Mi sento distrutto
Salve, come da titolo mi sento davvero male.
Ho pochissimi amici con i quali non esco quasi mai e mi sento poco.
Ciò mi ha portato a non sapermi relazionare.
Il tutto si riversa sul lavoro dove vedo i miei colleghi prevalere su di me, infatti se dal punto di vista teorico io sia molto più preparato, dal punto di vista pratico mi sento scarso.
Non so se sia una mia percezione, ma ho come l'impressione che il capo stia dando ruoli più importanti a loro, mentre io mi ritrovo quasi al punto di partenza.
Certe volte, a seconda del collega che ho al mio fianco, mi ritrovo letteralmente a dormire di fronte a certe situazioni, tant'è che qualche volta, mentre mi parlavano, non riuscivo nemmeno a rendermi conto stessero parlando a me.
Mi sento incapace di tutto.
Poi, con i colleghi più stretti, ho come l'impressione che stia antipatico a più di uno; in particolare ce n'è uno che secondo me parla male di me alle mie spalle, di fronte agli altri colleghi, per umiliarmi e ridicolizzarmi del tutto.
Dove sbaglio?
Premetto che sono un tipo che non cerca mai il litigio, che cerca di parlare il meno possibile, che non parla mai male di nessuno, che non si intromette, che cerca di stare sempre al suo posto, che non alza mai la voce, che cerca sempre il consenso degli altri, ecc...
Inoltre, il tutto mi porta a star male anche fuori dal mondo del lavoro, dove mi chiudo a casa, non esco, non studio e non ho voglia di far nulla.
A volte sorrido, ma la maggior parte delle volte è un sorriso forzato dove cerco di fingere che vada tutto bene.
Ah, inoltre a lavoro mi sento lento, come limitato mentalmente e ciò si traduce in una maggiore lentezza o addirittura in una maggiore difficoltà a prendere una decisione giusta.
Ho paura di parlarne con i miei genitori, ma sento la necessità di parlare con uno psicologo che ricomponga la mia mente e mi trasmetta la forza di andare avanti senza problemi.
Ad andare avanti così non ce la faccio proprio
Ho pochissimi amici con i quali non esco quasi mai e mi sento poco.
Ciò mi ha portato a non sapermi relazionare.
Il tutto si riversa sul lavoro dove vedo i miei colleghi prevalere su di me, infatti se dal punto di vista teorico io sia molto più preparato, dal punto di vista pratico mi sento scarso.
Non so se sia una mia percezione, ma ho come l'impressione che il capo stia dando ruoli più importanti a loro, mentre io mi ritrovo quasi al punto di partenza.
Certe volte, a seconda del collega che ho al mio fianco, mi ritrovo letteralmente a dormire di fronte a certe situazioni, tant'è che qualche volta, mentre mi parlavano, non riuscivo nemmeno a rendermi conto stessero parlando a me.
Mi sento incapace di tutto.
Poi, con i colleghi più stretti, ho come l'impressione che stia antipatico a più di uno; in particolare ce n'è uno che secondo me parla male di me alle mie spalle, di fronte agli altri colleghi, per umiliarmi e ridicolizzarmi del tutto.
Dove sbaglio?
Premetto che sono un tipo che non cerca mai il litigio, che cerca di parlare il meno possibile, che non parla mai male di nessuno, che non si intromette, che cerca di stare sempre al suo posto, che non alza mai la voce, che cerca sempre il consenso degli altri, ecc...
Inoltre, il tutto mi porta a star male anche fuori dal mondo del lavoro, dove mi chiudo a casa, non esco, non studio e non ho voglia di far nulla.
A volte sorrido, ma la maggior parte delle volte è un sorriso forzato dove cerco di fingere che vada tutto bene.
Ah, inoltre a lavoro mi sento lento, come limitato mentalmente e ciò si traduce in una maggiore lentezza o addirittura in una maggiore difficoltà a prendere una decisione giusta.
Ho paura di parlarne con i miei genitori, ma sento la necessità di parlare con uno psicologo che ricomponga la mia mente e mi trasmetta la forza di andare avanti senza problemi.
Ad andare avanti così non ce la faccio proprio
[#1]
Gentile utente
e’ un passo importante quello che ha appena fatto: parlare del suo problema, affrontarlo.
La soluzione e’ proprio in questa direzione.
Qui possiamo aiutarla relativamente.
Sarebbe necessario che lei intraprendesse un percorso di psicoterapia. Può parlarne ai suoi genitori, sarebbe significativo ma d’altra parte, essendo autonomo, e’ libero di sostenere in autonomia le eventuali spese per questo tipo di cura. ( qualora si rivolgesse ad un professionista privato)
Non ci dice da quando si sente in questo modo.
Sono tutti aspetti importanti per comprendere il cuore del problema e affrontarlo, elaborarlo ecc
Ci tenga aggiornati
Un cordiale saluto
e’ un passo importante quello che ha appena fatto: parlare del suo problema, affrontarlo.
La soluzione e’ proprio in questa direzione.
Qui possiamo aiutarla relativamente.
Sarebbe necessario che lei intraprendesse un percorso di psicoterapia. Può parlarne ai suoi genitori, sarebbe significativo ma d’altra parte, essendo autonomo, e’ libero di sostenere in autonomia le eventuali spese per questo tipo di cura. ( qualora si rivolgesse ad un professionista privato)
Non ci dice da quando si sente in questo modo.
Sono tutti aspetti importanti per comprendere il cuore del problema e affrontarlo, elaborarlo ecc
Ci tenga aggiornati
Un cordiale saluto
Dr.ssa Daniela Benedetto
Psicologa e Psicoterapeuta EMDR Roma
tel. 3396306112 www.danielabenedetto.it
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.4k visite dal 22/12/2020.
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