Ansia e paura per un esame
Buonasera/buongiorno,
Scrivo questo commento per una situazione di ansia e paura che mi trovo a vivere in questo periodo.
Ho 26 anni e sto studiando per l’ultimo esame della magistra in psicologia.
L’ultimo esame è analisi della personalità e il materiale è molto lungo tra cui lo studio (quasi mnemonico) del DSM-5.
Nonostante la mole di studio non indifferente, diverse persone mi hanno detto che il professore (nonostante le domande specifiche) è abbastanza tranquillo.
Il problema è che sto vivendo la preparazione di questo esame (tra l’altro agli inizi di febbraio i primo appello, quasi a fine febbraio il secondo appello) veramente male! Sto vivendo questi giorni carichi ansia e paura e di tanto in tanto mi viene da piangere.
Nonostante ho tempo e il professore non è terribile, ho paura di non farcela per la mole e precisione delle domande.
Premetto che di base sono una persona ansiosa e in passato mi è già capitato di provare questo stato di forte ansia parecchio tempo prima dell’appello per qualche esame (un paio, abbastanza lunghi).
Ma in generale l’ansia con quasi tutti gli esami la vivo al massimo il giorno prima o la mattina stessa.
Insomma mi sto odiando per come sto affrontando questo esame e penso che non mi farà vivere neanche bene queste festività già molto particolari... per altro mi trovo spesso a pensare che se mi butto giù per un esame, come affronterò i problemi che la vita mi può presentare?
Ci sono ovviamente cose peggiori di un esame universitario! Poi torno a pensare che voglio assolutamente passare questo esame, che voglio trovare un lavoro (mi piacerebbe l’ambito delle risorse umane) o comunque iniziare un nuovo capitolo della mia vita dopo l’università! Come posso superare questo stato di ansia?
(Oltre studiare, cosa che sto già facendo ovviamente) (tra l’altro gli argomenti sono anche interessanti)
Scrivo questo commento per una situazione di ansia e paura che mi trovo a vivere in questo periodo.
Ho 26 anni e sto studiando per l’ultimo esame della magistra in psicologia.
L’ultimo esame è analisi della personalità e il materiale è molto lungo tra cui lo studio (quasi mnemonico) del DSM-5.
Nonostante la mole di studio non indifferente, diverse persone mi hanno detto che il professore (nonostante le domande specifiche) è abbastanza tranquillo.
Il problema è che sto vivendo la preparazione di questo esame (tra l’altro agli inizi di febbraio i primo appello, quasi a fine febbraio il secondo appello) veramente male! Sto vivendo questi giorni carichi ansia e paura e di tanto in tanto mi viene da piangere.
Nonostante ho tempo e il professore non è terribile, ho paura di non farcela per la mole e precisione delle domande.
Premetto che di base sono una persona ansiosa e in passato mi è già capitato di provare questo stato di forte ansia parecchio tempo prima dell’appello per qualche esame (un paio, abbastanza lunghi).
Ma in generale l’ansia con quasi tutti gli esami la vivo al massimo il giorno prima o la mattina stessa.
Insomma mi sto odiando per come sto affrontando questo esame e penso che non mi farà vivere neanche bene queste festività già molto particolari... per altro mi trovo spesso a pensare che se mi butto giù per un esame, come affronterò i problemi che la vita mi può presentare?
Ci sono ovviamente cose peggiori di un esame universitario! Poi torno a pensare che voglio assolutamente passare questo esame, che voglio trovare un lavoro (mi piacerebbe l’ambito delle risorse umane) o comunque iniziare un nuovo capitolo della mia vita dopo l’università! Come posso superare questo stato di ansia?
(Oltre studiare, cosa che sto già facendo ovviamente) (tra l’altro gli argomenti sono anche interessanti)
[#1]
Gentile utente,
lei è una quasi-collega: rallegramenti e auguri.
Io credo che il suo problema al momento si presenti non doppio, ma triplo.
Con questo non intendo spaventarla, bensì sciogliere i vari nodi del suo impasse.
La paura dell'esame potrebbe avere due cause, anche concatenate: la stanchezza e la nostalgia del passato/paura del futuro.
Capita a volte (se a lei non è mai successo in cinque anni è davvero fortunata) che lo sforzo mentale per apprendere cose nuove, per creare nuove tracce di memoria dopo averne costruite già tante, ci veda in una condizione di "indigestione mentale", per così dire; non ne abbiamo più voglia, non ce la facciamo più.
Seconda causa del suo disagio davanti alla prospettiva dell'esame: è finita, l'università non ci sarà più, amici, abitudini, emozioni, addio. Si spalanca la nostalgia mentre il futuro è un'incognita che non ci conforta, non ci culla, non è "nostro" come tutto quello che stiamo per lasciare.
Terza causa del suo disagio: evidentemente non ha strumenti idonei a fronteggiare l'ansia. Scrive: "se mi butto giù per un esame, come affronterò i problemi che la vita mi può presentare? Ci sono ovviamente cose peggiori di un esame universitario!"
Cara utente, ha ragione, e la nostra professione insegna proprio a costruire (o ricostruire) i corretti strumenti per affrontare la realtà.
Le era stato già suggerito da un collega di questo stesso sito di recarsi allo sportello di consulenza psicologica che le università mettono a disposizione e spero che lo abbia fatto. Adesso si tratta di affrontare un percorso che in seguito le sarà utile per la professione: prenda in considerazione la REBT (Terapia razional-emotiva-comportamentale). Anche i corsi di gruppo sono molto utili.
Ancora auguri, e complimenti per i traguardi raggiunti.
lei è una quasi-collega: rallegramenti e auguri.
Io credo che il suo problema al momento si presenti non doppio, ma triplo.
Con questo non intendo spaventarla, bensì sciogliere i vari nodi del suo impasse.
La paura dell'esame potrebbe avere due cause, anche concatenate: la stanchezza e la nostalgia del passato/paura del futuro.
Capita a volte (se a lei non è mai successo in cinque anni è davvero fortunata) che lo sforzo mentale per apprendere cose nuove, per creare nuove tracce di memoria dopo averne costruite già tante, ci veda in una condizione di "indigestione mentale", per così dire; non ne abbiamo più voglia, non ce la facciamo più.
Seconda causa del suo disagio davanti alla prospettiva dell'esame: è finita, l'università non ci sarà più, amici, abitudini, emozioni, addio. Si spalanca la nostalgia mentre il futuro è un'incognita che non ci conforta, non ci culla, non è "nostro" come tutto quello che stiamo per lasciare.
Terza causa del suo disagio: evidentemente non ha strumenti idonei a fronteggiare l'ansia. Scrive: "se mi butto giù per un esame, come affronterò i problemi che la vita mi può presentare? Ci sono ovviamente cose peggiori di un esame universitario!"
Cara utente, ha ragione, e la nostra professione insegna proprio a costruire (o ricostruire) i corretti strumenti per affrontare la realtà.
Le era stato già suggerito da un collega di questo stesso sito di recarsi allo sportello di consulenza psicologica che le università mettono a disposizione e spero che lo abbia fatto. Adesso si tratta di affrontare un percorso che in seguito le sarà utile per la professione: prenda in considerazione la REBT (Terapia razional-emotiva-comportamentale). Anche i corsi di gruppo sono molto utili.
Ancora auguri, e complimenti per i traguardi raggiunti.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Gentile Dott.ssa
Ha perfettamente ragione!
Nonostante gli argomenti mi piacciano molto ammetto di essere stanca. A questo si aggiunge la voglia di terminare ma anche la paura del dopo!
Ammetto che penso che parte di quella stanchezza già citata è dovuta al fatto che la mole di studio non è indifferente, per di più l’esame si compone di scritto e orale. Si accumula così la paura di non riuscire a studiare, più quella di trovarmi davanti a domande che non mi aspettavo, magari su nozioni minori che si tende a tralasciare per nozioni più importanti. Ma questa ansia è completamente irrazionale. Prima devo terminare di studiare tutto e in seguito preoccuparmi per cosa non so. Ora è troppo presto! Eppure stamattina mi sono ritrovata a piangere sul libro. Tento di rilassarmi e mi ripeto che ho ancora tanto tempo (ripeto, l’esame è a febbraio), che tutti quelli che conosco lo hanno passato, che si deve accettare anche l’idea che magari non si può sapere tutto e affrontare il tutto con serenità, eppure l’ansia ritorna e se mi prendo una pausa di un pomeriggio mi sembra di star perdendo tempo.
Insomma ho paura del fallimento, ma, come ha già detto lei, sono stanca e ho paura del dopo.
A questo devo aggiungere anche l’impossibilità di svagarmi uscendo o vedendo amici.
Ha perfettamente ragione!
Nonostante gli argomenti mi piacciano molto ammetto di essere stanca. A questo si aggiunge la voglia di terminare ma anche la paura del dopo!
Ammetto che penso che parte di quella stanchezza già citata è dovuta al fatto che la mole di studio non è indifferente, per di più l’esame si compone di scritto e orale. Si accumula così la paura di non riuscire a studiare, più quella di trovarmi davanti a domande che non mi aspettavo, magari su nozioni minori che si tende a tralasciare per nozioni più importanti. Ma questa ansia è completamente irrazionale. Prima devo terminare di studiare tutto e in seguito preoccuparmi per cosa non so. Ora è troppo presto! Eppure stamattina mi sono ritrovata a piangere sul libro. Tento di rilassarmi e mi ripeto che ho ancora tanto tempo (ripeto, l’esame è a febbraio), che tutti quelli che conosco lo hanno passato, che si deve accettare anche l’idea che magari non si può sapere tutto e affrontare il tutto con serenità, eppure l’ansia ritorna e se mi prendo una pausa di un pomeriggio mi sembra di star perdendo tempo.
Insomma ho paura del fallimento, ma, come ha già detto lei, sono stanca e ho paura del dopo.
A questo devo aggiungere anche l’impossibilità di svagarmi uscendo o vedendo amici.
[#3]
Cara quasi collega,
a questo punto cercare di riposarsi e di distrarsi è proprio necessario ai fini del risultato dell'esame. Infatti senza le componenti essenziali della vita: cibo, aria, luce, riposo, e anche un pizzico di allegria, quale studio potrebbe essere efficace?
a questo punto cercare di riposarsi e di distrarsi è proprio necessario ai fini del risultato dell'esame. Infatti senza le componenti essenziali della vita: cibo, aria, luce, riposo, e anche un pizzico di allegria, quale studio potrebbe essere efficace?
[#4]
Utente
Gentile dottoressa,
Per qualche giorno è andata bene. Ho studiato e sono andata avanti col programma pur portandomi dietro un po’ di ansia. Oggi invece, complice il non aver studiato molto (ho passato il pomeriggio a parlare con un’amica lo ha già dato (e si è laureata)), sono crollata e sono scoppiata in lacrime. Ho davvero paura per questo esame!
Conosco solo persone che lo hanno passato, chi con trenta chi con un voto più basso, ma lo hanno passato.
Io invece ho paura di non riuscire a studiare tutto e bene! (Devo sapere a memoria le scale del MMPI-2, il dsm-5 anche a memoria! Oltre che i meccanismi di difesa ecc.)
Ho paura di non riuscire a risolvere il caso clinico allo scritto (o sbagliarlo)
E ho paura di non riuscire a rispondere alle domande!
Voglio finire! Sono stanca! Ma quando provo a prendermi delle pause non ci riesco! Penso che devo sbrigarmi, che ad anno nuovo faccio 27 anni e se continuo ancora a stare all’università sono una fallita. Penso che se rinuncio rimarrò solo con una laurea triennale (che me ne faccio?!) e tutti gli esami fin ora fatti faticando per prendere voti alti saranno buttati via! Non vedo luce in questa mia situazione. Ho amiche che si sono laureate e lavorano. Io sono ancora qui, a casa di mamma e papà a piangere nel letto perché ho paura di non passare un esame che non ho mai dato prima!
ora come ora vedo tutto buio! Ma so che i miei problemi non li risolverà nessuno al posto mio! E in tutto questo non mi sto neanche godendo il Natale! Anzi lo sto rovinando a tutti!
Per qualche giorno è andata bene. Ho studiato e sono andata avanti col programma pur portandomi dietro un po’ di ansia. Oggi invece, complice il non aver studiato molto (ho passato il pomeriggio a parlare con un’amica lo ha già dato (e si è laureata)), sono crollata e sono scoppiata in lacrime. Ho davvero paura per questo esame!
Conosco solo persone che lo hanno passato, chi con trenta chi con un voto più basso, ma lo hanno passato.
Io invece ho paura di non riuscire a studiare tutto e bene! (Devo sapere a memoria le scale del MMPI-2, il dsm-5 anche a memoria! Oltre che i meccanismi di difesa ecc.)
Ho paura di non riuscire a risolvere il caso clinico allo scritto (o sbagliarlo)
E ho paura di non riuscire a rispondere alle domande!
Voglio finire! Sono stanca! Ma quando provo a prendermi delle pause non ci riesco! Penso che devo sbrigarmi, che ad anno nuovo faccio 27 anni e se continuo ancora a stare all’università sono una fallita. Penso che se rinuncio rimarrò solo con una laurea triennale (che me ne faccio?!) e tutti gli esami fin ora fatti faticando per prendere voti alti saranno buttati via! Non vedo luce in questa mia situazione. Ho amiche che si sono laureate e lavorano. Io sono ancora qui, a casa di mamma e papà a piangere nel letto perché ho paura di non passare un esame che non ho mai dato prima!
ora come ora vedo tutto buio! Ma so che i miei problemi non li risolverà nessuno al posto mio! E in tutto questo non mi sto neanche godendo il Natale! Anzi lo sto rovinando a tutti!
[#5]
Cara ragazza,
lei continua a non voler prendere davvero in considerazione quello che le ho già scritto.
Ormai è entrata in un tale stato di stress che, come dice bene. vede tutto buio.
Provi a curare, fisicamente e psicologicamente, la sua salute, come le ho suggerito in tutte le mie risposte.
Auguri.
lei continua a non voler prendere davvero in considerazione quello che le ho già scritto.
Ormai è entrata in un tale stato di stress che, come dice bene. vede tutto buio.
Provi a curare, fisicamente e psicologicamente, la sua salute, come le ho suggerito in tutte le mie risposte.
Auguri.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 6.3k visite dal 11/12/2020.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.