Forte ansia nei contesti sociali
Buonasera, vorrei un vostro parere su cosa mi affligge e quale figura dovrei ricercare (psicologo o psicoterapeuta) per risolvere il mio problema.
Sono una ragazza di 22 anni, caratterialmente sono sempre stata timida e introversa.
Ho una madre iperprotettiva, con un disturbo ossessivo-compulsivo diagnosticato dall'adolescenza.
Durante la mia infanzia mi ha sempre tenuta stretta a sè, senza mai spronarmi verso l'indipendenza e la crescita personale.
Infatti, all'età di 12 anni mi vestiva, mi imboccava, mi faceva i compiti e mi impediva di fare la doccia (si...non mi lavavo) e sport per paura di raffreddarmi e ammalarmi.
Durante le scuole vivevo in una sorta di bolla, tanto è che, verso i 12/13 anni, quando ho incominciato a ribellarmi alle cure apprensive di mia madre, è come se avessi preso consapevolezza di ciò che ero: una ragazza senza amici e senza alcun tipo di carattere o interesse.
Iniziai ad interessarmi alla vita sociale, al cercare me stessa e al farmi degli amici, ma venivo esclusa e presa in giro.
Inoltre, non avevo modelli sociali a cui fare affidamento per cui imitavo le mie compagne di classe, con cui avrei voluto fare amicizia, ma ciò mi portò ad essere disprezzata e allontanata dalle stesse, valutandomi come insopportabile e imitatrice.
Durante gli anni delle superiori sono riuscita a fare amicizia, ma mai durature.
Dentro di me avevo una sorta di disagio, ero continuamente alla ricerca di me stessa e non accettavo la persona timida, solitaria e poco interessante che ero.
Sempre durante gli anni delle superiori iniziai a provare ansia: ansia nello stare in gruppo, ansia nell'essere interrogata alla lavagna e ansia nel parlare in generale, come se mi reputassi incapace di dire cose interessanti e sensate.
All'università ho iniziato a sperimentare somatizzazioni nei contesti sociali, anche banali, per esempio un semplice incontro su Teams, con tremore incontrollato, gola secca, senso di paura e completa paralisi del pensiero e del ragionamento.
Inoltre, ho avuto qualche volta attacchi di panico.
Ulteriori caratteristiche che ho sono quelle di essere totalmente insicura di me stessa, di non riuscire a prendere una decisione senza un parere altrui, di non riuscire a guardare negli occhi durante una conversazione, di essere rigida nel modo di fare e parlare, di essere poco espressiva e di percepire i muscoli facciali contratti mentre parlo con persone, anche con cui ho confidenza.
Ora dovrei iniziare a lavorare come infermiera ma ho paura di non essere capace, di sbagliare, di dover interagire con nuove persone, di non essere accettata, tutto questo nonostante sia contenta della strada intrapresa.
Ho sempre creduto di riuscire a trovare una risoluzione da sola, ma ora, che ho terrore di qualsiasi situazione (anche il semplice pensiero) in cui mi trovo esposta ad occhi altrui, ho capito di aver bisogno di aiuto per trovare la pace e la sicurezza di me stessa.
Sono una ragazza di 22 anni, caratterialmente sono sempre stata timida e introversa.
Ho una madre iperprotettiva, con un disturbo ossessivo-compulsivo diagnosticato dall'adolescenza.
Durante la mia infanzia mi ha sempre tenuta stretta a sè, senza mai spronarmi verso l'indipendenza e la crescita personale.
Infatti, all'età di 12 anni mi vestiva, mi imboccava, mi faceva i compiti e mi impediva di fare la doccia (si...non mi lavavo) e sport per paura di raffreddarmi e ammalarmi.
Durante le scuole vivevo in una sorta di bolla, tanto è che, verso i 12/13 anni, quando ho incominciato a ribellarmi alle cure apprensive di mia madre, è come se avessi preso consapevolezza di ciò che ero: una ragazza senza amici e senza alcun tipo di carattere o interesse.
Iniziai ad interessarmi alla vita sociale, al cercare me stessa e al farmi degli amici, ma venivo esclusa e presa in giro.
Inoltre, non avevo modelli sociali a cui fare affidamento per cui imitavo le mie compagne di classe, con cui avrei voluto fare amicizia, ma ciò mi portò ad essere disprezzata e allontanata dalle stesse, valutandomi come insopportabile e imitatrice.
Durante gli anni delle superiori sono riuscita a fare amicizia, ma mai durature.
Dentro di me avevo una sorta di disagio, ero continuamente alla ricerca di me stessa e non accettavo la persona timida, solitaria e poco interessante che ero.
Sempre durante gli anni delle superiori iniziai a provare ansia: ansia nello stare in gruppo, ansia nell'essere interrogata alla lavagna e ansia nel parlare in generale, come se mi reputassi incapace di dire cose interessanti e sensate.
All'università ho iniziato a sperimentare somatizzazioni nei contesti sociali, anche banali, per esempio un semplice incontro su Teams, con tremore incontrollato, gola secca, senso di paura e completa paralisi del pensiero e del ragionamento.
Inoltre, ho avuto qualche volta attacchi di panico.
Ulteriori caratteristiche che ho sono quelle di essere totalmente insicura di me stessa, di non riuscire a prendere una decisione senza un parere altrui, di non riuscire a guardare negli occhi durante una conversazione, di essere rigida nel modo di fare e parlare, di essere poco espressiva e di percepire i muscoli facciali contratti mentre parlo con persone, anche con cui ho confidenza.
Ora dovrei iniziare a lavorare come infermiera ma ho paura di non essere capace, di sbagliare, di dover interagire con nuove persone, di non essere accettata, tutto questo nonostante sia contenta della strada intrapresa.
Ho sempre creduto di riuscire a trovare una risoluzione da sola, ma ora, che ho terrore di qualsiasi situazione (anche il semplice pensiero) in cui mi trovo esposta ad occhi altrui, ho capito di aver bisogno di aiuto per trovare la pace e la sicurezza di me stessa.
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Gentile Ragazza,
concordo con Lei: è venuto il tempo di cambiare e, se per far ciò, ha bisogno di una guida, non esiti a contattare al più presto uno psicologo specializzato in psicoterapia che la potrà affiancare in questo cammino.
Le allego qualche articolo, che spero contribuirà a chiarirle le idee e a prendere la decisione più adatta a Lei:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3359-vademecum-per-la-scelta-dello-psicologo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/316-fobia-sociale-il-palcoscenico-della-paura.html
Cordialità.
concordo con Lei: è venuto il tempo di cambiare e, se per far ciò, ha bisogno di una guida, non esiti a contattare al più presto uno psicologo specializzato in psicoterapia che la potrà affiancare in questo cammino.
Le allego qualche articolo, che spero contribuirà a chiarirle le idee e a prendere la decisione più adatta a Lei:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3359-vademecum-per-la-scelta-dello-psicologo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/316-fobia-sociale-il-palcoscenico-della-paura.html
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
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