Ossessione che il mio ragazzo abbia un disturbo mentale
Buonasera, sto con un ragazzo da 4 mesi.
Pensavo di avere trovato la persona giusta.
All’inizio ci divertivamo molto insieme c era molta complicità.
Lui da poco più di un anno ha acquistato una casa e dopo poco ha lanciato un ipotesi che vorrebbe che io mi trasferissi li, e dice che mi vedrebbe come futura compagna per costruire una famiglia.
Io non trovo normale dire certe cose dopo soli due mesi nonostante abbiamo passato momenti intensi.
Purtroppo la mia ultima relazione durata 9 mesi era con un ragazzo narcisista che mi ha distrutta sia psicologicamente che fisicamente alzandomi le mani.
Siccome il mio attuale ragazzo se litighiamo o piango perché soffro di ansia e lieve depressione, non riesce a comprendere non credo mi stia vicino.
Lo trovo una persona talvolta insensibile, con scarsa empatia, difficoltà ne dialogo, e menefreghista se si discute.
Ho paura che come il mio ex anche lui sia narcisista per questi motivi.
In più ho letto là chat con la sua ex ragazza durata quasi 3 anni dove si sono mollati e ripresi più volte ma era una relazione poco sana.
Ho scoperto che anche a lei parlava di convivenza e di una famiglia insieme, al che mi sono sentita male, tradita è presa in giro.
Ora non mi fido di lui penso sia superficiale e dica le cose senza peso così tanto per dire perché non sa stare da solo, non credo mi ami veramente e credo abbia qualche disturbo mentale e non riesca ad essere empatico.
Io ho paura non voglio tornare a soffrire di nuovo.
Per me ciò che dice non ha neanche più valore dopo ciò che ho scoperto.
Aiuto che cosa dovrei fare che cosa dovrei pensare?!
Pensavo di avere trovato la persona giusta.
All’inizio ci divertivamo molto insieme c era molta complicità.
Lui da poco più di un anno ha acquistato una casa e dopo poco ha lanciato un ipotesi che vorrebbe che io mi trasferissi li, e dice che mi vedrebbe come futura compagna per costruire una famiglia.
Io non trovo normale dire certe cose dopo soli due mesi nonostante abbiamo passato momenti intensi.
Purtroppo la mia ultima relazione durata 9 mesi era con un ragazzo narcisista che mi ha distrutta sia psicologicamente che fisicamente alzandomi le mani.
Siccome il mio attuale ragazzo se litighiamo o piango perché soffro di ansia e lieve depressione, non riesce a comprendere non credo mi stia vicino.
Lo trovo una persona talvolta insensibile, con scarsa empatia, difficoltà ne dialogo, e menefreghista se si discute.
Ho paura che come il mio ex anche lui sia narcisista per questi motivi.
In più ho letto là chat con la sua ex ragazza durata quasi 3 anni dove si sono mollati e ripresi più volte ma era una relazione poco sana.
Ho scoperto che anche a lei parlava di convivenza e di una famiglia insieme, al che mi sono sentita male, tradita è presa in giro.
Ora non mi fido di lui penso sia superficiale e dica le cose senza peso così tanto per dire perché non sa stare da solo, non credo mi ami veramente e credo abbia qualche disturbo mentale e non riesca ad essere empatico.
Io ho paura non voglio tornare a soffrire di nuovo.
Per me ciò che dice non ha neanche più valore dopo ciò che ho scoperto.
Aiuto che cosa dovrei fare che cosa dovrei pensare?!
[#1]
Gentile utente,
la prima cosa da fare è curare la sua sindrome ansioso-depressiva, che non è una condizione ottimale per affrontare l'esistenza, dalle storie d'amore alla convivenza, allo studio, al lavoro e così via.
A lei sembra spiacevole che il suo ragazzo abbia ipotizzato una convivenza troppo presto e ancora peggiore il fatto che l'avesse già prospettata ad un'altra ragazza.
Addirittura crede che lui "abbia qualche disturbo mentale e non riesca ad essere empatico".
Per parte sua, però, a lei capita di piangere a motivo del suo stato ansioso-depressivo.
Ora, un partner non è uno psichiatra, e nemmeno un padre. C'è un limite al grado di vicinanza e di empatia che possiamo attenderci, specie nei primi mesi di una relazione.
Forse la storia conclusa troppo di recente col partner manesco non è stata debitamente metabolizzata?
In ogni caso, la sindrome ansioso-depressiva non è un raffreddore che prima o poi passa da sé, e meno ancora qualcosa che gli altri devono accettare per forza, come una fatalità o un nostro tratto caratteriale.
Ci pensi.
la prima cosa da fare è curare la sua sindrome ansioso-depressiva, che non è una condizione ottimale per affrontare l'esistenza, dalle storie d'amore alla convivenza, allo studio, al lavoro e così via.
A lei sembra spiacevole che il suo ragazzo abbia ipotizzato una convivenza troppo presto e ancora peggiore il fatto che l'avesse già prospettata ad un'altra ragazza.
Addirittura crede che lui "abbia qualche disturbo mentale e non riesca ad essere empatico".
Per parte sua, però, a lei capita di piangere a motivo del suo stato ansioso-depressivo.
Ora, un partner non è uno psichiatra, e nemmeno un padre. C'è un limite al grado di vicinanza e di empatia che possiamo attenderci, specie nei primi mesi di una relazione.
Forse la storia conclusa troppo di recente col partner manesco non è stata debitamente metabolizzata?
In ogni caso, la sindrome ansioso-depressiva non è un raffreddore che prima o poi passa da sé, e meno ancora qualcosa che gli altri devono accettare per forza, come una fatalità o un nostro tratto caratteriale.
Ci pensi.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Grazie per la risposta, io per la mia ansia sono già in cura. E penso che un partner faccia anche questo ovvero stare vicino nel momento del bisogno. E se dopo pochi mesi di relazione non posso pretendere un alto grado di empatia, mi sembra al contempo anomalo dire a una persona che si conosce da due mesi di una potenziale convivenza e addirittura famiglia. E il fatto che l abbia detto anche alla sua ex mi ha sicuramente sminuita come persona perché sono cose di un certo peso e valore da dire. Mi porta a pensare che sia io o ci sia stata un altra non faccia la differenza. Concludo dicendo che lo trovo scarso di empatia, superficiale e menefreghista in alcune situazioni che mi portano a pensare sia un narcisista o che abbia problemi a manifestare le emozioni, e lui stesso lo ha confermato che a volte può sembrare freddo e si è reso conto di non essermi stato vicino in quell episodio. Una persona empatica dovrebbe capire da se che basta un abbraccio quando una persona piange. Si tratta di avere sensibilità altrimenti trovo inutile che mi parli di sentimenti.
[#3]
Utente
Ci tengo anche ad aggiungere che lui due anni fa è stato malato di leucemia e tutt ora è in cura con farmaci. Allora seguendo il suo consiglio varrebbe la stessa cosa per me, cioè che c’è un grado di empatia a cui attenermi dopo pochi mesi di relazione e che non debba accettarlo per forza? Io non credo, semplicemente una persona se ti ama ti sta vicino.
Ci pensi
Ci pensi
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.5k visite dal 28/12/2020.
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