Calmanti per ansia
Salve sono una ragazza di 23 anni che soffre d'ansia da parecchio tempo, ultimamente a causa di continui stati ansiosi che mi impediscono di vivere una vita serena ho deciso di cominciare un percorso psicologico.
Premetto che è la terza volta che inizio una terapia quindi bene o male le dinamiche le conosco abbastanza bene.
Ho fatto il primo incontro recentemente e dopo neanche 10 minuti che parlavo con la psicologa, senza neanche conoscermi o aver ascoltato eventi significativi della mia vita mi ha subito consigliato di prendere degli ansiolitici per poter continuare in futuro le nostre sedute in maniera più efficace.
Ammetto di essere rimasta abbastanza perplessa dalla repentina proposta, in primis perché anche in passato sono andata in cura per l'ansia e mai nessuno di spinse a prendere nulla, nonostante avessi stati ansiosi molto più forti e invalidanti di questi
In secondo luogo la proposta mi è stata fatta praticamente all'inizio del colloquio.
Momento nel quale non avevo avuto ancor neanche la possibilità di spiegare bene il tipo di disagio che provavo
Sono sinceramente perplessa, mi devo preoccupare?
Dovrei ascoltare il consiglio del medico?
Non è decisamente troppo affretto come giudizio?
Premetto che è la terza volta che inizio una terapia quindi bene o male le dinamiche le conosco abbastanza bene.
Ho fatto il primo incontro recentemente e dopo neanche 10 minuti che parlavo con la psicologa, senza neanche conoscermi o aver ascoltato eventi significativi della mia vita mi ha subito consigliato di prendere degli ansiolitici per poter continuare in futuro le nostre sedute in maniera più efficace.
Ammetto di essere rimasta abbastanza perplessa dalla repentina proposta, in primis perché anche in passato sono andata in cura per l'ansia e mai nessuno di spinse a prendere nulla, nonostante avessi stati ansiosi molto più forti e invalidanti di questi
In secondo luogo la proposta mi è stata fatta praticamente all'inizio del colloquio.
Momento nel quale non avevo avuto ancor neanche la possibilità di spiegare bene il tipo di disagio che provavo
Sono sinceramente perplessa, mi devo preoccupare?
Dovrei ascoltare il consiglio del medico?
Non è decisamente troppo affretto come giudizio?
[#1]
Gentile utente,
Il Suo quesito:
"Calmanti per ansia", così il Suo titolo sintetizza il problema.
Noi non possiamo sapere cosa la professionista ha colto nelle Sue parole, nel Suo non-verbale
per indirizzarLa verso una terapia farmacologica.
Però in alcuni casi lo si fa.
Chissà se il Suo rientra tra questi?
Ne ha parlato con la Professionista? Se no, perchè? Conoscendo le dinamiche della relazione terapeutica Lei sa che tutto si svolge in seduta.
Noi qui - però - ci occupiamo di chi ci scrive.
E dunque, mi chiedo, per quali necessità Lei ad appena 23 anni si trova attualmente già alla terza psicoterapia? E al/la terzo/a Psicoterapeuta? Cosa l'ha portata a sostituire i precedenti? Si cambia pensando al meglio, ma ovviamente nascono quelle percezioni di deja-vù, che La portano a dire: "...una terapia .. bene o male le dinamiche le conosco abbastanza bene."
Le conosce ma non ne ha tratto successo, mi verrebbe da dire.
Questo dovrebbe far riflettere sull'atteggiamento con il quale ci si approccia alla psicoterapia, soprattutto quando non si tratta della prima esperienza.
Allo scopo Le consiglio questo approfondimento:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html .
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Il Suo quesito:
"Calmanti per ansia", così il Suo titolo sintetizza il problema.
Noi non possiamo sapere cosa la professionista ha colto nelle Sue parole, nel Suo non-verbale
per indirizzarLa verso una terapia farmacologica.
Però in alcuni casi lo si fa.
Chissà se il Suo rientra tra questi?
Ne ha parlato con la Professionista? Se no, perchè? Conoscendo le dinamiche della relazione terapeutica Lei sa che tutto si svolge in seduta.
Noi qui - però - ci occupiamo di chi ci scrive.
E dunque, mi chiedo, per quali necessità Lei ad appena 23 anni si trova attualmente già alla terza psicoterapia? E al/la terzo/a Psicoterapeuta? Cosa l'ha portata a sostituire i precedenti? Si cambia pensando al meglio, ma ovviamente nascono quelle percezioni di deja-vù, che La portano a dire: "...una terapia .. bene o male le dinamiche le conosco abbastanza bene."
Le conosce ma non ne ha tratto successo, mi verrebbe da dire.
Questo dovrebbe far riflettere sull'atteggiamento con il quale ci si approccia alla psicoterapia, soprattutto quando non si tratta della prima esperienza.
Allo scopo Le consiglio questo approfondimento:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html .
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Salve, la prima terapia l'ho avuto a 17 anni a seguito di un trauma che mi ha portato a soffrire di ansia e depressione. Dopo un anno circa di terapia la questione era migliorata e la mia psicologa ha preferito scemare le sedute fino a interromperle.
Due anni fa dopo un forte periodo di stress e a un trasloco misto a cambio repentino della mia vita dovuto all'università, ho ricominciato a stare male e per circa 6 mesi sono stata seguita da uno specialista. Stavo iniziando ad avere dei risultati tra gennaio /febbraio dell'anno scorso ma purtroppo con la pandemia e la fine degli studi ho dovuto ri-traslocare e tornare a casa vanificando il periodo di terapia fatta. Ora purtroppo mi ritrovo a ricominciare tutto
Due anni fa dopo un forte periodo di stress e a un trasloco misto a cambio repentino della mia vita dovuto all'università, ho ricominciato a stare male e per circa 6 mesi sono stata seguita da uno specialista. Stavo iniziando ad avere dei risultati tra gennaio /febbraio dell'anno scorso ma purtroppo con la pandemia e la fine degli studi ho dovuto ri-traslocare e tornare a casa vanificando il periodo di terapia fatta. Ora purtroppo mi ritrovo a ricominciare tutto
[#3]
Gentile utente,
Le interruzioni, anche se purtroppo dovute a cause di forza maggiore, non sono mai produttive. Per questo molti di noi Psicoterapeuti hanno deciso di non darla vinta al Covid e di proseguire con videochiamate. Con buoni risultati -direi- in particolare quando si conosco già i pazienti per avere lavorato con loro di persona. E con il vantaggio di potersi finalmente vedere in viso, solitamente coperto dalla famigerata e indispensabile mascherina.
Questo per prospettarLe altre modalità possibili di prosecuzione.
Per quanto riguarda la problematica oggetto del consulto, esponga tranquillamente le Sue perplessità alla Sua Psicologa, che per poterLa curare deve essere anche psicoterapeuta.
Saluti cordiali,
Dott. Brunialti
Le interruzioni, anche se purtroppo dovute a cause di forza maggiore, non sono mai produttive. Per questo molti di noi Psicoterapeuti hanno deciso di non darla vinta al Covid e di proseguire con videochiamate. Con buoni risultati -direi- in particolare quando si conosco già i pazienti per avere lavorato con loro di persona. E con il vantaggio di potersi finalmente vedere in viso, solitamente coperto dalla famigerata e indispensabile mascherina.
Questo per prospettarLe altre modalità possibili di prosecuzione.
Per quanto riguarda la problematica oggetto del consulto, esponga tranquillamente le Sue perplessità alla Sua Psicologa, che per poterLa curare deve essere anche psicoterapeuta.
Saluti cordiali,
Dott. Brunialti
[#4]
Utente
lo so , purtroppo il precedente psicologo che mi aiutava non aveva la possibilità di seguirmi in piena pandemia e quindi diciamo che fino ad agosto/settembre me la sono cavata da sola , ho cercato di tenermi attiva con lo sport ed impegni vari e per un pò ha anche funzionato il giorno , il problema però si accentuava verso la sera prima di andare a letto. con paranoie, difficoltà a respirare, tremori, palpitazioni ecc
delle volte è altalenante come situazione, non va sempre così male, che è il motivo per il quale il realtà sono un pò titubante se veramente continuare con la dottoressa...
Come faccio a capire se ho veramente necessità di seguire la terapia?
delle volte è altalenante come situazione, non va sempre così male, che è il motivo per il quale il realtà sono un pò titubante se veramente continuare con la dottoressa...
Come faccio a capire se ho veramente necessità di seguire la terapia?
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 950 visite dal 03/01/2021.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.