Mia madre non c'è più con la testa
Ho una madre di 60 anni che, 12 anni circa fa, è caduta in depressione.
Io ero ancora una bambina ai tempi, la situazione in casa era critica con 2 persone anziane da badare ed un andirivieni di badanti e lei si rifugiò nell'alcool.
Rientrata da lavoro passava tutto il giorno a letto e ogni volta che mio padre rientrava c'erano liti continue e più volte è passato alle mani.
Quando, dopo vari preti, sembrava avesse capito la malattia, si è fatta curare.
Dal canto mio sono cresciuta sola con forti problemi sociali ed amicizie scarse al giorno d'oggi, ho passato 5 anni della mia vita in cui uscivo di casa solo per andare a scuola, le estati mi segregavo, ho sofferto di bulimia ma a nessuno sembrava interessare, lei mi disse solo che ero "malata" con disprezzo.
Ho deciso di partire per l'università in modo da ricominciare da capo la mia vita, anche se mi sono concentrata più sulle relazioni interpersonali di cui ero gravemente lacunosa che sugli studi.
Ho ritrovato la serenità, la mia sensibilità nonché il mio essere solare che per tanto, troppo tempo, ho visto oscurarsi.
Un anno fa ho riavuto un crollo, ho subito diverse violenze da cui poi ho scoperto essere incinta e, per non arrecare dispiaceri, ho deciso di abortire, tutto all'insaputa della mia famiglia.
Non si riesce a parlare di niente in casa, non ho mai parlato di nulla con i miei genitori (università, fidanzato ecc) a loro non interessa e, l'unica volta in cui ho accennato ad un ragazzo presente nella mia vita, mia madre mi ha detto di lasciarlo per lo studio.
La sìtuazione mentale di mia madre ad oggi è peggiorata, oltre non lavarsi e curarsi ome già faceva da tempo, è completamente imbollata e sconnessa dal Mondo (non so se sia per colpa dei farmaci, ho visto che ne prende per la depressione e schizofrenia) , mi tratta come una bambina e parla solo di cosa mi farà per cena.
Ha uno sguardo completamente assente, io mi vergogno tantissimo per lei perché si imbambola completamente in quello che dice con pause lunghe 1 minuto.
Ogni volta che torno a casa per le vacanze non vedo l'ora di andarmene perché altrimenti mi esaurisco anche io, ora la sento urlare al telefono come una matta e strisciare le sedie sul pavimento non si sa il perché.
Poco fa è arrivato il postino e ha gridato "Avanti" dal piano di sopra quando sapeva benissimo che la porta fosse chiusa, ma avanti cosa?
Come se non bastasse il cane lo stava mordicchiando e lui ha detto "guardi signora, adoro gli animali ma se mi morde lo picchio" e lei cercava di sgridare il cane, nel suo pianeta in chissà quale Universo, senza scusarsi col postino ma anzi ridendo e rientrando dentro.
In poche parole è più di là che di qua, mio padre è un uomo distrutto, non oso immaginare cosa voglia dire stare accanto una persona del genere che non sa parlare, non sa fare un discorso, se le chiedi una cosa non ti ascolta e se ne esce con qualcosa che non c'entra una beatissima.
Cosa posso fare?
Io ero ancora una bambina ai tempi, la situazione in casa era critica con 2 persone anziane da badare ed un andirivieni di badanti e lei si rifugiò nell'alcool.
Rientrata da lavoro passava tutto il giorno a letto e ogni volta che mio padre rientrava c'erano liti continue e più volte è passato alle mani.
Quando, dopo vari preti, sembrava avesse capito la malattia, si è fatta curare.
Dal canto mio sono cresciuta sola con forti problemi sociali ed amicizie scarse al giorno d'oggi, ho passato 5 anni della mia vita in cui uscivo di casa solo per andare a scuola, le estati mi segregavo, ho sofferto di bulimia ma a nessuno sembrava interessare, lei mi disse solo che ero "malata" con disprezzo.
Ho deciso di partire per l'università in modo da ricominciare da capo la mia vita, anche se mi sono concentrata più sulle relazioni interpersonali di cui ero gravemente lacunosa che sugli studi.
Ho ritrovato la serenità, la mia sensibilità nonché il mio essere solare che per tanto, troppo tempo, ho visto oscurarsi.
Un anno fa ho riavuto un crollo, ho subito diverse violenze da cui poi ho scoperto essere incinta e, per non arrecare dispiaceri, ho deciso di abortire, tutto all'insaputa della mia famiglia.
Non si riesce a parlare di niente in casa, non ho mai parlato di nulla con i miei genitori (università, fidanzato ecc) a loro non interessa e, l'unica volta in cui ho accennato ad un ragazzo presente nella mia vita, mia madre mi ha detto di lasciarlo per lo studio.
La sìtuazione mentale di mia madre ad oggi è peggiorata, oltre non lavarsi e curarsi ome già faceva da tempo, è completamente imbollata e sconnessa dal Mondo (non so se sia per colpa dei farmaci, ho visto che ne prende per la depressione e schizofrenia) , mi tratta come una bambina e parla solo di cosa mi farà per cena.
Ha uno sguardo completamente assente, io mi vergogno tantissimo per lei perché si imbambola completamente in quello che dice con pause lunghe 1 minuto.
Ogni volta che torno a casa per le vacanze non vedo l'ora di andarmene perché altrimenti mi esaurisco anche io, ora la sento urlare al telefono come una matta e strisciare le sedie sul pavimento non si sa il perché.
Poco fa è arrivato il postino e ha gridato "Avanti" dal piano di sopra quando sapeva benissimo che la porta fosse chiusa, ma avanti cosa?
Come se non bastasse il cane lo stava mordicchiando e lui ha detto "guardi signora, adoro gli animali ma se mi morde lo picchio" e lei cercava di sgridare il cane, nel suo pianeta in chissà quale Universo, senza scusarsi col postino ma anzi ridendo e rientrando dentro.
In poche parole è più di là che di qua, mio padre è un uomo distrutto, non oso immaginare cosa voglia dire stare accanto una persona del genere che non sa parlare, non sa fare un discorso, se le chiedi una cosa non ti ascolta e se ne esce con qualcosa che non c'entra una beatissima.
Cosa posso fare?
[#1]
Primariamente sua madre andrebbe valutata da un neurologo che possa stabilire se vi siano elementi di demenza ed eventualmente da uno psichiatra per stabilire se vi siano successivamente fenomeni depressivi in corso.
La alterazione della parola e dello stato di coscienza richiedono diverse considerazioni di diagnosi differenziale.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
La alterazione della parola e dello stato di coscienza richiedono diverse considerazioni di diagnosi differenziale.
Dr. F. S. Ruggiero
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.9k visite dal 22/12/2020.
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