Mia madre è vittima degli abusi di mio padre?
Salve, sono una ragazza di 20 anni e credo che mio padre sia violento nei confronti di mia madre e del resto della famiglia.
In famiglia siamo 4, io, mia madre, mio padre e mio fratello (25 anni).
Io e mia madre abbiamo sempre avuto un bel rapporto, ma col passare del tempo ho iniziato ad avere un grande risentimento nei suoi confronti per aver permesso che mio 'padre' vivesse ancora con noi.
Mio padre (47 anni) è una persona che io sinceramente disprezzo pesantemente, è ignorante, fa uso di sostante stupefacenti e alcol a volontà, ha una mentalità che nemmeno nell'800 (la femmina deve stare in casa e fare i servizi e basta).
A noi è sempre mancato tutto: visite mediche, cibo, vestiti, tutto.
Io mi sono sempre accontentata del niente, fino a quando per esasperazione ho lasciato la mia facoltà di infermieristica che non mi consentiva di lavorare per trovare un lavoro e pagarmi quel minimo per poter campare.
Il discorso è davvero lungo ma cercherò di toccare tutti i punti brevemente per farle avere un quadro preciso e non prolisso.
Quando ero al liceo mi hanno 'costretta" a lavorare nella posta di famiglia che avevano aperto, avevo 16 anni e in estate avrò visto il mare tipo 3 volte.
Non potevo uscire, quando lo facevo mia madre si scagliava contro me facendomi sentire in colpa perché era di riflesso alle reazioni di mio padre.
Per lui non era normale che io uscissi, avrei dovuto prendermi cura di mia madre che in quel periodo si ruppe la gamba e non era molto autosufficiente.
Io lavavo, pulivo, e facevo tutto, non uscivo o studiavo per fare queste cose.
Persi 11kg e caddi in uno stato di ansia che ho superato con fatica senza aiuto psicologico perchè per mio padre le mie erano stron*ate e mi sarebbe passato.
La posta fu chiusa e io divenni libera, il rapporto con mia madre migliorò e io iniziai a stare meglio.
Ho frequentato l'università di infermieristica ma sono andata in burn out e anche in questo caso mi sono state negate le visite perché "i soldi non c'erano" (ma per l'alcol e le droghe si).
È continuato così fino a che per esasperazione ho trovato un lavoro e con questo ho iniziato a pagare di tutto, e questo mi distrae dallo studio perché vivo in un contesto dove mia madre viene costantemente umiliata come donna, come madre, come persona.
Mio padre la insulta, le fa violenta economica, psicologica e a volte anche fisica.
Fa violenza economica anche con me che guadagno circa 300 euro al mese e non bastano per niente.
È una persona instabile, un giorno sta bene e l'altro è una giornata nera e noi che siamo la famiglia facciamo schifo.
Ha intestato cose come luce e gas a nome di mia madre e non paga le bollette, al mese mette 200 in casa e basta e noi viviamo puntualmente di stenti.
Mia madre prova a lasciarlo ma lui le dice che senza di lui non vale niente, che moriremo di fame perché lei non lavora, allora lei si sente in colpa e torna indietro.
Mi chiedo cosa posso fare per aiutare mia madre ad uscire da questo tunnel?
In famiglia siamo 4, io, mia madre, mio padre e mio fratello (25 anni).
Io e mia madre abbiamo sempre avuto un bel rapporto, ma col passare del tempo ho iniziato ad avere un grande risentimento nei suoi confronti per aver permesso che mio 'padre' vivesse ancora con noi.
Mio padre (47 anni) è una persona che io sinceramente disprezzo pesantemente, è ignorante, fa uso di sostante stupefacenti e alcol a volontà, ha una mentalità che nemmeno nell'800 (la femmina deve stare in casa e fare i servizi e basta).
A noi è sempre mancato tutto: visite mediche, cibo, vestiti, tutto.
Io mi sono sempre accontentata del niente, fino a quando per esasperazione ho lasciato la mia facoltà di infermieristica che non mi consentiva di lavorare per trovare un lavoro e pagarmi quel minimo per poter campare.
Il discorso è davvero lungo ma cercherò di toccare tutti i punti brevemente per farle avere un quadro preciso e non prolisso.
Quando ero al liceo mi hanno 'costretta" a lavorare nella posta di famiglia che avevano aperto, avevo 16 anni e in estate avrò visto il mare tipo 3 volte.
Non potevo uscire, quando lo facevo mia madre si scagliava contro me facendomi sentire in colpa perché era di riflesso alle reazioni di mio padre.
Per lui non era normale che io uscissi, avrei dovuto prendermi cura di mia madre che in quel periodo si ruppe la gamba e non era molto autosufficiente.
Io lavavo, pulivo, e facevo tutto, non uscivo o studiavo per fare queste cose.
Persi 11kg e caddi in uno stato di ansia che ho superato con fatica senza aiuto psicologico perchè per mio padre le mie erano stron*ate e mi sarebbe passato.
La posta fu chiusa e io divenni libera, il rapporto con mia madre migliorò e io iniziai a stare meglio.
Ho frequentato l'università di infermieristica ma sono andata in burn out e anche in questo caso mi sono state negate le visite perché "i soldi non c'erano" (ma per l'alcol e le droghe si).
È continuato così fino a che per esasperazione ho trovato un lavoro e con questo ho iniziato a pagare di tutto, e questo mi distrae dallo studio perché vivo in un contesto dove mia madre viene costantemente umiliata come donna, come madre, come persona.
Mio padre la insulta, le fa violenta economica, psicologica e a volte anche fisica.
Fa violenza economica anche con me che guadagno circa 300 euro al mese e non bastano per niente.
È una persona instabile, un giorno sta bene e l'altro è una giornata nera e noi che siamo la famiglia facciamo schifo.
Ha intestato cose come luce e gas a nome di mia madre e non paga le bollette, al mese mette 200 in casa e basta e noi viviamo puntualmente di stenti.
Mia madre prova a lasciarlo ma lui le dice che senza di lui non vale niente, che moriremo di fame perché lei non lavora, allora lei si sente in colpa e torna indietro.
Mi chiedo cosa posso fare per aiutare mia madre ad uscire da questo tunnel?
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.8k visite dal 16/12/2020.
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