Ambiguità amicizia
Salve, ho deciso di chiedere una consultazione perché per me questo è un periodo di grande confusione e indecisione.
Io e il ragazzo che chiamerò Marco ci conosciamo da anni, ma ci siamo avvicinati molto negli ultimi sette mesi.
Quello che mi confonde però, non si tratta tanto di quello che provo io, ma di come si comporta lui nei miei confronti.
Se lo chiedeste a lui, risponderebbe che io e lui siamo migliori amici.
Il problema è che le cose che facciamo lasciano pensare che ci possa essere altro oltre quello che dice lui.
Abbiamo cominciato ad andare a ristorante almeno una volta a settimana (o almeno prima dei lockdown), sono stata la prima ragazza che ha presentato e ospitato a cena da sua madre, mi chiama continuamente e mi manda messaggi ogni giorno.
Ci sono stati piu volte episodi di gelosia da parte sua e ha pianto quando abbiamo litigato, cosa che lui non è solito fare con altre persone.
Racconterei ancora molti dettagli, ma ciò che manca tra di noi è il rapporto fisico di due fidanzati, il resto è comese ci fosse già.
Ne abbiamo gia parlato ma è stato inutile in quanto sembra evidente che lui voglia mantenere un’amicizia, che però amicizia non è.
Mi sta organizzando da mesi una sorpresa, e non so come interpretare tutto ciò.
Cosa dovrei fare?
Cosa dovrei pensare poi?
Io e il ragazzo che chiamerò Marco ci conosciamo da anni, ma ci siamo avvicinati molto negli ultimi sette mesi.
Quello che mi confonde però, non si tratta tanto di quello che provo io, ma di come si comporta lui nei miei confronti.
Se lo chiedeste a lui, risponderebbe che io e lui siamo migliori amici.
Il problema è che le cose che facciamo lasciano pensare che ci possa essere altro oltre quello che dice lui.
Abbiamo cominciato ad andare a ristorante almeno una volta a settimana (o almeno prima dei lockdown), sono stata la prima ragazza che ha presentato e ospitato a cena da sua madre, mi chiama continuamente e mi manda messaggi ogni giorno.
Ci sono stati piu volte episodi di gelosia da parte sua e ha pianto quando abbiamo litigato, cosa che lui non è solito fare con altre persone.
Racconterei ancora molti dettagli, ma ciò che manca tra di noi è il rapporto fisico di due fidanzati, il resto è comese ci fosse già.
Ne abbiamo gia parlato ma è stato inutile in quanto sembra evidente che lui voglia mantenere un’amicizia, che però amicizia non è.
Mi sta organizzando da mesi una sorpresa, e non so come interpretare tutto ciò.
Cosa dovrei fare?
Cosa dovrei pensare poi?
[#1]
Gentile utente,
dice di trovarsi in un periodo di grande confusione e indecisione, ma al momento di esporci il suo problema scrive: "Quello che mi confonde però, non si tratta tanto di quello che provo io, ma di come si comporta lui nei miei confronti", e parla di un certo Marco che esclude di volere altro che la sua amicizia ma la incontra ogni settimana al ristorante, le manda messaggi tutti i giorni, una volta l’ha invitata a cena dalla madre (non per caso nell’appartamento in cui vive anche lui?), si mostra geloso, e una volta ha pianto dopo una lite.
Ora, l'unica cosa alla quale potremmo rispondere è la sua richiesta di consulto, in quanto "Marco" non ci ha scritto, quindi cosa possiamo dire dei moventi delle sue azioni? Che davvero vuole solo amicizia, ma è un po' infantile e appiccicoso? Che è timido? Che è asessuato? Che è un burlone, e la "sorpresa" che le sta preparando sarà quella di presentarle la propria fidanzata, o il fidanzato?
L'unica cosa che uno psicologo può fare, a maggior ragione per lettera, è cercare di aiutare chi scrive a chiarire i propri pensieri, non quelli di una terza persona.
Nel suo caso, la sua indecisione da cosa nasce? Lei non ci ha dato alcun indizio: ci tiene a questo Marco? Se ne sta innamorando? Prova una forte attrazione per lui? Desidera sostituire all'amicizia... cosa? Quel rapporto di coppia che Marco esclude, o il cosiddetto "benefit" oggi di moda, ossia i rapporti sessuali senza amore?
Provi a valutare qual è, da parte sua, la ragione che la spinge ad andare al ristorante con lui tutte le settimane e a rispondere ai messaggi di questo ragazzo. Da questo potremo valutare -indirettamente- se Marco corrisponde a quello che lei cerca, oppure no.
Auguri.
dice di trovarsi in un periodo di grande confusione e indecisione, ma al momento di esporci il suo problema scrive: "Quello che mi confonde però, non si tratta tanto di quello che provo io, ma di come si comporta lui nei miei confronti", e parla di un certo Marco che esclude di volere altro che la sua amicizia ma la incontra ogni settimana al ristorante, le manda messaggi tutti i giorni, una volta l’ha invitata a cena dalla madre (non per caso nell’appartamento in cui vive anche lui?), si mostra geloso, e una volta ha pianto dopo una lite.
Ora, l'unica cosa alla quale potremmo rispondere è la sua richiesta di consulto, in quanto "Marco" non ci ha scritto, quindi cosa possiamo dire dei moventi delle sue azioni? Che davvero vuole solo amicizia, ma è un po' infantile e appiccicoso? Che è timido? Che è asessuato? Che è un burlone, e la "sorpresa" che le sta preparando sarà quella di presentarle la propria fidanzata, o il fidanzato?
L'unica cosa che uno psicologo può fare, a maggior ragione per lettera, è cercare di aiutare chi scrive a chiarire i propri pensieri, non quelli di una terza persona.
Nel suo caso, la sua indecisione da cosa nasce? Lei non ci ha dato alcun indizio: ci tiene a questo Marco? Se ne sta innamorando? Prova una forte attrazione per lui? Desidera sostituire all'amicizia... cosa? Quel rapporto di coppia che Marco esclude, o il cosiddetto "benefit" oggi di moda, ossia i rapporti sessuali senza amore?
Provi a valutare qual è, da parte sua, la ragione che la spinge ad andare al ristorante con lui tutte le settimane e a rispondere ai messaggi di questo ragazzo. Da questo potremo valutare -indirettamente- se Marco corrisponde a quello che lei cerca, oppure no.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Ex utente
Salve dottoressa, la ringrazio intanto per la sua risposta. Mi scuso per non aver chiarito dall’inizio il mio pensiero, ma fino a pochi mesi fa ero molto sicura dei miei sentimenti nei confronti di Marco, mi piaceva, avrei voluto che lui provasse qualcosa per me. Di recente ho iniziato a pensare che magari mi stesse iniziando a piacere poiché ero condizionata dal fatto che ci comportassimo da fidanzati, ma credo fosse solo una convizione per giustificare il mio interesse nei suoi confronti. La ragione che mi spinge a starci davvero spesso e a sentirmici sempre è che mi piace davvero passare del tempo con lui e che probabilmente mi sto innamorando. Sono dunque confusa perche non solo non riesco ad analizzare a fondo i miei sentimenti nei suoi confronti, ma temo di rimanere ferita se scoprissi di essermi illusa.
[#3]
Gentile utente,
lei non ha una percezione chiara dei suoi sentimenti: forse le ambiguità di comportamento di "Marco" derivano da questo (anche lui può aver timore di illudersi), o invece può darsi che lui voglia davvero una bella amicizia, e lei non vuol capire questa richiesta.
Il problema è nella sua paura di lasciarsi andare ai sentimenti. Infatti scrive: "temo di rimanere ferita se scoprissi di essermi illusa".
Ma se si ha paura di un sentimento come l'amore a vent'anni, come si può affrontare l'avventura del vivere, dove ben altri sentimenti e delusioni ci attendono?
E del resto, da quello che dice, il suo sarebbe un sentimento così tiepido che lei ha paura di scottarsi con l'acqua fredda.
Già molti anni fa il pedagogista/scrittore Leo Buscaglia notava questo timore dei giovani nell'impiegare il proprio capitale affettivo, come se di risorse emotive ne avessero poche, non rinnovabili, e all'idea di investire amore o amicizia su un'altra persona temessero di sprecarle. Di conseguenza non le utilizzano mai e arrivano all'età matura con una crescente aridità. Buscaglia offre l'immagine di una nocciolina che si esita ad aprire appena colta e che infine, quando troppo tardi ci si risolve a rompere il guscio, è ridotta in polvere.
A questa "paura" mi pare che oggi si aggiunga la volontà di recitare un copione imposto... da chi? Dai compagni di scuola? Dalla televisione-spazzatura?
Questo copione obbliga a fidanzarsi e avere rapporti sessuali senza essere innamorati e nemmeno attratti sessualmente. Poi ci si meraviglia se gli studi degli psicologi sono affollati di gente che chiede aiuto contro i malfunzionamenti emotivi, sessuali, relazionali.
L'amicizia inoltre non si sa più viverla, nemmeno tra persone dello stesso sesso, figuriamoci di sesso opposto. In un mondo dove sembra di dover ricavare da ogni cosa un profitto, sembra che un sentimento disinteressato sia impossibile.
Così si ignora che l'amicizia può durare mentre l'amore finisce, può offrire vicinanza e solidarietà senza chiedere nulla in cambio, mentre l'amore ha sempre una componente di egoismo: si sta con qualcuno per proprio piacere, e spesso anche per volontà di dominio e di possesso.
Lei per esempio scrive: "fino a pochi mesi fa ero molto sicura dei miei sentimenti nei confronti di Marco, mi piaceva, avrei voluto che lui provasse qualcosa per me".
Ossia, Marco la piaceva, ma subito lei voleva il contraccambio. Perché? Il suo piacere di stare in compagnia di Marco non era abbastanza?
"La ragione che mi spinge a starci davvero spesso e a sentirmici sempre è che mi piace davvero passare del tempo con lui e che probabilmente mi sto innamorando".
Chi l'ha detto? E' così tiepido il suo sentimento d'amore che dopo molti mesi ancora non lo riconosce?
E poi, non si può stare volentieri in compagnia di un amico senza farne un possesso esclusivo, senza fingere un amore che non c'è, che quindi risulterebbe effimero?
Provi a guardare in sé stessa con calma. Se si innamorerà, ne sia felice. Se prova una bella amicizia, la viva intensamente e ne sia più felice ancora.
Le faccio tanti auguri.
lei non ha una percezione chiara dei suoi sentimenti: forse le ambiguità di comportamento di "Marco" derivano da questo (anche lui può aver timore di illudersi), o invece può darsi che lui voglia davvero una bella amicizia, e lei non vuol capire questa richiesta.
Il problema è nella sua paura di lasciarsi andare ai sentimenti. Infatti scrive: "temo di rimanere ferita se scoprissi di essermi illusa".
Ma se si ha paura di un sentimento come l'amore a vent'anni, come si può affrontare l'avventura del vivere, dove ben altri sentimenti e delusioni ci attendono?
E del resto, da quello che dice, il suo sarebbe un sentimento così tiepido che lei ha paura di scottarsi con l'acqua fredda.
Già molti anni fa il pedagogista/scrittore Leo Buscaglia notava questo timore dei giovani nell'impiegare il proprio capitale affettivo, come se di risorse emotive ne avessero poche, non rinnovabili, e all'idea di investire amore o amicizia su un'altra persona temessero di sprecarle. Di conseguenza non le utilizzano mai e arrivano all'età matura con una crescente aridità. Buscaglia offre l'immagine di una nocciolina che si esita ad aprire appena colta e che infine, quando troppo tardi ci si risolve a rompere il guscio, è ridotta in polvere.
A questa "paura" mi pare che oggi si aggiunga la volontà di recitare un copione imposto... da chi? Dai compagni di scuola? Dalla televisione-spazzatura?
Questo copione obbliga a fidanzarsi e avere rapporti sessuali senza essere innamorati e nemmeno attratti sessualmente. Poi ci si meraviglia se gli studi degli psicologi sono affollati di gente che chiede aiuto contro i malfunzionamenti emotivi, sessuali, relazionali.
L'amicizia inoltre non si sa più viverla, nemmeno tra persone dello stesso sesso, figuriamoci di sesso opposto. In un mondo dove sembra di dover ricavare da ogni cosa un profitto, sembra che un sentimento disinteressato sia impossibile.
Così si ignora che l'amicizia può durare mentre l'amore finisce, può offrire vicinanza e solidarietà senza chiedere nulla in cambio, mentre l'amore ha sempre una componente di egoismo: si sta con qualcuno per proprio piacere, e spesso anche per volontà di dominio e di possesso.
Lei per esempio scrive: "fino a pochi mesi fa ero molto sicura dei miei sentimenti nei confronti di Marco, mi piaceva, avrei voluto che lui provasse qualcosa per me".
Ossia, Marco la piaceva, ma subito lei voleva il contraccambio. Perché? Il suo piacere di stare in compagnia di Marco non era abbastanza?
"La ragione che mi spinge a starci davvero spesso e a sentirmici sempre è che mi piace davvero passare del tempo con lui e che probabilmente mi sto innamorando".
Chi l'ha detto? E' così tiepido il suo sentimento d'amore che dopo molti mesi ancora non lo riconosce?
E poi, non si può stare volentieri in compagnia di un amico senza farne un possesso esclusivo, senza fingere un amore che non c'è, che quindi risulterebbe effimero?
Provi a guardare in sé stessa con calma. Se si innamorerà, ne sia felice. Se prova una bella amicizia, la viva intensamente e ne sia più felice ancora.
Le faccio tanti auguri.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.5k visite dal 01/01/2021.
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