Doc aggressivo e paura di effettuare test
Salve, come si evince da dei consulti precedenti, sono una ragazza di 18 anni che soffre fortemente di ipocondria da due mesi.
Tuttavia, circa 4 giorni fa, il mio problema si è evoluto e si è totalmente spostato su un altro, ovvero il DOC aggressivo.
Ne soffrii giá ad appena 15 anni, per un paio di settimane, molto piú forte e legato a tutte le persone che incontravo, famiglia, amici, sconosciuti e anche me stessa.
Tuttavia questa volta è focalizzato solo su mia madre e su me stessa.
Su mia madre penso perchè lei è l'unica in famiglia che non sa che ho e ho avuto episodi di DOC aggressivo e penso che non lo capisca, e non voglio dirglielo per paura che cominci ad avere paura di me.
Al momento, i pensieri e gli impulsi aggressivi non sono tanti e neanche forti, ma c'è una cosa che mi tormenta, ovvero l'idea di fare dei test.
Tipo "dovrei accoltellare mia madre a un braccio per vedere che mi sento in colpa e che quindi non riuscirei mai ad ucciderla" oppure "dovrei puntarmi un coltello in pancia e vedere se sarei in grado di trafiggermi".
Questi test mi fanno veramente terrore perchè non ho la minima intenzione di anche solo immaginarmi me che punto un coltello addosso a mia madre o io che mi punto un coltello in pancia.
Ho paura di effettuare questi test, piú che di scoppiare e fare tutte le cose brutte che mi immagino.
È possibile che arrivi a tanto?
Buona giornata.
Tuttavia, circa 4 giorni fa, il mio problema si è evoluto e si è totalmente spostato su un altro, ovvero il DOC aggressivo.
Ne soffrii giá ad appena 15 anni, per un paio di settimane, molto piú forte e legato a tutte le persone che incontravo, famiglia, amici, sconosciuti e anche me stessa.
Tuttavia questa volta è focalizzato solo su mia madre e su me stessa.
Su mia madre penso perchè lei è l'unica in famiglia che non sa che ho e ho avuto episodi di DOC aggressivo e penso che non lo capisca, e non voglio dirglielo per paura che cominci ad avere paura di me.
Al momento, i pensieri e gli impulsi aggressivi non sono tanti e neanche forti, ma c'è una cosa che mi tormenta, ovvero l'idea di fare dei test.
Tipo "dovrei accoltellare mia madre a un braccio per vedere che mi sento in colpa e che quindi non riuscirei mai ad ucciderla" oppure "dovrei puntarmi un coltello in pancia e vedere se sarei in grado di trafiggermi".
Questi test mi fanno veramente terrore perchè non ho la minima intenzione di anche solo immaginarmi me che punto un coltello addosso a mia madre o io che mi punto un coltello in pancia.
Ho paura di effettuare questi test, piú che di scoppiare e fare tutte le cose brutte che mi immagino.
È possibile che arrivi a tanto?
Buona giornata.
[#1]
Gentilissima,
l'impressione che ho dalla lettura del suo racconto è che si tratti di pensieri ossessivi che difficilmente esiterebbero in agiti auto o etero-aggressivi.
Mi rendo conto che questa risposta possa suonare come una rassicurazione, che può ridurre temporaneamente la quota d'ansia che sta sperimentando la quale però si riproporrebbe presto e ciclicamente, riportandola nel circolo vizioso dei pensieri che ha descritto.
Una psicoterapia ad orientamento cognitivo-comportamentale potrebbe certamente esserle d'aiuto per ridurre l'intensità dell'ansia e la frequenza dei pensieri ossessivi, aiutandola a liberarsi dagli schemi mentali disfunzionali che le provocano tanta sofferenza. Le suggerisco quindi di intraprendere un percorso psicoterapico del tipo descritto.
Cordiali saluti,
Dott. Simone Sottocorno
l'impressione che ho dalla lettura del suo racconto è che si tratti di pensieri ossessivi che difficilmente esiterebbero in agiti auto o etero-aggressivi.
Mi rendo conto che questa risposta possa suonare come una rassicurazione, che può ridurre temporaneamente la quota d'ansia che sta sperimentando la quale però si riproporrebbe presto e ciclicamente, riportandola nel circolo vizioso dei pensieri che ha descritto.
Una psicoterapia ad orientamento cognitivo-comportamentale potrebbe certamente esserle d'aiuto per ridurre l'intensità dell'ansia e la frequenza dei pensieri ossessivi, aiutandola a liberarsi dagli schemi mentali disfunzionali che le provocano tanta sofferenza. Le suggerisco quindi di intraprendere un percorso psicoterapico del tipo descritto.
Cordiali saluti,
Dott. Simone Sottocorno
Dr. Simone Sottocorno
[#2]
Utente
Salve, e grazie per la rassicurante risposta dottore.
Alla fine, negli ultimi tempi, sono riuscita a controllare i pensieri aggressivi, che si sono considerevolmente placati.
A tratti ne soffro ancora, magari un sporadico pensiero aggressivo o a contenuto sessuale molto inappropriato, ma con un po' di fatica riesco comunque a dominarli.
Tra tre giorni cominceró un percorso psicologico con uno specialista di un consultorio, che mi auguro possa farmi seguire una terapia cognitivo comportamentale.
Volevo domandarle, già che il consulto è aperto, se un consultorio puó fare seguire questa terapia (essendo gratuito mi viene il dubbio) e se sia efficace allo stesso tempo sia su ipocondria che su DOC aggressivo.
Domando perchè quando ho avuto il colloquio orientativo come problema ho esposto solo l'ipocondria, purtroppo peró tre giorni dopo si è ripresentato il DOC.
Alla fine, negli ultimi tempi, sono riuscita a controllare i pensieri aggressivi, che si sono considerevolmente placati.
A tratti ne soffro ancora, magari un sporadico pensiero aggressivo o a contenuto sessuale molto inappropriato, ma con un po' di fatica riesco comunque a dominarli.
Tra tre giorni cominceró un percorso psicologico con uno specialista di un consultorio, che mi auguro possa farmi seguire una terapia cognitivo comportamentale.
Volevo domandarle, già che il consulto è aperto, se un consultorio puó fare seguire questa terapia (essendo gratuito mi viene il dubbio) e se sia efficace allo stesso tempo sia su ipocondria che su DOC aggressivo.
Domando perchè quando ho avuto il colloquio orientativo come problema ho esposto solo l'ipocondria, purtroppo peró tre giorni dopo si è ripresentato il DOC.
[#3]
Buongiorno,
la possibilità di accedere ad una psicoterapia Cognitivo-Comportamentale dipenderà dalla formazione professionale dello psicoterapeuta che la prenderà in carico, a prescindere che si tratti di un Consultorio oppure un centro privato.
Potrà chiedere informazioni a riguardo in occasione del vostro prossimo incontro.
Credo proprio che non sia un problema il fatto di non avere accennato al DOC durante il colloquio orientativo, lo potrà fare certamente alla prossima occasione o quando desidera; si tratta comunque di un'informazione molto importante per il suo curante, poiché anche sulla base di questo orienterà l'intervento.
In bocca al lupo per il suo avvenire!
Cordialmente,
la possibilità di accedere ad una psicoterapia Cognitivo-Comportamentale dipenderà dalla formazione professionale dello psicoterapeuta che la prenderà in carico, a prescindere che si tratti di un Consultorio oppure un centro privato.
Potrà chiedere informazioni a riguardo in occasione del vostro prossimo incontro.
Credo proprio che non sia un problema il fatto di non avere accennato al DOC durante il colloquio orientativo, lo potrà fare certamente alla prossima occasione o quando desidera; si tratta comunque di un'informazione molto importante per il suo curante, poiché anche sulla base di questo orienterà l'intervento.
In bocca al lupo per il suo avvenire!
Cordialmente,
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.2k visite dal 24/12/2020.
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