Malessere dopo allenamento
Buongiorno dottori e Buon Natale! Cerco di essere chiaro ed esaustivo, partendo da quando tutto ebbe inizio.
Al termine del periodo di quarantena, precisamente nel mese di Maggio 2020, in seguito a diversi episodi di malessere manifestati, a volte durante a volte al termine dell'attività fisica, feci diversi controlli con il cardiologo di fiducia; precisamente mi sottoposi inizialmente ad un ecg ed un ecocardio che non evidenziarono nulla di anomalo.
Così ripresi regolarmente l'attività fisica, ma la sintomatologia era sempre presente.
[nello specifico i miei allenamenti consistono in qualche giro con la bici (mediamente 15-20 km su percorso misto, ma ad un ritmo non troppo sostenuto) o esercizi a corpo libero come piegamenti, squat, addominali, trazioni e varianti; il tutto per 2 massimo 3 sedute settimanali complessive.
La sintomatologia che percepisco quasi ad ogni allenamento consiste in una sensazione di forte disagio, non facile da descrivere nello specifico, come una forma di confusione e percezione di pericolo imminente; ma soprattutto questa si presenta con maggior intensità nella fase di recupero, a fine allenamento, confusione, sensazione di testa vuota, gambe molli, tachicardia.
Doverosa premessa, non ho mai avuto episodi di svenimento.
] Una volta ripresa l'attività fisica e con l'aggiunta di episodi di extrasistolia alla sintomatologia precedente, circa un mese dopo, mi recai nuovamente dal cardiologo, che stavolta mi sottopose ad ulteriori accertamenti: esami del sangue, ecg, ecocardio, prova da sforzo, holter dinamico e pressorio; risultato: tutto assolutamente nella norma.
l'unica prescrizione fu un integratore di omega 3 per le extrasistoli che a volte percepivo, ma che l'holter non evidenziò.
Problema extrasistoli nell'arco di un paio di mesi praticamente risolto, salvo rare comparse occasionali.
invece il problema della confusione, testa vuota, gambe molli è quasi sempre lì a tenermi compagnia.
Il mio cardiologo ha detto che non c'è alcun sospetto che possa portare a fare esami di terzo livello.
Fatto sta che questa situazione mi sta portando a prendere in considerazione l'idea di abbandonare l'attività fisica.
Una cosa che però mi ha fatto venire un dubbio, ma non so se possa esserci correlazione, è che in passato (circa 3 anni fa) ho sofferto di attacchi di panico, curati attraverso sedute di psicoterapia.
E' possibile che questi sintomi possano essere riconducibili a problematiche di questo tipo?
Chiedo perchè ho postato questo consulto nella sezione "cardiologia" ed il dottore ipotizzò potesse trattarsi di somatizzazioni ansiose.
E' quindi possibile che io abbia problemi ansiosi o simili ad un attacco di panico durante o dopo l'attività fisica?
Se così fosse, cosa mi consigliate di fare?
Grazie per la disponibilità
Al termine del periodo di quarantena, precisamente nel mese di Maggio 2020, in seguito a diversi episodi di malessere manifestati, a volte durante a volte al termine dell'attività fisica, feci diversi controlli con il cardiologo di fiducia; precisamente mi sottoposi inizialmente ad un ecg ed un ecocardio che non evidenziarono nulla di anomalo.
Così ripresi regolarmente l'attività fisica, ma la sintomatologia era sempre presente.
[nello specifico i miei allenamenti consistono in qualche giro con la bici (mediamente 15-20 km su percorso misto, ma ad un ritmo non troppo sostenuto) o esercizi a corpo libero come piegamenti, squat, addominali, trazioni e varianti; il tutto per 2 massimo 3 sedute settimanali complessive.
La sintomatologia che percepisco quasi ad ogni allenamento consiste in una sensazione di forte disagio, non facile da descrivere nello specifico, come una forma di confusione e percezione di pericolo imminente; ma soprattutto questa si presenta con maggior intensità nella fase di recupero, a fine allenamento, confusione, sensazione di testa vuota, gambe molli, tachicardia.
Doverosa premessa, non ho mai avuto episodi di svenimento.
] Una volta ripresa l'attività fisica e con l'aggiunta di episodi di extrasistolia alla sintomatologia precedente, circa un mese dopo, mi recai nuovamente dal cardiologo, che stavolta mi sottopose ad ulteriori accertamenti: esami del sangue, ecg, ecocardio, prova da sforzo, holter dinamico e pressorio; risultato: tutto assolutamente nella norma.
l'unica prescrizione fu un integratore di omega 3 per le extrasistoli che a volte percepivo, ma che l'holter non evidenziò.
Problema extrasistoli nell'arco di un paio di mesi praticamente risolto, salvo rare comparse occasionali.
invece il problema della confusione, testa vuota, gambe molli è quasi sempre lì a tenermi compagnia.
Il mio cardiologo ha detto che non c'è alcun sospetto che possa portare a fare esami di terzo livello.
Fatto sta che questa situazione mi sta portando a prendere in considerazione l'idea di abbandonare l'attività fisica.
Una cosa che però mi ha fatto venire un dubbio, ma non so se possa esserci correlazione, è che in passato (circa 3 anni fa) ho sofferto di attacchi di panico, curati attraverso sedute di psicoterapia.
E' possibile che questi sintomi possano essere riconducibili a problematiche di questo tipo?
Chiedo perchè ho postato questo consulto nella sezione "cardiologia" ed il dottore ipotizzò potesse trattarsi di somatizzazioni ansiose.
E' quindi possibile che io abbia problemi ansiosi o simili ad un attacco di panico durante o dopo l'attività fisica?
Se così fosse, cosa mi consigliate di fare?
Grazie per la disponibilità
[#1]
Gentile Utente,
è veramente difficile comprendere il suo problema attraverso un consulto online.
Dal momento che ha fatto esperienza (terribile) di attacchi di panico, le chiedo se la manifestazione che le si presenta somiglia ad un attacco di panico.
Le suggerisco due strade:
-potrebbe provare a descrivere ciò che le accade al suo medico di base e capire se ritiene utile farle fare altri accertamenti medici;
-potrebbe provare a contattare anche solo telefonicamente la/il sua/o psicoterapeuta. Lei/lui conosce la sua storia e potrebbe sicuramente orientarsi meglio di noi qui nel darle una risposta.
Ci faccia sapere
Cordialmente
è veramente difficile comprendere il suo problema attraverso un consulto online.
Dal momento che ha fatto esperienza (terribile) di attacchi di panico, le chiedo se la manifestazione che le si presenta somiglia ad un attacco di panico.
Le suggerisco due strade:
-potrebbe provare a descrivere ciò che le accade al suo medico di base e capire se ritiene utile farle fare altri accertamenti medici;
-potrebbe provare a contattare anche solo telefonicamente la/il sua/o psicoterapeuta. Lei/lui conosce la sua storia e potrebbe sicuramente orientarsi meglio di noi qui nel darle una risposta.
Ci faccia sapere
Cordialmente
Dr.ssa Valeria Mazzilli
Psicologa Clinica
Via San Giacomo, 15 Napoli
cel. 3895404108
[#2]
Ex utente
Buongiorno dottoressa e grazie per la risposta.
Effettivamente queste manifestazioni somigliano molto agli attacchi di panico, o meglio alla fase anticipatoria dell'attacco di panico vero e proprio che, però, fortunatamente non si è più ripresentato. Quanto alle indagini mediche, in questi mesi, oltre ai controlli cardiologici sopracitati, ho fatto le analisi del sangue, fra cui la curva glicemica/insulinica. Tutto perfettamente nella norma! Il medico di base , a dire il vero, aveva già attribuito tutto all'ansia e allo stress prima ancora di fare tutti i dovuti controlli.
In passato invece (circa 3 anni fa) quando soffrii di attacchi di panico, feci una serie di indagini ben più approfondite, per scongiurare una patologia organica, fra cui una risonanza al cervello, un' elettroencefalogramma, analisi ormonali e cosi via. Anche in quel caso fortunatamente tutto nella norma.
Certamente contatterò la mia psicoterapeuta, ma non mi dispiacerebbe un secondo consulto, seppur online e con i limiti del caso.
Secondo lei, è possibile avere manifestazioni somatiche o attacchi di panico durante l'attività fisica? Chiedo a titolo puramente informativo, in quanto l'attività fisica è indicata come terapeutica in questi casi (fu una delle prescrizioni della mia psicoterapeuta in passato).
Grazie anticipatamente
cordiali saluti
Effettivamente queste manifestazioni somigliano molto agli attacchi di panico, o meglio alla fase anticipatoria dell'attacco di panico vero e proprio che, però, fortunatamente non si è più ripresentato. Quanto alle indagini mediche, in questi mesi, oltre ai controlli cardiologici sopracitati, ho fatto le analisi del sangue, fra cui la curva glicemica/insulinica. Tutto perfettamente nella norma! Il medico di base , a dire il vero, aveva già attribuito tutto all'ansia e allo stress prima ancora di fare tutti i dovuti controlli.
In passato invece (circa 3 anni fa) quando soffrii di attacchi di panico, feci una serie di indagini ben più approfondite, per scongiurare una patologia organica, fra cui una risonanza al cervello, un' elettroencefalogramma, analisi ormonali e cosi via. Anche in quel caso fortunatamente tutto nella norma.
Certamente contatterò la mia psicoterapeuta, ma non mi dispiacerebbe un secondo consulto, seppur online e con i limiti del caso.
Secondo lei, è possibile avere manifestazioni somatiche o attacchi di panico durante l'attività fisica? Chiedo a titolo puramente informativo, in quanto l'attività fisica è indicata come terapeutica in questi casi (fu una delle prescrizioni della mia psicoterapeuta in passato).
Grazie anticipatamente
cordiali saluti
[#3]
Gentile utente,
e se lei si preoccupasse più del dovuto per la sua salute fisica? Mi sembra che lei abbia un atteggiamento molto controllante rispetto al timore di soffrire di una patologia organica. Forse questo può essere molto significativo per capire meglio il problema che ci presenta.
Quando era in cura dalla sua psicoterapeuta sono emersi atteggiamenti ansiogeni o ossessivi di questo tipo?
Gli attacchi di panico non hanno una manifestazione prestabilita, non compaiono in momenti universalmente noti, ma si manifestano in contesti e momenti significativi per la singola persona. Difficile quindi generalizzare.
Volendo fare un grande azzardo, quindi prenda quello che le dico con grandissima cautela, io non penso che quello che le succede abbia a che fare con gli attacchi di panico, né tanto meno penso che la sua salute fisica sia a rischio visto che è molto attento e preoccupato di comprendere se sussistono difficoltà organiche. La invito però a rivolgersi nuovamente alla sua psicoterapeuta e parlarle di ciò che le sta accadendo.
Se le va ci faccia sapere, noi ci siamo
Cordialmente
e se lei si preoccupasse più del dovuto per la sua salute fisica? Mi sembra che lei abbia un atteggiamento molto controllante rispetto al timore di soffrire di una patologia organica. Forse questo può essere molto significativo per capire meglio il problema che ci presenta.
Quando era in cura dalla sua psicoterapeuta sono emersi atteggiamenti ansiogeni o ossessivi di questo tipo?
Gli attacchi di panico non hanno una manifestazione prestabilita, non compaiono in momenti universalmente noti, ma si manifestano in contesti e momenti significativi per la singola persona. Difficile quindi generalizzare.
Volendo fare un grande azzardo, quindi prenda quello che le dico con grandissima cautela, io non penso che quello che le succede abbia a che fare con gli attacchi di panico, né tanto meno penso che la sua salute fisica sia a rischio visto che è molto attento e preoccupato di comprendere se sussistono difficoltà organiche. La invito però a rivolgersi nuovamente alla sua psicoterapeuta e parlarle di ciò che le sta accadendo.
Se le va ci faccia sapere, noi ci siamo
Cordialmente
[#4]
Ex utente
Ha intuito perfettamente, sono molto attento ai segnali che manda il mio corpo e alla mia salute.
Nel complesso sono una persona che cerca di avere il pieno controllo in ogni situazione.
Farò presente la situazione alla mia psicoterapeuta e grazie ancora per il consulto, le auguro buon anno.
Cordiali saluti
Nel complesso sono una persona che cerca di avere il pieno controllo in ogni situazione.
Farò presente la situazione alla mia psicoterapeuta e grazie ancora per il consulto, le auguro buon anno.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.8k visite dal 26/12/2020.
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