Dice di non amarmi ancora, ma

Gentili Specialisti, vi scrivo nella speranza di ricevere qualche consiglio o spunto di riflessione.

La storia con il mio ragazzo è un po' travagliata.
Ci siamo conosciuti due anni e mezzo fa e da subito c'è stata una forte intesa.
Dopo un paio di tira e molla (finiti sempre perchè a lui non scattava la scintilla in più), pian piano la cosa si è evoluta e abbiamo deciso di stare ufficialmente insieme.
Procedeva abbastanza bene e a me il "Ti amo" scappò molto in fretta, finchè dopo 5 mesi di relazione lui partì per lavoro (io studio in Italia) e mi lasciò dicendo che, seppur la cosa lo facesse stare malissimo, non provando la mia stessa mole di sentimenti, non se la sentiva di iniziare un rapporto a distanza in cui saremmo stati costretti a vederci molto raramente.
Partì a Febbraio, ma a causa del Covid a Marzo fu costretto a tornare in Italia.
A Maggio ci siamo rivisti e questo, sommato alla mia indifferenza nei suoi confronti, lo fece stare talmente male da rincorrermi dicendo di non aver mai smesso di pensarmi e che fosse solo spaventato di fare la cosa sbagliata.
Siamo tornati insieme a Giugno e abbiamo trascorso dei mesi bellissimi, con un rapporto più forte e consapevole.
A Ottobre è ripartito, questa volta con la promessa che ci saremmo impegnati a farla funzionare nonostante la distanza, e in effetti così è stato, a parte una serie di litigi abbastanza banali a causa di difetti di comunicazione.
Tornerà in Italia tra una settimana e rimarrà per due mesi, e abbiamo aspettato con estremo desiderio di riabbracciarci, ma purtroppo due giorni fa il solito banale litigio lo ha fatto esplodere prendendo la decisione di chiuderla, per due motivazioni: la prima è questo difetto di comunicazione (in cui a detta sua io penso A ma dico Z); la seconda è che lui prova amore nei miei confronti, non sente di accontentarsi perchè è molto felice con me, gli importa solo di me, gli manco e vuole stare con me, ma dopo tutto questo tempo non sente ancora quell'impulso di dirmi "Ti amo", a cui lui dà un valore inestimabile, e ha il terrore di non riuscirci mai.
A questo punto gli ho chiesto di resistere questa settimana finchè non tornerà qui e parlarne di presenza; nel frattempo siamo in una sorta di pausa, quindi non ci sentiamo da due giorni.

Io sono estremamente confusa, perchè ha tutti i tipici atteggiamenti da persona innamorata, mi cerca, si preoccupa per me, non mi fa mancare nulla, parliamo spesso di futuro, di famiglia, voleva persino adattarsi alle mie future esigenze lavorative cercando di spostarsi dove io mi stabilirò dopo la laurea.
Anche nell'intimità va tutto benissimo.
Non è uno che ha bisogno di attenzioni, è sempre stato solo e quella con me è la prima storia seria.
Sto male perchè dove io vedo ostacoli su cui poter lavorare, lui vede montagne insormontabili.
Non so come affrontare la cosa, non so come aiutarlo, io lo amo, ma a malincuore ho iniziato a pensare che lui non sia capace di darmi la stabilità che desidero.
Cosa dovrei fare...?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
che nel suo ragazzo non ci sia molta stabilità è dimostrato dai continui tira e molla di questi due anni e mezzo; se è giovane come lei, si può dire che questa incertezza è fisiologica. Purtroppo però non ci dice né l'età né la nazionalità di lui.
Darei invece più importanza ad altri due elementi.
Il primo può essere indice di una visione standardizzata delle relazioni: "dopo tutto questo tempo non sente ancora quell'impulso di dirmi "Ti amo", a cui lui dà un valore inestimabile, e ha il terrore di non riuscirci mai".
L'espressione "ti amo" è usata raramente, solo all'interno di una coppia, e oserò dire più che altro nei film.
Cosa c'è di strano a non trovare facile usarla, come qualunque formula linguistica alla quale non si è abituati?
Lei chiamerebbe il suo ragazzo "miele" o "cavolino mio"? Eppure tutte e due le espressioni sono usate in America (honey) e in Francia (mon petit chou).
Darei invece più importanza al "difetto di comunicazione" per cui a lui sembra che lei dica A quando intende Z, e lei ha scritto di "una serie di litigi abbastanza banali a causa di difetti di comunicazione".
Per questo ci faccia degli esempi significativi e ci scriva ancora. Al limite potreste consultare uno psicologo esperto di comunicazione interpersonale.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Dottoressa, la ringrazio tanto per la sua risposta. Io ho quasi 26 anni, lui 24, siamo italiani, nati e cresciuti nella stessa città. I problemi di comunicazione sono dovuti, secondo me, a una sua eccessiva pignoleria. Se ad esempio durante una videochiamata lui sta preparandosi la cena e io gli dico "Ti faccio compagnia", lui non prende questa frase per come io la intendo, cioè una semplice offerta per carineria, ma come quasi una "imposizione". Preferirebbe invece che gli dicessi "Vuoi compagnia?". Io non ho mai voluto imporre nulla, ma questo banale esempio è per farle capire che è nata in me quasi una paura di esprimermi, per timore di essere fraintesa. Ad ogni modo tutto ciò ormai diventa irrilevante, ieri l'ho risentito e mi ha ribadito che ha preso la sua scelta, che è convinto che il suo sentimento per me abbia raggiunto il limite e che questi suoi atteggiamenti siano dovuti anche proprio a questa mancanza di sentimento. Mi sento stupida ad aver pensato che tutte le sue belle parole e bei gesti fossero dettati da un innamoramento, mi sento stupida ad aver creduto così tanto in questa storia, ma l'ho fatto perchè sembravamo felici insieme e pensavo potessimo superare ogni incomprensione. Non è la prima delusione sentimentale che vivo e anche se tutti mi dicono che sono giovane inizio a pensare che non troverò mai la persona giusta con cui costruire una famiglia.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
la situazione nel suo insieme fa pensare all'opportunità di consultare uno specialista.
Infatti, se qualcosa nel suo modo di esprimere gentilezza risulta irritante, per lettera non si può sapere; però nel ragazzo avverto qualcosa di peggio che la "pignoleria", e mi chiedo come mai lei passi sopra a tutto questo.
Nella prima email scrive: "Tornerà in Italia tra una settimana e rimarrà per due mesi, e abbiamo aspettato con estremo desiderio di riabbracciarci".
E' sicura che l'estremo desiderio fosse da entrambe le parti?
E come si concilia, questo, con le parole seguenti: "ma purtroppo due giorni fa il solito banale litigio lo ha fatto esplodere prendendo la decisione di chiuderla".
Dall'estremo desiderio di riabbracciarla, questo ragazzo passa alla decisione di non vedervi mai più?
Il problema che a mio avviso bisogna affrontare sarebbe questo: o lei ha "sognato" il grande desiderio di rivedervi, ignorando i segnali contrari; o il ragazzo è patologicamente mutevole nell'umore, ma anche in questo caso, siamo sempre lì: lei i segnali non li vede, non li capisce?
Perché rischiare di costellare la sua vita di incomprensioni, mentre un buon lavoro, anche di gruppo, sulla comunicazione potrebbe mettere tutto a posto?
Auguri.
[#4]
Utente
Utente
Grazie ancora per il Suo tempo, mi sta aiutando a guardare la situazione da un'ottica diversa.
Io ho sempre saputo di provare per questo ragazzo sentimenti più forti di quelli suoi nei miei confronti, lui stesso ha detto di provare per me una forma di amore che è "come un'altalena". Però io sono certa di non essere una visionaria, certe parole come "mi manchi" o "non vedo l'ora di rivederti" sono abbastanza concrete e, in questi mesi in cui è stato via, molto frequenti. Lui ha avuto il coraggio di giustificarsi dicendo che questa mancanza sia dettata dalla lontananza.
Inoltre non ho mai avuto con nessuno questi problemi di comunicazione, solo con lui.. Con ciò non voglio di certo dire di essere infallibile, ma nemmeno così tanto imprecisa!
Insomma, per tutto l'andamento di questa nostra storia ho sempre pensato fosse un po' lunatico, ma sono andata avanti solo per amore e gli ho dato fiducia perchè, a parte questi battibecchi che potevano avvenire una volta al mese, siamo sempre stati bene sotto ogni aspetto, con tanta chimica e complicità, e perchè vedevo in lui una voglia di costruire con me un futuro.. Ma no, come Lei dice, non desidero una vita colma di incomprensioni o di fulmini a ciel sereno
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Cara utente,
poniamo pure che la "lunaticità" sia tutta dalla parte del suo ragazzo: rimane il fatto che lei ha lungamente accettato un amore dichiaratamente tiepido e altalenante.
Cosa l'ha spinta a farlo? La chimica e la complicità? Pensa che sia impossibile trovarli con partner più stabili? Le parole come "mi manchi" e "non vedo l'ora di rivederti", che si scambiano anche tra amici, e che lui ha smentito, perché poi non ha voluto aspettare nemmeno una settimana per parlarne di persona, per riabbracciarla davvero?
Resta il fatto che accettare per più di due anni un amore "diminuito" non è indice di una buona immagine di sé stessa.
Si può sperare per un tempo ragionevole che un partner condivida i nostri stessi sentimenti, che si crei anche in lui l'attaccamento. Però, oltre certi limiti, non si tratta più di speranza ma di ostinazione, e forse della convinzione di non poter meritare di meglio.
Dopo che vi eravate lasciati la prima volta è accaduto qualcosa che ha fatto drizzare le mie antenne di psicologa. Lei scrive: "A Maggio ci siamo rivisti e questo, sommato alla mia indifferenza nei suoi confronti, lo fece stare talmente male da rincorrermi dicendo di non aver mai smesso di pensarmi e che fosse solo spaventato di fare la cosa sbagliata."...
La sua indifferenza. Proprio quello che sveglia nei narcisisti la volontà di riconquistare chi si è sottratto al loro fascino usando le parole più belle, le lusinghe più incredibili, i toni più appassionati che si siano mai visti nel corso della relazione.
Legga qualcosa, anche in rete, sui narcisisti e le loro vittime.
Faccia attenzione.
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Utente
Utente
Gentile Dott.ssa, mi sono presa giusto un po' di tempo per riflettere sulle sue parole e documentarmi meglio sul disturbo narcisistico, come mi ha detto.
Certamente non penso che chimica e complicità siano impossibili da trovare con altri. Mi ferisce ancora la sua scelta impulsiva di dare un taglio netto senza prima aver verificato le sue sensazioni rivedendomi.. Scelta a cui tra l'altro aggiunge "In questi due mesi che sarò a casa non devo vederti, perchè altrimenti mi lascio corrompere e si ricomincia da capo". Chiarisco che io non ho corrotto nessuno neanche la prima volta, ho semplicemente ignorato.. Lui usa questa parola per dire che il vedermi lo destabilizzerebbe. Ma è possibile? Essendo così certi di non amare qualcuno, come si può dubitare nuovamente della propria scelta?
Infine.. non sono una psicologa e, pur notando delle caratteristiche proprie, non riesco a valutare se effettivamente possa essere o meno un narcisista, poichè alcune peculiarità decisamente gli mancano: ad esempio non gli importa essere ammirato e non si cura delle critiche altrui, a meno che queste non provengano da me o dai suoi genitori, e comunque riconosce ogni suo difetto; ha una forte autostima, ma limitatamente alla propria moralità e intelligenza.. per tutto il resto rimane abbastanza autocritico; non si approfitta della gente e, nel bene o nel male, è sempre sincero.
Penso piuttosto che possa essere patologicamente mutevole dell'umore.. o, ancor più semplicemente, immaturo e incapace di pesare l'importanza delle parole.
Grazie sempre
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
quale che sia la situazione psicologica di questo ragazzo, che a distanza è impossibile valutare, lei avrà ben visto che alcune persone sono vittime predestinate dei narcisisti, e dei maltrattanti in genere. A questo rischio lei deve fare attenzione.
Che lui sia narcisista o abbia qualche altra debolezza, lei prenda in pugno la sua vita, si rispetti di più, si voglia più bene.
Che uomo è quello che per tanto tempo tiene vivi l'amore e la speranza di una giovane donna, e poi al momento di poterla riabbracciare le dice: "In questi due mesi che sarò a casa non devo vederti, perchè altrimenti mi lascio corrompere"?
Che sia narcisista, sadico o semplicemente insensibile al dolore che provoca, pensi che grande lezione sarebbe per lui se fosse lei a non volerlo vedere, avendo preso coscienza che nulla di buono può venirle da una persona come questa.
Ci rifletta.