Mio figlio medita di cercare lavoro altrove

Buonasera, chiedo consiglio per mio marito.
Ha 59 anni,è commerciante (gestiamo un'attività con nostro figlio),ed è ormai parecchio che dice che vuole ritirarsi in pensione ,però contemporaneamente non riesce a stare lontano dal negozio! Gli abbiamo proposto di lavorare solo mezza giornata ma nemmeno questo gli va bene; anzi ho notato che quando sta a casa diventa ancora più nervoso e aggressivo! Ormai non gli va più bene niente e sinceramente quando lo vediamo arrivare in negozio "tremiamo" perchè non sappiamo ciò che ci aspetta! Anzi lo sappiamo benissimo perchè trova subito da ridire e criticare quello che io e mio figlio abbiamo fatto,grida col nostro collaboratore e parecchie volte anche coi clienti polemizzando su tutto!
Eppure grandi problemi non ne abbiamo ,l'attività va bene ed io mi sacrifico andando sempre a lavorare perchè se lascio lui e mio figlio da soli ho sempre paura che scoppi un putiferio come è successo ieri (con pianti e strepiti da parte di tutti ), mentre se ci sono io cerco di sdrammatizzare e mantenere la calma.
Questa situazione ci sta logorando : mio figlio medita di cercare lavoro altrove,il collaboratore è stufo pure lui ,e qualche cliente entrando chiede "se c'è quello che grida sempre".
Gli abbiamo proposto di farsi aiutare da un medico specializzato ma lui risponde che non è pazzo e che ha ragione a comportarsi così perchè dice
" certa gente si merita di essere offesa e strapazzata"
L'ho anche minacciato che se nostro figlio va via dal negozio me ne vado pure io da casa ma senza risultato.
Ha poi dei momenti di calma in cui è un altro uomo ma ormai sono veramente pochi......
Potete darmi un consiglio?
Grazie mille!
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile signora la cosa migliore sarebbe quella di una consulenza psicologica. Visto che si rifiuta potrebbe cominciare lei e, con l'auto dello psicologo, trovare qualche strategia per coinvolgere suo marito. Magari dicendo che c'è bisogno di lui per aiutare lei in terapia, per la sua ansia ecc. e da lì entrare pian piano nelle sue problematiche. Un intervento in coppia o su tutto il sistema famigliare potrebbe aiutarvi.
cordialmente

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Signora,
certamente la sua è una situazione difficile, è come se si sentisse in un vicolo cieco. L'irritabilità di suo marito potrebbe essere un sintomo depressivo, e a 59 anni certi sintomi dovrebbero essere attentamente inquadrati, soprattutto dal punti di vista neurologico.

Lei potrebbe sfruttare quei momenti in cui suo marito è tranquillo e sembra ragionevole, e proporgli una valutazione psichiatrica. Magari potrebbe farsi aiutare dal vostro medico di famiglia: gli esponga la situazione e chieda consiglio.

Potrebbe anche avere un senso un Suo colloquio con l'eventuale psichiatra

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Attivo dal 2009 al 2014
Ex utente
Innanzitutto Vi ringrazio per le cortesi risposte.
Forse è depresso, ultimamente ha anche poca voglia di frequentare gli amici, è come se volesse isolarsi.
Però il nostro rapporto di coppia ( all'infuori di quando siamo al lavoro) , anche dal lato sessuale, va bene.
Come ho detto quando non si parla di lavoro è diverso ; i guai arrivano ed esempio domani,in quanto ha già detto che va in negozio e non so cosa succederà.
A volte ho l'impressione di avere a che fare con una bomba che non si sa quando esploderà!
Chiederò consiglio al nostro medico e a proposito di specialisti un nostro cliente è psichiatra magari potrei rivolgermi a lui, il problema è convincere mio marito.....
Pensi che la fidanzata di mio figlio mi ha riferito che venerdì sera ( cioè dopo l'ultima scenata) quest'ultimo ha pianto tutta la sera per questa situazione...
Grazie ancora e scusate questo mio sfogo!
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Ma non si scusi, ci mancherebbe, comprendo quanto sia stressante questa condizione.

L'idea di chiedere consiglio al medico oppure allo psichiatra mi sembra ottima. E il fatto che tra di voi la vita sessuale e di coppia sia preservata diventa un buon punto di partenza: immagino che suo marito quando fate l'amore non sarà arrabbiato, no? Quindi potrebbe sfruttare i momenti di tenerezza e di intimità per trasmettergli le Sue paure

Inoltre coinvolgere il figlio nel tentativo di convincimento è un'altra idea da seguire.

Provi anche a leggere questo articolo sulla depressione https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/

Non si disperi, credo che con suo marito la situazione si possa risolvere
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Attivo dal 2009 al 2014
Ex utente
Buongiorno gentili Dottori, ho ripreso questo consulto perchè proprio oggi è successo il patatrac!
Dopo un periodo più o meno tranquillo (come avevo scritto qualche giorno fa al Dottor Santonocito che mi aveva chiesto notizie in merito ) mio figlio e mio marito hanno avuto l'ennesima discussione e quest'ultimo ha deciso di non lavorare più. Ciò ha indispettito molto mio figlio perchè ,a suo dire, dovevano parlare con calma di questa decisione e poi rimandare il tutto a fine estate in quanto ,nella nostra attività, questo è un momento molto pieno di lavoro e di impegni. Il risultato è che ora non si parlano, mio figlio mi ha detto che col papà ha chiuso e che non verrà nemmeno più in casa nostra.
Pochi minuti fa mio marito ha telefonato al figlio dicendogli che questo pomeriggio andrà in negozio e lui gli ha risposto di non farsi vedere.
Io ho sempre cercato di mediare tra i due ma arrivati a questo punto non so più che fare e
come potete ben capire questa situazione mi ha gettato nella disperazione più nera!
Ogni Vostro consiglio mi sarà di molto aiuto.
Grazie ,cordiali saluti.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile signora, il consiglio ormai diventa sempre lo stesso: dovete farvi seguire da qualcuno di persona. Mi pare evidente che nella vostra famiglia ci sono diversi focolai di dissidio e incomprensione che renderebbero opportuno confrontarsi al più presto in una consulenza familiare, tutti insieme, per venirne a capo.
Da qui purtroppo non è possibile effettuare interventi diretti per aiutarvi. Rivolgetevi a uno psicologo/psicoterapeuta a indirizzo sistemico, familiare/relazionale o strategico, ed esponetegli la situazione.
Dopo, se vorrete, potrete tornare a riferirci.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2009 al 2014
Ex utente
Grazie Dottore ,vedrò se riesco a convicerli a seguire il Vostro consiglio!