Suocera strana?
Buongiorno,
vorrei chiedere un consiglio.
Inizio a nutrire dubbi sul mio ragazzo e spiego perché, mi piacerebbe poter aver un parere per capire come procedere.
Inizialmente lui non mi piaceva (almeno fisicamente) era lontano dai miei canoni estetici, inoltre io per lui sono la prima ragazza.
E' un bravo ragazzo e piano piano questo lato caratteriale mi è piaciuto sempre più e abbiamo deciso di metterci insieme.
Ancora oggi nutro dubbi, sul piano caratteriale, perché a volte questa dolcezza si è tramutata in insicurezza, soprattutto si comporta come un bambino bisognoso di cure.
Premetto che 4 anni fa ha perso il padre e ancora oggi una volta a settimana va a trovarlo al cimitero.
Detto questo, io ho difficoltà a relazionarmi con la madre non perchè sia cattiva o sgarbata con me, anzi, ma è una donna molto timida e sulle sue, mi lascia poco spazio per entrare.
Tende spesso a defilarsi quando sono a casa loro oppure si chiude in camera sua e non mi parla.
L'epilogo è stato ieri: ho passato il Natale da sola perché lui è andato con sua madre dai parenti (i suoi zii) ma io non mi sono unita perché la madre si è inventata una scusa dicendo che aveva già chiamato gli zii che avevano preferito non farmi andare per via del Covid.
Lui fidandosi poco ha poi chiesto ad una zia che le ha detto che non era vero anzi, era ben felice di conoscermi.
Questa cosa, ammetto, mi ha fatto molto stare male e questa cosa incrementa i miei dubbi sulla nostra relazione.
vorrei chiedere un consiglio.
Inizio a nutrire dubbi sul mio ragazzo e spiego perché, mi piacerebbe poter aver un parere per capire come procedere.
Inizialmente lui non mi piaceva (almeno fisicamente) era lontano dai miei canoni estetici, inoltre io per lui sono la prima ragazza.
E' un bravo ragazzo e piano piano questo lato caratteriale mi è piaciuto sempre più e abbiamo deciso di metterci insieme.
Ancora oggi nutro dubbi, sul piano caratteriale, perché a volte questa dolcezza si è tramutata in insicurezza, soprattutto si comporta come un bambino bisognoso di cure.
Premetto che 4 anni fa ha perso il padre e ancora oggi una volta a settimana va a trovarlo al cimitero.
Detto questo, io ho difficoltà a relazionarmi con la madre non perchè sia cattiva o sgarbata con me, anzi, ma è una donna molto timida e sulle sue, mi lascia poco spazio per entrare.
Tende spesso a defilarsi quando sono a casa loro oppure si chiude in camera sua e non mi parla.
L'epilogo è stato ieri: ho passato il Natale da sola perché lui è andato con sua madre dai parenti (i suoi zii) ma io non mi sono unita perché la madre si è inventata una scusa dicendo che aveva già chiamato gli zii che avevano preferito non farmi andare per via del Covid.
Lui fidandosi poco ha poi chiesto ad una zia che le ha detto che non era vero anzi, era ben felice di conoscermi.
Questa cosa, ammetto, mi ha fatto molto stare male e questa cosa incrementa i miei dubbi sulla nostra relazione.
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Gentile utente,
potrei capire le sue perplessità, non certo sulla relazione con il partner ma con la madre di lui, se avesse interamente ascoltata con le sue orecchie la vicenda che ci racconta, che invece è una storia riferita, in cui tutti possono aver detto delle mezze verità finendo per ingarbugliare le cose e facendo inutilmente offendere lei.
Spesso nel colloquio psicologico dobbiamo dividere i fatti dagli "ho sentito dire", "mi hanno detto che", "immagino", "credo che lui pensi" etc. Per prendere decisioni, occorre appurare la verità.
Veniamo ai fatti. Sua suocera, lei scrive, "Tende spesso a defilarsi quando sono a casa loro oppure si chiude in camera sua e non mi parla".
Che vuol dire esattamente "tende a defilarsi"?
Immagino che lei vada a trovare il suo ragazzo, non sua suocera, e che desideri appartarsi con lui.
Trattata come persona di famiglia, lei non trova un formale comitato d'accoglienza, e se sua suocera è in vestaglia, o di cattivo umore, non crede necessario riceverla come farebbe con un'estranea; anche perché è consapevole che non è lì per vedere lei.
Ha mai chiesto al suo ragazzo la spiegazione di questi atteggiamenti, se la disturbano? Quando il suo ragazzo viene a casa sua, come lo accolgono i suoi?
Andiamo a ciò che lei ci racconta del Natale. Come sa, durante queste feste c'era un limite al numero e alla tipologia di ospiti che si potevano accogliere.
Lei era stata invitata dal suo ragazzo a trascorrere il Natale con lui?
Qui cominciano i fatti riferiti: "io non mi sono unita perché la madre si è inventata una scusa dicendo che aveva già chiamato gli zii che avevano preferito non farmi andare per via del Covid".
Questo l'ha detto a lei direttamente la madre del ragazzo?
Aggiunge che il suo ragazzo "fidandosi poco ha poi chiesto ad una zia che le ha detto che non era vero anzi, era ben felice di conoscermi".
Lei era presente, quando il suo ragazzo ha fatto questa domanda? Ha sentito con le sue orecchie la risposta della zia? Ed è anche sicura che questa zia fosse la stessa persona a cui si era rivolta la mamma del suo ragazzo, ottenendone un diniego?
Ci pensi bene, perché su queste cose, tutte "credute" e "immaginate" si fondano gli equivoci.
Se il suo ragazzo la voleva con sé a Natale, doveva invitarla giorni prima, anche disposto a stare con lei da solo; poteva chiedere personalmente agli zii prima di recarsi da loro, e non accettare le parole della madre per poi smentirle; disdire la festa con gli zii, appena avesse appurato che lei non poteva essere dei loro pur desiderandolo.
Del resto mi chiedo se lei stessa, cara utente, sia stata sincera con noi, dicendo: "ho passato il Natale da sola". Due cose sembrano negarlo: la prima è che la festa di Natale non s'improvvisa il giorno stesso; la seconda è che lei vive in famiglia.
Ci pensi, e prenda in considerazione quello che le scrissi già nella prima risposta, ormai diverso tempo fa.
Auguri.
potrei capire le sue perplessità, non certo sulla relazione con il partner ma con la madre di lui, se avesse interamente ascoltata con le sue orecchie la vicenda che ci racconta, che invece è una storia riferita, in cui tutti possono aver detto delle mezze verità finendo per ingarbugliare le cose e facendo inutilmente offendere lei.
Spesso nel colloquio psicologico dobbiamo dividere i fatti dagli "ho sentito dire", "mi hanno detto che", "immagino", "credo che lui pensi" etc. Per prendere decisioni, occorre appurare la verità.
Veniamo ai fatti. Sua suocera, lei scrive, "Tende spesso a defilarsi quando sono a casa loro oppure si chiude in camera sua e non mi parla".
Che vuol dire esattamente "tende a defilarsi"?
Immagino che lei vada a trovare il suo ragazzo, non sua suocera, e che desideri appartarsi con lui.
Trattata come persona di famiglia, lei non trova un formale comitato d'accoglienza, e se sua suocera è in vestaglia, o di cattivo umore, non crede necessario riceverla come farebbe con un'estranea; anche perché è consapevole che non è lì per vedere lei.
Ha mai chiesto al suo ragazzo la spiegazione di questi atteggiamenti, se la disturbano? Quando il suo ragazzo viene a casa sua, come lo accolgono i suoi?
Andiamo a ciò che lei ci racconta del Natale. Come sa, durante queste feste c'era un limite al numero e alla tipologia di ospiti che si potevano accogliere.
Lei era stata invitata dal suo ragazzo a trascorrere il Natale con lui?
Qui cominciano i fatti riferiti: "io non mi sono unita perché la madre si è inventata una scusa dicendo che aveva già chiamato gli zii che avevano preferito non farmi andare per via del Covid".
Questo l'ha detto a lei direttamente la madre del ragazzo?
Aggiunge che il suo ragazzo "fidandosi poco ha poi chiesto ad una zia che le ha detto che non era vero anzi, era ben felice di conoscermi".
Lei era presente, quando il suo ragazzo ha fatto questa domanda? Ha sentito con le sue orecchie la risposta della zia? Ed è anche sicura che questa zia fosse la stessa persona a cui si era rivolta la mamma del suo ragazzo, ottenendone un diniego?
Ci pensi bene, perché su queste cose, tutte "credute" e "immaginate" si fondano gli equivoci.
Se il suo ragazzo la voleva con sé a Natale, doveva invitarla giorni prima, anche disposto a stare con lei da solo; poteva chiedere personalmente agli zii prima di recarsi da loro, e non accettare le parole della madre per poi smentirle; disdire la festa con gli zii, appena avesse appurato che lei non poteva essere dei loro pur desiderandolo.
Del resto mi chiedo se lei stessa, cara utente, sia stata sincera con noi, dicendo: "ho passato il Natale da sola". Due cose sembrano negarlo: la prima è che la festa di Natale non s'improvvisa il giorno stesso; la seconda è che lei vive in famiglia.
Ci pensi, e prenda in considerazione quello che le scrissi già nella prima risposta, ormai diverso tempo fa.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 26/12/2020.
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