Paura malattie
Gentili medici, mi appello a voi per un problemone che oramai mi attenaglia ossia paura delle malattie, questa paura non mi fa vivere bene sia con me stesso che con gli altri e nel lavoro come conseguenza; ho l'ansia anche se bevo sul bicchiere di mia madre per esempio, evito di farmi passare bevute sullo stesso bicchiere da amici anche stretti, nonostante uso il profilattico ho quasi la paura sistematica di aver contratto quache malattia e in particolare quella dell'HIV per cui dopo il rapporto o anche durante penso a questo(ed è brutto pensarlo sopratutto durante una delle cose piu belle che ci sia nella vita), se prendo troppo sole penso che ho paura di prendere qulache malattia alla pelle, prima di far sport a volte penso che potrebbe succedere qualcosa di brutto a livello cardiaco ho solo 30 anni mi potete dare un consiglio per favore, ho fatto solo alcuni esempi ma ce ne potrebbero essere altri e sono sicuro che gia conoscete casi come il mio spero in bene per il futuro che devo fare? grazie
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(..)che devo fare? (..) consultare uno psicologo-psicoterapeuta e chiedere una consulenza. Se comincia a sentire l'esigenza di porre fine a questa sua ipocondria è arrivato il momento di agire concretamente.
cordialmente
cordialmente
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
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> ho l'ansia anche se bevo sul bicchiere di mia madre per
> esempio, evito di farmi passare bevute sullo stesso
> bicchiere da amici anche stretti
Gentile ragazzo, peronalmente io non bevo né sul bicchiere di mia madre né su quello dei miei amici anche stretti, per libera scelta. Ma un conto è fare o non fare qualcosa, un altro è sentirsene ossessionati. In altri termini il suo problema non sono i bicchieri (ad esempio), ma le continue elucubrazioni e rimuginazioni che rivolge a ciò che le capita. Quindi, la cosa migliore è consultare uno psicologo/psicoterapeuta e richiedere un parere.
Cordiali saluti
> esempio, evito di farmi passare bevute sullo stesso
> bicchiere da amici anche stretti
Gentile ragazzo, peronalmente io non bevo né sul bicchiere di mia madre né su quello dei miei amici anche stretti, per libera scelta. Ma un conto è fare o non fare qualcosa, un altro è sentirsene ossessionati. In altri termini il suo problema non sono i bicchieri (ad esempio), ma le continue elucubrazioni e rimuginazioni che rivolge a ciò che le capita. Quindi, la cosa migliore è consultare uno psicologo/psicoterapeuta e richiedere un parere.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Dipende certamente da che cosa fa quando è di fronte al computer. In generale, tuttavia, il computer ha un certo potere di "estraniamento" rispetto alla realtà circostante, nel senso che distrae dai segnali esterni e favorisce l'introversione, e quest'effetto si mantiene per diverso tempo anche dopo averlo spento. In questo senso è possibile che stare troppe ore davanti al computer le induca un'attenzione eccessiva verso le sensazioni (peraltro normali) date dal suo corpo.
Da qui all'ipocondria, il passo è breve.
Faccia le visite che le sono state suggerite.
Cordiali saluti
Da qui all'ipocondria, il passo è breve.
Faccia le visite che le sono state suggerite.
Cordiali saluti
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Non è facile spiegare esattamente in che cosa consista una psicoterapia. Tuttavia, può leggere quest'articolo per farsi un'idea:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm
I farmaci vengono prescritti solo se il terapeuta è un medico (ad es. lo psichiatra). Lo psicologo/psicoterapeuta non prescrive farmaci.
Cordiali saluti
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm
I farmaci vengono prescritti solo se il terapeuta è un medico (ad es. lo psichiatra). Lo psicologo/psicoterapeuta non prescrive farmaci.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.2k visite dal 23/04/2009.
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