Extrasistole, attacchi di panico

Buongiorno,sono una ragazza di 23 anni e da un paio di mesi ho degli "strani" sintomi che mi rendono quasi impossibile vivere normalmente.
Premetto che vivo in una famiglia serena, percio' fino ad ora non ho avuto traumi o problemi gravi. Credo pero' che i miei problemi personali siano iniziati a 18 anni, anche se per due-tre anni sono rimasti "irrisolti" ora sono venuti a farmi visita e non posso più far finta di niente. Il problema principale è il "non saper cosa farne della mia vita", nel senso lavorativo soprattutto. Ho una forte ansia per il futuro, che non ha una vera origine ma è generale. Veniamo ai sintomi: da qualche mese mi capita improvvisamente di sentire un senso di soffocamento e vertigini, tachicardia e raramente formicolio al braccio e alla mano sinistra (che è sempre più fredda della destra). Durante questi attacchi mi spavento moltissimo perchè mi sembra di morire, allora cerco di respirare a fondo e mi autoconvinco che non è nulla..infatti dopo qualche minuto passano da soli. i due momenti peggiori sono avvenuti mentre ero in macchina (non alla guida) e mentre lavoravo (ho un lavoro saltuario come hostess, per mantenermi l'università, che ho deciso di intraprendere per desiderio personale,anche se non ho ottimi risultati, pensando a volte che sia stata solo una scappatoia). Il medico mi ha inizialmente diagnosticato una gastrite nervosa da reflusso dovuta all'ansia, curata con Riopan. I sintomi si ripresentano e ultimamente soprattutto di notte: non riesco ad addormentarmi "naturalmente" ma solo dopo ore e ore di paura per sfinimento. Non vivo più! Ho prenotato un elettrocardiogramma per valutare le exstrasistole, ma sono quasi certa che il cuore non ha nulla perchè non da molto ne ho effettuato un altro con esito negativo. Ora vi chiedo: quali esami si fanno per questo tipo di problema? Devo rivolgermi ad uno psicologo, psichiatra o psicoterapeuta? Oppure basta una cura farmacologica? E perchè il mio medico non pensa che siano attacchi di panico? A volte mi sento maleducata a presentarmi da lui con una "diagnosi personale", ma facendo varie ricerche sono quasi sicura di ciò che dico. Scusate la lunghezza del post, ma dovevo descrivere ogni particolare. Attendo una cortese risposta.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
> A volte mi sento maleducata a presentarmi da lui con una
> "diagnosi personale", ma facendo varie ricerche sono
> quasi sicura di ciò che dico.

Gentile ragazza, sì, la sua sensazione è comprensibile. Ma anche ammettendo che abbia ragione, ciò non contribuirà di per sé a farla stare meglio. D'altra parte, se il suo medico non è riuscito a risolverle il problema né ad inviarla a un collega in grado di farlo, forse è il caso che si autoinvii.

Le figure che ha indicato - psicologo, psichiatra, psicoterapeuta - sono tutte valide di principio, tenendo presente però che lo psicoterapeuta può essere sia uno psicologo (non medico) che uno psichiatra (medico). La differenza sta nel fatto che lo psichiatra prescrive o può prescrivere farmaci e/o fare psicoterapia, mentre lo psicologo/psicoterapeuta non prescrive farmaci e cura solo attraverso la psicoterapia.

Sia la cura farmacologica che psicoterapeutica sia l'abbinamento delle due sono validi contro i disturbi d'ansia. Può leggere quest'articolo per farsi un'idea nel caso fosse orientata per un percorso di tipo solo psicologico:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/

Tenga presente che, fra i tanti orientamenti psicoterapeutici disponibili, per disturbi come il suo potrebbe trovarsi meglio con uno di tipo breve, ma che il particolare professionista è sempre più importante dell'approccio da lui adottato.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile ragazza,
certo che per non essere in cura da nessuno sei già riuscita a farti da sola una mezza diagnosi: hai paura del tuo futuro, ti senti vulnerabile, per cui il tuo corpo reagisce facendoti provare ansia, che a volte tieni sotto controllo, ma che in certe occasioni forse diventa vero e proprio panico (es paura di morire).

Intanto ti consiglio di raccogliere informazioni sull'ansia, e per questo potresti leggere i due articoli:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html (dove viene spiegato il funzionamento dell'ansia, e soprattutto cosa fare per imparare a gestirla)

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/315-il-panico-e-l-agorafobia.html (dove potrai trovare utili informazioni sul disturbo di panico)

Se te la senti, potrebbe essere il caso di richiedere una consulenza: io ti consiglio uno psicoterapeuta specializzato in terapia cognitivo-comportamentale, orientamento che ha dimostrato ottimi risultati nel trattamento dell'ansia.

Non aspettare troppo tempo però: se rimani rinchiusa temendo il futuro, questo ti sembrerà ancora più lontano e terribile. Inizia affrontando il futuro della tua ansia in modo concreto. SOno certo che starai meglio

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Dr.ssa Laura D'Onofrio Psicologo, Psicoterapeuta 2 1
Gentile ragazza,
mi sembra che le tue riflessioni diano già una risposta al sopraggiungere dei tuoi malesseri. Hai collegato infatti i tuoi sintomi ad un momento in cui qualcosa torna a bussare alla tua porta e lo fa questa volta in modo che tu non possa non notarlo.La tachicardia se vista con l'ottica psicosomatica può infatti rappresentare un cuore che si fa sentire, che "bussa" affinchè gli si dia ascolto.Il tuo corpo sembra voler parlare di un momento di crisi e confusione che ti rende vulnerabile e ti fa "soffocare". Accertati prima di tutto chiedendo al tuo medico di base eventuali altri esami di controllo se ve ne fosse bisogno. Dalle tue parole e da come tu stessa hai capito c'è una difficoltà emotiva tua di cui il tuo corpo si rende portatore. Come già detto dai colleghi posso suggerirti un percorso con un professionista. Aggiungo agli orientamenti suggeriti dai colleghi anche l'approccio di uno psicoterapeuta psicosomatista.
sono disponibile ad ulteriori approfondimenti,
cordiali saluti,

Dr. Laura D'Onofrio

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