Ansia costante dovuta alla paura di smettere di respirare o di respirare male

Salve
È da due settimane che non mi sento molto bene.

Spiego dall'inizio... il 24 a notte fonda mi é successo di avere un po' di nausea e sono stata male, subito dopo ho avuto la sensazione che mi mancasse il fiato e mi sentivo che stavo per morire o comunque respirare mi sembrava impossibile.

Ho chiamato il pronto soccorso e hanno detto che i valori erano stabili e che era solo ansia conseguita da un attacco di panico.

Dopo un paio di giorni da quell'avvenimento ho cominciato a pensare constantemente al respiro, diciamo che lo "controllavo" o non mi sentivo tranquilla.

Mi sembrava sempre di respirare male o che mi mancava l'aria.

E sentivo la paura costante di poter morire per via del mio respiro.

Avevo ripetuti attacchi di panico in vari momenti della giornata.

Il momento in cui aumenta di più la mia ansia é la sera, ho paura di andare a dormire perché mentre dormo non posso pensare al mio respiro.

Ma allo stesso tempo vorrei smettere di pensarci.

Mi sembra impossibile che sia una cosa costante, mi sembra che se io smetto di farlo allora il mio corpo non lo fa in automatico.

Ancora oggi ho il pensiero costante del respiro, mi vengono meno attacchi di panico durante la giornata ma la sera ho sempre molta paura e quindi mi faccio prendere dall'ansia.

Il medico mi ha prescitto ansiodep ma visto che non dava risultati mi ha detto di prendere lo xanax.

Ma io non sono sicura di volerlo prendere.

Non voglio diventarne dipendente e prima di tutto non credo che possa risolvere il mio problema.

Visto che il problema é tutto nella mia mente e anche se calmo l'ansia ho comunque questi pensieri.

Ho paura che non smetterò mai di pensarci...la mattina mi sveglio nel panico e la notte dormo pochissimo.

Non so più cosa fare e mi sembra un tunnel senza fine.

Mi sono imposta di voler guarire da questa situazione, ma poi la sera non riesco a controllarmi.

I miei genitori dicono che non ho niente e mi passerà fra pochi giorni.

Eppure a me non sembra così.

Non so più cosa fare e mi sembra di impazzire...
Vorrei un consiglio perché qui non ho nessuno che mi aiuti...
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Psicologo attivo dal 2020 al 2021
Psicologo
Gent.ma, la malattia è la risposta del corpo al mondo.
In ragione di ciò quello che lei sente, un'alterazione della sensazione di sé e del suo corpo, non costituisce un esclusivo "problema della sua mente". Mente e corpo sono interconnessi.
Bisogna capire qual'è il disturbo generatore, ossia quali sono le motivazioni che stanno alla base del suo problema.
I farmaci vanno bene se prescritti da un professionista della salute mentale (psichiatra), e funzionali se coadiuvati ad un trattamento psicoterapeutico. Assumerli da soli non avrebbe senso, sarebbe come se lei avesse una macchia sul pavimento e la coprisse con un tappeto: apparentemente sembrerebbe sparita ma se un giorno dovesse decidere di sollevarlo la ritroverebbe li, nel posto in cui l'ha lasciata.
Detto ciò, le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta sarà sua premura capire se ha bisogno di un trattamento farmacologico, avvalendosi del supporto di un collega psichiatra.
Cordialmente.
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