare in pochi caratteri, quindi cercherò di mettere in rilievo solo le cose importanti.
Sono ragazza madre, vivo con mio figlio e mia madre (bipolare) e ho avuto un'infanzia difficile a causa di problemi familiari, economici ma soprattutto a causa dell'alcolismo di mio padre, morto nel 2019 dopo alcuni anni nei quali era allettato a causa di una neuropatia alcolica che gli aveva paralizzato una gamba.
Fin da adolescente soffro ciclicamente di periodi di depressione della durata di un paio di mesi, solitamente dopo eventi che percepisco come fallimentari oppure quando devo fare delle scelte e mi sento bloccata.
Ho una forte ansia sociale che da un anno a questa parte si è rafforzata a causa della pandemia.
Ho scelto di iscrivermi all'Università ma mi sono resa conto di non riuscire a dare gli esami nonostante lo studio quasi compulsivo (che mi ha portato ad un vero e proprio burn out, a crisi di pianto, ansia e conseguente distacco emotivo da mio figlio).
Oltre a questo sono arrivata anche alla conclusione di aver scelto un corso di laurea che non mi piace per niente, e ora mi trovo ad un bivio.
Una parte di me vorrebbe riuscire a trovare il coraggio di darsi almeno due esami (per poter risultare ancora idonea alla borsa di studio) per poi cambiare corso di laurea il prossimo anno, scegliendo quella che sento davvero giusta per me, ma che in molti considerano una perdita di tempo (sono molto sensibile al giudizio altrui e mi faccio influenzare facilmente)
L'altra parte di me vorrebbe mollare tutto e cercare un lavoro qualsiasi, perché mi sembra solo di temporeggiare e perdere tempo così.
Ho cercato di ridurre all'osso le cose che avrei da dire, non posso permettermi psicologi a pagamento quindi mi sono rivolta ad una specialista convenzionata (ho il primo colloquio tra qualche giorno) , ma mi sento nuovamente giù di morale perché parlando con una psicologa privata (colloquio gratuito) mi ha detto che chi offre un servizio gratuito lo fa " male e con rabbia".
Io so sulla mia pelle che non è così, perché sono stata seguita per anni dal CSM della mia città e mi hanno sempre aiutata a "sbloccarmi" però lei ha ribattuto dicendo che evidentemente se mi ero rivolta a lei significava che dopo anni e anni di terapia gratuita il mio problema non è mai stato risolto alla radice.
Ed è così per tutto, mi sento continuamente spaccata in due opinioni opposte e contraddittorie, vedo tutto bianco o nero, cambio idea continuamente e non mi sento affatto una persona stabile e affidabile.
Faccio continuamente confronti con chi ha più possibilità di me, penso "già se una persona ha il frigo sempre pieno, le cose le vede in modo diverso" e quindi poi mi colpevolizzo perché invece di tenermi stretto il lavoro che avevo, anche se sottopagato e massacrante, ho scelto di proseguire gli studi.
Vi ringrazio per le risposte
Sono ragazza madre, vivo con mio figlio e mia madre (bipolare) e ho avuto un'infanzia difficile a causa di problemi familiari, economici ma soprattutto a causa dell'alcolismo di mio padre, morto nel 2019 dopo alcuni anni nei quali era allettato a causa di una neuropatia alcolica che gli aveva paralizzato una gamba.
Fin da adolescente soffro ciclicamente di periodi di depressione della durata di un paio di mesi, solitamente dopo eventi che percepisco come fallimentari oppure quando devo fare delle scelte e mi sento bloccata.
Ho una forte ansia sociale che da un anno a questa parte si è rafforzata a causa della pandemia.
Ho scelto di iscrivermi all'Università ma mi sono resa conto di non riuscire a dare gli esami nonostante lo studio quasi compulsivo (che mi ha portato ad un vero e proprio burn out, a crisi di pianto, ansia e conseguente distacco emotivo da mio figlio).
Oltre a questo sono arrivata anche alla conclusione di aver scelto un corso di laurea che non mi piace per niente, e ora mi trovo ad un bivio.
Una parte di me vorrebbe riuscire a trovare il coraggio di darsi almeno due esami (per poter risultare ancora idonea alla borsa di studio) per poi cambiare corso di laurea il prossimo anno, scegliendo quella che sento davvero giusta per me, ma che in molti considerano una perdita di tempo (sono molto sensibile al giudizio altrui e mi faccio influenzare facilmente)
L'altra parte di me vorrebbe mollare tutto e cercare un lavoro qualsiasi, perché mi sembra solo di temporeggiare e perdere tempo così.
Ho cercato di ridurre all'osso le cose che avrei da dire, non posso permettermi psicologi a pagamento quindi mi sono rivolta ad una specialista convenzionata (ho il primo colloquio tra qualche giorno) , ma mi sento nuovamente giù di morale perché parlando con una psicologa privata (colloquio gratuito) mi ha detto che chi offre un servizio gratuito lo fa " male e con rabbia".
Io so sulla mia pelle che non è così, perché sono stata seguita per anni dal CSM della mia città e mi hanno sempre aiutata a "sbloccarmi" però lei ha ribattuto dicendo che evidentemente se mi ero rivolta a lei significava che dopo anni e anni di terapia gratuita il mio problema non è mai stato risolto alla radice.
Ed è così per tutto, mi sento continuamente spaccata in due opinioni opposte e contraddittorie, vedo tutto bianco o nero, cambio idea continuamente e non mi sento affatto una persona stabile e affidabile.
Faccio continuamente confronti con chi ha più possibilità di me, penso "già se una persona ha il frigo sempre pieno, le cose le vede in modo diverso" e quindi poi mi colpevolizzo perché invece di tenermi stretto il lavoro che avevo, anche se sottopagato e massacrante, ho scelto di proseguire gli studi.
Vi ringrazio per le risposte
[#1]
Gentile Ragazza,
premetto che sono una libera professionista e non ho dunque interessi di parte da sostenere, ma mi sento di dissentire fermamente dall'opinione espressa dalla collega.
Nel nostro lavoro, a mio avviso, la differenza la fanno le persone e non il luogo in cui lavorano: troverà professionisti empatici o distaccati e più o meno preparati sia nel pubblico sia nel privato.
Tra l'altro, accade spesso che chi lavora nel pubblico con un contratto di convenzione abbia anche un suo studio privato.
Non si faccia influenzare da un pre-giudizio, ma attenda con serenità di incontrare lo specialista con cui ha appuntamento, cercando di non sprecare tale opportunità. Solo dopo qualche colloquio potrà capire se è la persona che fa per Lei, oppure no.
Ma anche Lei ci deve mettere del suo per cercare di stabilire un'alleanza positiva, che è il prerequisito fondamentale per l'efficacia del lavoro che potrete svolgere insieme.
Cari auguri per il suo futuro.
premetto che sono una libera professionista e non ho dunque interessi di parte da sostenere, ma mi sento di dissentire fermamente dall'opinione espressa dalla collega.
Nel nostro lavoro, a mio avviso, la differenza la fanno le persone e non il luogo in cui lavorano: troverà professionisti empatici o distaccati e più o meno preparati sia nel pubblico sia nel privato.
Tra l'altro, accade spesso che chi lavora nel pubblico con un contratto di convenzione abbia anche un suo studio privato.
Non si faccia influenzare da un pre-giudizio, ma attenda con serenità di incontrare lo specialista con cui ha appuntamento, cercando di non sprecare tale opportunità. Solo dopo qualche colloquio potrà capire se è la persona che fa per Lei, oppure no.
Ma anche Lei ci deve mettere del suo per cercare di stabilire un'alleanza positiva, che è il prerequisito fondamentale per l'efficacia del lavoro che potrete svolgere insieme.
Cari auguri per il suo futuro.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta dottoressa.
Ci tengo a precisare che per anni sono stata seguita da una psicologa e una psichiatra del CSM con le quali ho instaurato rapporti meravigliosi di fiducia e stima reciproca, nonostante ciò, come in molte altre situazioni, tendo sempre a mettere in dubbio le mie opinioni e a privilegiare quelle altrui, anche quando sono fortemente convinta di qualcosa, alle volte mi basta davvero poco, magari anche solo un tono un po' autorevole o saccente, a indebolire le mie motivazioni.
Ci tengo a precisare che per anni sono stata seguita da una psicologa e una psichiatra del CSM con le quali ho instaurato rapporti meravigliosi di fiducia e stima reciproca, nonostante ciò, come in molte altre situazioni, tendo sempre a mettere in dubbio le mie opinioni e a privilegiare quelle altrui, anche quando sono fortemente convinta di qualcosa, alle volte mi basta davvero poco, magari anche solo un tono un po' autorevole o saccente, a indebolire le mie motivazioni.
[#3]
"tendo sempre a mettere in dubbio le mie opinioni e a privilegiare quelle altrui, anche quando sono fortemente convinta di qualcosa"
Questo può essere un buon punto di discussione da cui partire nel suo nuovo percorso con la collega!
Pensi a prendersi cura di sé per costruire un futuro migliore a se stessa e al suo bambino.
Cordialmente,
Questo può essere un buon punto di discussione da cui partire nel suo nuovo percorso con la collega!
Pensi a prendersi cura di sé per costruire un futuro migliore a se stessa e al suo bambino.
Cordialmente,
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 980 visite dal 26/01/2021.
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