Xanax o disturbi?
Salve, scrivo in psicologia per cercare di capire.
Sto con il mio ragazzo da 6 anni io 23 lui 32, conviviamo da circa 3 anni e poco prima di vivere insieme di punto in bianco ho iniziato a domandarmi se lo amo ancora o no, e tante altre domande di questo genere tanto da iniziare ad andare da uno psichiatra che mi ha prescritto brintellix e Xanax 0.5 2 volte al di, dopo qualche mese ho sospeso l antidepressivo e ho continuato finora (3anni) con Xanax.
I pensieri con alti e bassi non sono mai scomparsi del tutto, semplicemente a volte ero più sicura altri per niente.
Quindi 1 mese fa dato che io e il mio ragazzo pensiero sia dannoso continuare con lo Xanax.
Io ho sempre comunicato al mio ragazzo ogni singola domanda, chiedo rassicurazioni, e se non lo amo più o meno, ora mi continuo a chiedere se lo amo davvero, se sono in grado di amare, se posso essere una buona compagna, il mio ragazzo sostiene che sono molto fragile e devo solo concentrarmi sul presente senza andare a chiedermi su cosa significhi amare cose troppo filosofiche.
Io ho deciso di stare con lui e credo di amarlo perché gli voglio tanto bene, mi piace voglio il massimo per lui, ma ora continuo con questi dubbi, soprattutto se lui è più presente, mi ama tanto mi aiuta supporta e sopporta sempre mi da tanti consigli, ma più lo vedo presente e innamorato, più ho paura di non dargli abbastanza, sento di essere meno entusiasta e non so se sono l evoluzione della coppia o qualcosa di dannoso.
Da quando ho cominciato a sospendere faccio la prima settimana di nuovo dosaggio dove sto bene poi inizio a crollare stare male con questi pensieri.
Continuo a cercare su Google sul significato di amore, di vita di coppia ecc non capisco Cosaho?
Non voglio perdere il mio ragazzo, ma ho paura di stare con lui per un mio bisogno, mentre io voglio amarlo come lui si merita.
Non capisco se è un effetto rimbalzo, se è doc da relazione, mie insicurezze o se è un problema di coppia.
A livello sessuale non abbiamo problemi a parte quando mi sento in colpa per aver voglia e ho paura di usarlo.
Sto con il mio ragazzo da 6 anni io 23 lui 32, conviviamo da circa 3 anni e poco prima di vivere insieme di punto in bianco ho iniziato a domandarmi se lo amo ancora o no, e tante altre domande di questo genere tanto da iniziare ad andare da uno psichiatra che mi ha prescritto brintellix e Xanax 0.5 2 volte al di, dopo qualche mese ho sospeso l antidepressivo e ho continuato finora (3anni) con Xanax.
I pensieri con alti e bassi non sono mai scomparsi del tutto, semplicemente a volte ero più sicura altri per niente.
Quindi 1 mese fa dato che io e il mio ragazzo pensiero sia dannoso continuare con lo Xanax.
Io ho sempre comunicato al mio ragazzo ogni singola domanda, chiedo rassicurazioni, e se non lo amo più o meno, ora mi continuo a chiedere se lo amo davvero, se sono in grado di amare, se posso essere una buona compagna, il mio ragazzo sostiene che sono molto fragile e devo solo concentrarmi sul presente senza andare a chiedermi su cosa significhi amare cose troppo filosofiche.
Io ho deciso di stare con lui e credo di amarlo perché gli voglio tanto bene, mi piace voglio il massimo per lui, ma ora continuo con questi dubbi, soprattutto se lui è più presente, mi ama tanto mi aiuta supporta e sopporta sempre mi da tanti consigli, ma più lo vedo presente e innamorato, più ho paura di non dargli abbastanza, sento di essere meno entusiasta e non so se sono l evoluzione della coppia o qualcosa di dannoso.
Da quando ho cominciato a sospendere faccio la prima settimana di nuovo dosaggio dove sto bene poi inizio a crollare stare male con questi pensieri.
Continuo a cercare su Google sul significato di amore, di vita di coppia ecc non capisco Cosaho?
Non voglio perdere il mio ragazzo, ma ho paura di stare con lui per un mio bisogno, mentre io voglio amarlo come lui si merita.
Non capisco se è un effetto rimbalzo, se è doc da relazione, mie insicurezze o se è un problema di coppia.
A livello sessuale non abbiamo problemi a parte quando mi sento in colpa per aver voglia e ho paura di usarlo.
[#1]
Gentile ragazza,
i pensieri a cui si riferisce potrebbero anche non essere di natura ansiosa ma semplicemente essere manifestazione di una serie di "domande" che le persone possono legittimamente farsi in certi momenti della vita.
D'altronde lei ora si affaccia al mondo adulto e ci arriva con scelte fatte nell'adolescenza per cui a me sembra assolutamente normale che il suo cervello abbia bisogno di sapere se deve perseverare o cambiare strada.
Dal mio punto di vista le farebbe molto bene rivolgersi ad un collega, con qualche colloquio potrebbe chiarirsi le idee e darsi l'opportunità di rispondere alle sue domande.
Le faccio tanti auguri
i pensieri a cui si riferisce potrebbero anche non essere di natura ansiosa ma semplicemente essere manifestazione di una serie di "domande" che le persone possono legittimamente farsi in certi momenti della vita.
D'altronde lei ora si affaccia al mondo adulto e ci arriva con scelte fatte nell'adolescenza per cui a me sembra assolutamente normale che il suo cervello abbia bisogno di sapere se deve perseverare o cambiare strada.
Dal mio punto di vista le farebbe molto bene rivolgersi ad un collega, con qualche colloquio potrebbe chiarirsi le idee e darsi l'opportunità di rispondere alle sue domande.
Le faccio tanti auguri
Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense
[#2]
Ex utente
Grazie per la risposta, può essere, ma mi sembra strano che queste domande persistono da 3 anni e siano cominciate di punto in bianco in un pomeriggio. Potrebbero essere ossessioni? Nel senso io lo amo davvero tanto e penso di essere fortunata, ma mi chiedo se lo amo abbastanza, se sono in grado di amare, se so realmente cosa significhi amare e ciò mi porta ad avere molta ansia. Non mi fido di me di conseguenza nemmeno degli altri.
[#3]
L'ansia, dal punto di vista fisiologico, è la manifestazione di un aumentata attività nervosa e percorre diversi canali per manifestarsi, il pensiero ossessivo è uno di questi.
Da un punto di vista fenomenologico in alcuni casi può accadere di percepire che le cose capitino on/off, prima non c'erano e poi ad un certo punto compaiono, ma nella concretezza è come se l'attività nervosa aumentasse dapprima in modo silente e poi cominci a manifestarsi quando il "livello" raggiunge un certo livello.
Da un punto di vista fenomenologico in alcuni casi può accadere di percepire che le cose capitino on/off, prima non c'erano e poi ad un certo punto compaiono, ma nella concretezza è come se l'attività nervosa aumentasse dapprima in modo silente e poi cominci a manifestarsi quando il "livello" raggiunge un certo livello.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 995 visite dal 28/12/2020.
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