Il mio ragazzo fuma in modo esagerato dopo un lutto in famiglia

Salve, sono una ragazza di 25 anni ed ho una relazione con il mio ragazzo che ha la mia stessa età, da più di 4 anni.

All’inizio della nostra relazione, lui ha avuto una forte perdita.
Suo fratello maggiore è venuto a mancare a causa di un incidente stradale.

Io sono rimasta sempre accanto a lui, nonostante non sia mai stata una relazione tranquilla e serena poiché si faceva sempre trasportare dai suoi amici in situazioni non piacevoli.

Io ho sempre farlo allontanare e di comprendere e capire il malessere, ma purtroppo fa insistentemente uso di stupefacenti come la cannabis e/o fumo, inizialmente anche 6/7 adesso 2/3 (perché ha cominciato con le sigarette).

Sono molto preoccupata perché io credo inizi ad avere dei problemi comportamentali:
- l’umore è altalenante, non so mai come lo ritroverò ritroverò il giorno dopo
- si irrita facilmente
- non parla, non dialoga con i suoi genitori, non dialoga con me e se ci sono dei problemi tende a seguire la strada più semplice ossia correre ai ripari
- dimentica le cose di qualsiasi tipo, è come se fosse sempre assente
- ha come delle crisi di rabbia, quando esplode sembra diventare un’altra persona: inizia a respirare forte e velocemente dal naso, risponde male ed è instabile (queste crisi le sta avendo da un’anno a questa parte)

Io vi chiedo aiuto perché sono molto preoccupata, gli ho chiesto di smettere di fare uso di quella roba ma non vuole darmi ascolto perché (a parer mio) la usa come una sorta di tranquillante durante le sue giornate, non riesce a farne a meno e da poco ha cominciato anche con le sigarette.

Io sono esasperata perché non so a chi chiedere aiuto, lui dice che si sente pieno di sensi di colpa per la perdita di suo fratello però non vuole farsi aiutare, non vuole seguire nessun tipo di percorso e dopo quattro anni di relazione io gli ho chiesto per l’ennesima volta di smettere se no avrebbe perso me che sono una figura importante nella sua vita.

Ma niente, lui non ritiene necessario smettere, dice che non c’è nulla di male, ma non capisce che si sta rovinando e che ha bisogno di aiuto.


Il tutto sta avendo un riscontro negativo nella nostra relazione, perché non c’è dialogo o meglio parlo solo io e lui non mi esprime mai i suoi pensieri/ problemi/ emozioni, c’è instabilità perché ci sono giorni in cui stiamo bene ed altri dove diventa ingestibile.


Non so cos’altro fare, ho deciso ora come ora di lasciarlo nella speranza che capisca, ma dubito che possa essere la soluzione per farlo smettere.

Volevo parlarne con sua madre in quanto ne è a conoscenza poiché l’ha scoperto e ha detta del mio ragazzo anche al madre l’ha invitato nello smettere però lei non l’ha mai riferito a me perché pensa che io non lo sappia.

Ma il mio ragazzo mi ha categoricamente detto di non farlo se no gli rovinerei la vita.


Mi scuso per essermi dilungata, e ringrazio chi leggerà e mi risponderà.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile ragazza,
vengo subito al punto, usando le sue stesse parole:
"Il tutto sta avendo un riscontro negativo nella nostra relazione, perché non c’è dialogo o meglio parlo solo io e lui non mi esprime mai i suoi pensieri/ problemi/ emozioni, c’è instabilità perché ci sono giorni in cui stiamo bene ed altri dove diventa ingestibile".
Se voi vi foste messi insieme tre mesi fa, le suggerirei i metodi per comprendervi e incamminarvi su una strada comune, ma a quel che capisco questa situazione va avanti da anni. In altre parole, si è cristallizzata. Lei sta agendo da infermiera/psicologa/mamma/valvola di sfogo di questo ragazzo, il quale pensa di non dovere nulla a nessuno, nemmeno alla madre vera, provata dalla perdita di un figlio.
Il suo ragazzo crede di poter procedere imperterrito nella sua strada, forse nell'illusione che non perderà niente (lei si lamenta, lo sprona, lo rimprovera, tuttavia sta sempre lì); forse nell'idea che perderla non sarebbe poi una tragedia, in fondo lei sta diventando assillante come una maestrina.
Detto questo, e scusandomi per la durezza che però è necessaria, lei può e deve guardare sé stessa, non più lui. Se a lei va bene questo rapporto un po' doloroso, ma un po' anche gratificante, in cui rifulge la sua aureola da crocerossina, si tenga il suo ragazzo con il suo umore altalenante, l'egoismo e i crucci che le procura.
Altrimenti agisca a suo vantaggio, che finirà per essere anche quello di quest'uomo.
Sappia infatti che le donne accettanti a oltranza sono la vera piaga degli uomini con difetti, specie quando degenerano in dipendenze da droga. Infatti li cullano nei loro vizi dando questo segnale: "Sei un bambino cattivo, ma io ti amo lo stesso, e come una mamma non ti lascerò mai".
Un uomo trattato in questo modo quando potrà crescere? Quando si assumerà la responsabilità delle sue azioni? Quando lotterà per conquistare l'amore di una donna che conosca il proprio valore?
Ci pensi.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Gentile Dott.ssa Potenza,
la ringrazio davvero per avermi risposto e sono d’accordo con ciò che lei mi ha detto.
Io infatti ho cercato di comprendere la situazione durante questi 4 anni, di essergli accanto e di non lasciarlo solo, ma ora come ora stata costretta a dargli un ultimatum.
Io non voglio assolutamente cullarlo nei suoi vizi infatti se la situazione è degenerata (da un’anno a questa parte), è proprio perché io non riesco più ad accettarla; ho bisogno anch’io di essere ricambiata in questa relazione e non che sia solo e sempre lui a ricevere da me o dai suoi genitori.
Poichè , proprio come lei ha specificato non si sente in dovere di dar nulla a nessuno .
Io ho provato a spiegarglielo in tutti i modi che è affetto da una dipendenza e che potrà sfociare (o forse già lo è) in una depressione (a causa di queste crisi, che non so come chiamarle nello specifico) in quanto non ha mai espresso il suo dolore dovuto alla grande perdita, e soprattutto non riesce a prendersi cura di se stesso perché ha anche un disturbo alimentare, sfogandosi con il cibo.

Quindi ci sono diversi fronti su cui dovrebbe farsi aiutare per intraprendere un percorso perché arrivare al punto di auto convincersi che non sia sbagliato ciò che sta facendo e cercare di convincere anche me è davvero grave.

Per fortuna lavora, ha un lavoro che lo appaga anche se forse non è ciò che sogna, però di questi periodi bisogna ritenersi fortunati.

Io non sarei mai voluta giungere a questo punto perché da parte mia ci sono dei sentimenti importati, abbiamo dei progetti, ma sono stata costretta a farlo, perché tanto rimanevamo sempre fermi sullo stesso punto ed è stata necessaria questa mia decisione drastica.
Nonostante ciò lui è consapevole che sta sbagliando (almeno da ciò che mi ha riferito) ed era disperato quando ho preso questa decisione.
Spero solo che il tempo gli dia le giuste risposte perché finché non decide di intraprendere un percorso di psicoterapia e di farsi aiutare, io non posso più andare avanti.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
se rimarrà ferma nelle sue decisioni, e se le sue richieste sono state chiare, i risultati si vedranno.
Non abbia fretta.
Guardi il film "Gente comune", storia di una morte per incidente in seguito alla quale il fratello della vittima rischia di stravolgere la propria vita.
Ci faccia sapere quali pensieri le suscita, ma non faccia l'errore di parlarne subito col suo ragazzo.
Le faccio i migliori auguri.