Clima familiare difficile e depressione
Buongiorno, sono una ragazza di 23 anni.
Purtroppo vivo in una famiglia altamente disfunzionale e difficile, nella quale ho subito diversi traumi e violenze fisiche e psicologiche da quando sono piccola.
Ovviamente mai nessuna dimostrazione di affetto e soprattutto mi trattano come se fossi un trofeo da esporre e non una persona.
Però la situazione è così complessa che è difficile descriverla in un post...
Non ho mai ricevuto l'aiuto di nessuno, neanche altri parenti stretti, che forse per via di molta ignoranza hanno sempre preferito fare finta di niente.
Mi sono rivolta all'asl a luglio perché non riuscivo più ad andare avanti e stavo male, passavo le giornate fra brutti pensieri e sensazioni e molta apatia, non avevo obiettivi.
Grazie alla psicoterapia a settembre mi sono iscritta all'università, è sempre stato il mio sogno, ma per via della depressione e dell'ansia avevo sempre esitato ad iscrivermi fino a sentirmi persa, senza obiettivi e soprattutto su una strada che non corrispondeva alle mie ambizioni.
Settembre e ottobre sono stati due mesi in cui sono stata un poco meglio, sono riuscita a studiare e dare due esami in cui ho preso 29.
La spinta positiva mi è stata data dalla psicoterapia, dalla novità dell'università, dalle due settimane in cui sono stata a casa da sola senza i miei genitori che erano andati in vacanza e dalla speranza di creare un rapporto con i miei zii ai quali ho raccontato tutta la situazione che ho sempre subito in famiglia.
Credevo che il rapporto con loro mi avrebbe fatto sopportare molto meglio questi tre anni di università che mi si prospettavano, giusto il tempo di prendere la triennale e poi provare a fare la specialistica lavorando e mantenendomi.
Le mie aspettative sono state deluse perché i miei zii purtroppo mi hanno voltato le spalle ignorando completamente le miei richieste di aiuto.
Ad oggi sto malissimo, non riesco a sopportare più il clima in famiglia con le continue prese in giro, insulti e offese.
Sto male e non riesco più a reggere neanche pochi mesi, figuriamoci altri tre anni... passo le giornate a piangere e rimuginare senza riuscire a volte ad alzarmi dal letto.
Continuo a fare psicoterapia, ma poco serve se la situazione in famiglia è così...ho sempre più spesso il desiderio di morire, vorrei tanto addormentarmi e non svegliarmi più, sono stufa di soffrire così tanto, non riesco a vedere neanche uno spiraglio di luce.
Purtroppo non riuscirei a mantenermi e allo stesso tempo studiare.
Inoltre soffro di ansia e fatico molto a fare lavori in mezzo alle persone.
Non vedo più vie d'uscita.
Purtroppo vivo in una famiglia altamente disfunzionale e difficile, nella quale ho subito diversi traumi e violenze fisiche e psicologiche da quando sono piccola.
Ovviamente mai nessuna dimostrazione di affetto e soprattutto mi trattano come se fossi un trofeo da esporre e non una persona.
Però la situazione è così complessa che è difficile descriverla in un post...
Non ho mai ricevuto l'aiuto di nessuno, neanche altri parenti stretti, che forse per via di molta ignoranza hanno sempre preferito fare finta di niente.
Mi sono rivolta all'asl a luglio perché non riuscivo più ad andare avanti e stavo male, passavo le giornate fra brutti pensieri e sensazioni e molta apatia, non avevo obiettivi.
Grazie alla psicoterapia a settembre mi sono iscritta all'università, è sempre stato il mio sogno, ma per via della depressione e dell'ansia avevo sempre esitato ad iscrivermi fino a sentirmi persa, senza obiettivi e soprattutto su una strada che non corrispondeva alle mie ambizioni.
Settembre e ottobre sono stati due mesi in cui sono stata un poco meglio, sono riuscita a studiare e dare due esami in cui ho preso 29.
La spinta positiva mi è stata data dalla psicoterapia, dalla novità dell'università, dalle due settimane in cui sono stata a casa da sola senza i miei genitori che erano andati in vacanza e dalla speranza di creare un rapporto con i miei zii ai quali ho raccontato tutta la situazione che ho sempre subito in famiglia.
Credevo che il rapporto con loro mi avrebbe fatto sopportare molto meglio questi tre anni di università che mi si prospettavano, giusto il tempo di prendere la triennale e poi provare a fare la specialistica lavorando e mantenendomi.
Le mie aspettative sono state deluse perché i miei zii purtroppo mi hanno voltato le spalle ignorando completamente le miei richieste di aiuto.
Ad oggi sto malissimo, non riesco a sopportare più il clima in famiglia con le continue prese in giro, insulti e offese.
Sto male e non riesco più a reggere neanche pochi mesi, figuriamoci altri tre anni... passo le giornate a piangere e rimuginare senza riuscire a volte ad alzarmi dal letto.
Continuo a fare psicoterapia, ma poco serve se la situazione in famiglia è così...ho sempre più spesso il desiderio di morire, vorrei tanto addormentarmi e non svegliarmi più, sono stufa di soffrire così tanto, non riesco a vedere neanche uno spiraglio di luce.
Purtroppo non riuscirei a mantenermi e allo stesso tempo studiare.
Inoltre soffro di ansia e fatico molto a fare lavori in mezzo alle persone.
Non vedo più vie d'uscita.
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Gentile utente, comprendo il suo stato d’animo.
E’ centrale che lei prosegua con il percorso psicoterapeutico che sta già svolgendo e condivida con lo specialista i suoi stati umorali per riflettere insieme se richiedere un consulto medico specialistico per un eventuale supporto farmacologico ( parallelamente alla psicoterapia).
Credo che rinforzare in terapia lo stato umorale e la sua autostima e lavorare sulla elaborazione dei traumi subiti le possa permettere di investire sul sociale(amici, interessi, studio) alleggerendo il carico dei vissuti familiari che acquisterebbero di conseguenza un posto secondario.
Un cortese saluto
E’ centrale che lei prosegua con il percorso psicoterapeutico che sta già svolgendo e condivida con lo specialista i suoi stati umorali per riflettere insieme se richiedere un consulto medico specialistico per un eventuale supporto farmacologico ( parallelamente alla psicoterapia).
Credo che rinforzare in terapia lo stato umorale e la sua autostima e lavorare sulla elaborazione dei traumi subiti le possa permettere di investire sul sociale(amici, interessi, studio) alleggerendo il carico dei vissuti familiari che acquisterebbero di conseguenza un posto secondario.
Un cortese saluto
Dr.ssa Daniela Benedetto
Psicologa e Psicoterapeuta EMDR Roma
tel. 3396306112 www.danielabenedetto.it
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