Dubbi sul mio percorso universitario. ho fatto la scelta giusta?
sono uno studente del primo anno di università, frequentante il corso di laurea in storia, a cui ho deciso di iscrivermi per assecondare una passione che ho avuto sin da piccolo.
la storia è sempre stata la mia materia preferita a scuola, quella che studiavo più volentieri, e forse è su questo che ho basato la mia scelta universitaria.
portate a termine le scuole medie, mi sono iscritto al liceo classico, con la speranza che potesse fornirmi una formazione completa e un ampio ventaglio di prospettive per il futuro, non avendo alcuna idea sul lavoro che avrei voluto fare.
sono sempre stato uno studente brillante, ma le materie che più mi piacevano rimanevano quelle umanistiche, perciò, quando mi si chiedeva cosa avrei voluto fare all'università, tutto sommato sapevo che avrei preso una facoltà pertinente a questo ambito, pur non sapendo quale.
solo durante l'ultimo anno di liceo ho iniziato a valutare l'idea di seguire storia, la materia che continuavo a trovare più interessante, ma rimaneva comunque un'idea vaga.
con il lockdown e la preparazione per gli esami di maturità, poi, procrastinai la decisione.
negli ultimi mesi di scuola, cambiai idea, e mi orientai verso la scelta di lettere moderne, assillato dal fatto che potesse offrirmi maggiori sbocchi in ambito lavorativo.
in seguito, facendomi colpevolmente influenzare dai pareri di altre persone, tornai sul proposito di iscrivermi a storia, ma questa volta in una città diversa dalla mia.
ero allettato dalla prospettiva di trasferirmi in un ambiente diverso, conoscere gente nuova ed evadere da un clima familiare piuttosto opprimente.
alla fine, ciò non si tramutò mai in realtà: colto dalla paura di una svolta così importante nella mia vita, pochi giorni prima dell'inizio dei corsi, ho deciso infine di iscrivermi a storia nella mia città di nascita.
ad oggi, ripensando a tutto questo travagliato percorso, temo di non aver mai ponderato bene una scelta di così vitale importanza per il mio futuro, di aver preso una decisione a mente poco lucida e di aver considerato l'università come una semplice estensione del ciclo scolastico, cosa che mi ha portato a scegliere di studiare la materia in cui i miei voti erano più alti.
e tuttavia mi sento insoddisfatto, ho come l'impressione di star buttando via tempo prezioso.
io sono una mente creativa, amo scrivere, riflettere sul mondo e sui problemi della società, ho una grande sensibilità e capacità di introspezione.
per tutte queste cose, da un po' di tempo sono tormentato dall'idea che forse la scelta più giusta per me sarebbe stata la facoltà di filosofia, materia che non ho mai amato un granché da un punto di vista scolastico, ma che sto riscoprendo molto più affine alle mie predisposizioni di quanto credessi.
non vorrei, tuttavia, che questa mia incertezza derivi dalla paura per gli imminenti esami.
inoltre, nel caso in cui decidessi di cambiare corso di laurea, trovo non poco stressante l'idea di rischiare un ritardo nel conseguimento del titolo.
la storia è sempre stata la mia materia preferita a scuola, quella che studiavo più volentieri, e forse è su questo che ho basato la mia scelta universitaria.
portate a termine le scuole medie, mi sono iscritto al liceo classico, con la speranza che potesse fornirmi una formazione completa e un ampio ventaglio di prospettive per il futuro, non avendo alcuna idea sul lavoro che avrei voluto fare.
sono sempre stato uno studente brillante, ma le materie che più mi piacevano rimanevano quelle umanistiche, perciò, quando mi si chiedeva cosa avrei voluto fare all'università, tutto sommato sapevo che avrei preso una facoltà pertinente a questo ambito, pur non sapendo quale.
solo durante l'ultimo anno di liceo ho iniziato a valutare l'idea di seguire storia, la materia che continuavo a trovare più interessante, ma rimaneva comunque un'idea vaga.
con il lockdown e la preparazione per gli esami di maturità, poi, procrastinai la decisione.
negli ultimi mesi di scuola, cambiai idea, e mi orientai verso la scelta di lettere moderne, assillato dal fatto che potesse offrirmi maggiori sbocchi in ambito lavorativo.
in seguito, facendomi colpevolmente influenzare dai pareri di altre persone, tornai sul proposito di iscrivermi a storia, ma questa volta in una città diversa dalla mia.
ero allettato dalla prospettiva di trasferirmi in un ambiente diverso, conoscere gente nuova ed evadere da un clima familiare piuttosto opprimente.
alla fine, ciò non si tramutò mai in realtà: colto dalla paura di una svolta così importante nella mia vita, pochi giorni prima dell'inizio dei corsi, ho deciso infine di iscrivermi a storia nella mia città di nascita.
ad oggi, ripensando a tutto questo travagliato percorso, temo di non aver mai ponderato bene una scelta di così vitale importanza per il mio futuro, di aver preso una decisione a mente poco lucida e di aver considerato l'università come una semplice estensione del ciclo scolastico, cosa che mi ha portato a scegliere di studiare la materia in cui i miei voti erano più alti.
e tuttavia mi sento insoddisfatto, ho come l'impressione di star buttando via tempo prezioso.
io sono una mente creativa, amo scrivere, riflettere sul mondo e sui problemi della società, ho una grande sensibilità e capacità di introspezione.
per tutte queste cose, da un po' di tempo sono tormentato dall'idea che forse la scelta più giusta per me sarebbe stata la facoltà di filosofia, materia che non ho mai amato un granché da un punto di vista scolastico, ma che sto riscoprendo molto più affine alle mie predisposizioni di quanto credessi.
non vorrei, tuttavia, che questa mia incertezza derivi dalla paura per gli imminenti esami.
inoltre, nel caso in cui decidessi di cambiare corso di laurea, trovo non poco stressante l'idea di rischiare un ritardo nel conseguimento del titolo.
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Gentile ragazzo,
tu stai descrivendo una situazione molto particolare, nella quale si mescolano idee, aspirazioni, ma anche desideri di "evadere" dalla famiglia, consigli di altri persone.
Capisco perfettamente che un consiglio dall'esterno, mai come oggi, punta a indirizzare uno studente alle prospettive lavorative. Ma il corso di laurea (in storia, piuttosto che in lettere) potrà darti delle basi teoriche, alle quali tu potrai e dovrai aggiungere tutta una serie di competenze trasversali che si acquisiscono nel mondo del lavoro e che l'università non può fornirti.
E' altrettanto accettabile che una persona di diciannove anni abbia dei dubbi o delle paure sul futuro, alle quali si mescola pure l'entusiasmo. Avere un dubbio o un ripensamento non significa necessariamente che tu abbia sbagliato strada: stai valutando, riflettendo e iniziando a pianificare - da giovane persona adulta- il tuo futuro. Alle tue scelte attuali verranno in parte legate delle conseguenze, ma per tantissimi aspetti non è detto che tu sia vincolato a ciò che decidi oggi. E' del tutto normale che tu possa cambiare idea durante il percorso di studi su ciò che vorrai fare da grande. Imparerai tante cose nuove, verrai inevitabilmente influenzato da ciò con cui entrerai in contatto (idee nuove, persone diverse, ecc...) e non essere aperti a tali cambiamenti potrebbe significare anche essere anche un po'rigidi.
Non spaventarti, quindi, se in questo momento hai dubbi, è normale.
E' altrettanto ovvio provare un po' di ansia e paura per gli esami. Non solo per definizione verrai valutato e non sempre tutto ciò coincide con quanto effettivamente hai studiato, ma i ritmi dell'università sono diversi da quelli del liceo.
Una laurea in storia nel mondo del lavoro è spendibile in diverse realtà.
Buona giornata!
tu stai descrivendo una situazione molto particolare, nella quale si mescolano idee, aspirazioni, ma anche desideri di "evadere" dalla famiglia, consigli di altri persone.
Capisco perfettamente che un consiglio dall'esterno, mai come oggi, punta a indirizzare uno studente alle prospettive lavorative. Ma il corso di laurea (in storia, piuttosto che in lettere) potrà darti delle basi teoriche, alle quali tu potrai e dovrai aggiungere tutta una serie di competenze trasversali che si acquisiscono nel mondo del lavoro e che l'università non può fornirti.
E' altrettanto accettabile che una persona di diciannove anni abbia dei dubbi o delle paure sul futuro, alle quali si mescola pure l'entusiasmo. Avere un dubbio o un ripensamento non significa necessariamente che tu abbia sbagliato strada: stai valutando, riflettendo e iniziando a pianificare - da giovane persona adulta- il tuo futuro. Alle tue scelte attuali verranno in parte legate delle conseguenze, ma per tantissimi aspetti non è detto che tu sia vincolato a ciò che decidi oggi. E' del tutto normale che tu possa cambiare idea durante il percorso di studi su ciò che vorrai fare da grande. Imparerai tante cose nuove, verrai inevitabilmente influenzato da ciò con cui entrerai in contatto (idee nuove, persone diverse, ecc...) e non essere aperti a tali cambiamenti potrebbe significare anche essere anche un po'rigidi.
Non spaventarti, quindi, se in questo momento hai dubbi, è normale.
E' altrettanto ovvio provare un po' di ansia e paura per gli esami. Non solo per definizione verrai valutato e non sempre tutto ciò coincide con quanto effettivamente hai studiato, ma i ritmi dell'università sono diversi da quelli del liceo.
Una laurea in storia nel mondo del lavoro è spendibile in diverse realtà.
Buona giornata!
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Carissima Dottoressa, innanzitutto La ringrazio per la tempestiva risposta. Forse non l'ho ben specificato a causa del limite di caratteri, ma ormai in questo momento ho superato la paura dello sbocco professionale. Il dubbio che mi tormenta è dovuto al fatto che continuo a chiedermi se possa davvero riuscire ad esprimere a pieno me stesso nel percorso intrapreso, o se invece le mie capacità possano invece essere meglio sfruttate in altri contesti.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6.2k visite dal 10/12/2020.
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