Gelosia e sfiducia

Buongiorno, sono una ragazza di 27 anni.
Sono stata fidanzata 8 anni e sono sposata da un anno e mezzo.
Vi scrivo perché è da un po’ che mi sto tormentando con mille dubbi e sensi di colpa.
Premetto nel dire che ho avuto un vissuto non proprio semplice, quindi ho sempre sofferto di diversi tipi d’ansia.
La persona con cui sono oggi credo mi abbia migliorata e mi ha reso la vita un sogno, ma il problema è che io non riesco mai a fidarmi al 100 per cento e soprattutto sono gelosissima! Lui non mi ha mai dato motivo di esserlo, anzi, fa di tutto per dimostrarmi che mia ama, ogni singolo giorno, talmente tanto da essere convinta che prima o poi si stancherà di me.
Sono ossessionata dal fatto che ogni donna che possa incontrare sia migliore di me, più simpatica, più bella e più positiva.
per questo provo ad evitare qualsiasi situazione in cui possa sentirmi minacciata, tanto che gli ho impedito di mangiare in mensa a lavoro per paura che possa instaurare un qualche rapporto con le sue colleghe.
Lui mi ha appoggiata ma io mi sento ogni giorno sempre più in colpa e sono quasi imbarazzata da me.
Anche quando lo vedo un po’ pensoso gli faccio mille domande perché penso che sia infelice con me è che non stia più bene.

Ho paura che prima o poi lui crolli e che non riesca più o a sostenere tutte le mie ansie e paranoie.
Ho troppa paura di perderlo.
Cosa fare per uscire da questo incubo?
Grazie mille in anticipo
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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 221 6
Gentile ragazza,

lei stessa si rende conto che, alla base della sua difficoltà a fidarsi al cento per cento, e della sua gelosia, c'è quella condizione ansiosa legata ai suoi vissuti.

Suo marito non solo non le ha mai dato motivo di non potersi fidare e fa di tutto per dimostrarle il suo amore, ma è anche così attento e delicato da venirle incontro nell'evitare situazioni normalissime, come mangiare in mensa al lavoro.

L'aspetto paradossale è che lei, in questo modo, anziché sfidare le sue paure, diventare più forte, e quindi avere più fiducia nel suo valore (e di conseguenza non sentirsi minacciata da eventuali "concorrenti") finisce involontariamente per autoconfermare a se stessa le sue insicurezze, e il timore che suo marito non la ami perché vuole realmente lei, ma perché non ha conosciuto qualcuno "migliore".

E' proprio sull'ansia di fondo e sul suo senso di sicurezza e di consapevolezza del suo valore personale che è importante che lei possa lavorare.

Se sente che da sola non ce la fa, non abbia timore di chiedere aiuto psicologico!
Può far bene a lei in primis, al modo in cui è in relazione con se stessa, oltre che alla relazione con suo marito e all'amore che vi lega, che è prezioso perché voi siete capaci di renderlo tale, entrambi.

Cordialmente,

Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro
www.psicologicamente.altervista.org

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno Dottoressa,
La ringrazio davvero tanto per la risposta.
Come dice lei, io ho raggiunto una certa consapevolezza dei miei problemi e anche dei motivi per cui sono presenti. Nonostante ciò non riesco a combattere queste paure, ci provo costantemente con delle vere e proprie guerre interiori; sono sempre in bilico tra l'assecondare ciò che penso istintivamente e ciò che sarebbe giusto fare. A volte arrivo al punto di pensare di agire diversamente, di abbassare la guardia, ma poi subito dopo ho paura che se non mi concentro più su queste sensazioni, trascuro la cosa e quindi si avvereranno le mie paure iniziali. Faccio un esempio per spiegarmi: ho paura che, dando a mio marito modo di relazionarsi con le altre, darò modo lui di trovare di meglio e quindi di lasciarmi.
E' davvero molto difficile quindi trovare un equilibrio; a volte ho la sensazione di pensare più del dovuto, ma su tutto non solo sull'aspetto della gelosia.
Lui davvero prova a capirmi ma sono sicura che non lo faccia fino in fondo perchè probabilmente non lo faccio neanche io.
Mi scusi per i tanti giri di parole ma come le dicevo sono tutti pensieri un pò caotici.
Sicuro prenderò in considerazione un consulto psicologico, anche se per farlo devo avere un pò più di coraggio e convinzione.
Grazie mille davvero.
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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 221 6
Buongiorno!

E' proprio così, essere consapevoli dei propri problemi e dei motivi per cui sono presenti può non bastare per trovare la forza di sfidare le proprie paure più profonde.
Spesso occorre gradualità, iniziare dalle più piccole, così da dimostrare a noi stessi che gli ostacoli che si presentano sono gestibili, trarre forza da ciò che si è sperimentato, per poi muoversi coi nostri tempi verso le più grandi.
E spesso occorre anche un lavoro più profondo su quelle parti di noi che sono ipercritiche verso noi stessi, giudicanti, autosabotanti, portatrici di rappresentazioni ed emozioni che non ci rendono consapevoli del nostro valore personale e del nostro potenziale, facendoci uscire "sconfitti" (nella nostra mente) dal confronto con persone "migliori" (sempre secondo i nostri canoni di giudizio).
Sono parti che poi ci fanno sentire deboli, e ci portano ad aver bisogno di "controllare" tutto col pensiero (come nota lei stessa anche in generale, e non solo sull'aspetto della gelosia).

Non si preoccupi per i giri di parole, sono normalissimi quando si cerca di mettere ordine dentro se stessi e nei propri conflitti interiori. Tenga duro e segua la strada del coraggio e della convinzione, a prescindere dalla scelta di farsi aiutare o meno.

Un cordiale saluto,