Il mio ex ragazzo mi ha rovinato
Anzitutto mi scuso se sono prolisso ma vi prego di leggere tutto.
Salve dottori, sono un ragazzo di 21 anni, fidanzato con un ragazzo poco più piccolo di me.
Vi spiego la situazione.
All’inizio era tutto perfetto, stavamo bene insieme, era simpatico e credevo di aver trovato una persona come me, solare, semplice, leggera che non vuol dire superficiale, ma in grado di superare con facilitá I problemi, sia della vita sia relazionali, senza troppe pi*pe mentali.
Eravamo amici prima che fidanzati.
Ad un certo punto lui è cambiato, non so perché, dice che è colpa mia perché sono diventato più freddo (che poi magari è vero che il mio atteggiamento a volte poteva essere frainteso, ma i miei sentimenti erano inalterati) quando poi non è vero, ogni weekend andavo da lui e dormivo lì, anche quando avevo solo un briciolo di tempo libero (dimenticandomi degli amici), gli facevo le sorprese, regali, andavamo a pranzo e a cena insieme insomma una coppia perfetta direte voi.
Un giorno per scherzo decisi di fare la tintura rossa (non so perché) e gli mandai la foto.
Pensavo di aver fatto una cosa divertente, lui se la prese a morte dicendo che l’avevo fatta non per scherzo, ma di nascosto perché secondo lui io lo reputo un po’ come un genitore, che mette i bastoni fra le ruote ma vi giuro assolutamente non è così.
Comunque il rapporto è iniziato a incrinarsi da ottobre (ci siamo messi assieme a settembre) mese della tintura, per poi degenerare a partire da Gennaio, è arrivato a mettermi le mani pesantemente, provocandomi lividi sul viso, sul collo e sul torace.
Volete sapere perché?
Io avevo organizzato una serata a casa mia per giocare a tombola e siccome stavamo a casa sua in quel momento, gli avevo chiesto con molta gentilezza mentre stavo abbracciato a lui sul letto se potevamo andarci a preparare perché io dovevo andare a casa mia a preparare le casa per la serata.
Lui a questa richiesta si è infuriato perché ha detto che io penso soltanto ai ca**i miei, dato lui era lì a chiedermi rassicurazioni da giorni mentre io pensavo a prepararci per andare a casa mia a giocare a tombola.
Alla fine nonostante mi abbia picchiato l’ho perdonato, anche se è risuccesso in altre situazioni usando come pretesto il fatto che lo avessi spinto (vabbè vi lascio immaginare... ) .
Sono mesi d’inferno, ogni volta che parliamo a telefono o ci vediamo è un’occasione per rinfacciarmi quanto io sia antiromantico (termine che usa lui) e poco attento ai suoi bisogni.
Qualche giorno fa gli ho chiesto che sarebbe bello se ogni tanto potessi passare un venerdì O un sabato solo con i miei amici, perché gli altri giorni lavoro e quindi non li vedo mai e da quando stiamo insieme sto sempre e solo con lui, dicendomi che posso benissimo stare con i miei amici se c’è anche lui, ma a me non sembra giusto perché quando io lavoro lui scende con i suoi (amici).
Continua nelle risposte sotto...
Salve dottori, sono un ragazzo di 21 anni, fidanzato con un ragazzo poco più piccolo di me.
Vi spiego la situazione.
All’inizio era tutto perfetto, stavamo bene insieme, era simpatico e credevo di aver trovato una persona come me, solare, semplice, leggera che non vuol dire superficiale, ma in grado di superare con facilitá I problemi, sia della vita sia relazionali, senza troppe pi*pe mentali.
Eravamo amici prima che fidanzati.
Ad un certo punto lui è cambiato, non so perché, dice che è colpa mia perché sono diventato più freddo (che poi magari è vero che il mio atteggiamento a volte poteva essere frainteso, ma i miei sentimenti erano inalterati) quando poi non è vero, ogni weekend andavo da lui e dormivo lì, anche quando avevo solo un briciolo di tempo libero (dimenticandomi degli amici), gli facevo le sorprese, regali, andavamo a pranzo e a cena insieme insomma una coppia perfetta direte voi.
Un giorno per scherzo decisi di fare la tintura rossa (non so perché) e gli mandai la foto.
Pensavo di aver fatto una cosa divertente, lui se la prese a morte dicendo che l’avevo fatta non per scherzo, ma di nascosto perché secondo lui io lo reputo un po’ come un genitore, che mette i bastoni fra le ruote ma vi giuro assolutamente non è così.
Comunque il rapporto è iniziato a incrinarsi da ottobre (ci siamo messi assieme a settembre) mese della tintura, per poi degenerare a partire da Gennaio, è arrivato a mettermi le mani pesantemente, provocandomi lividi sul viso, sul collo e sul torace.
Volete sapere perché?
Io avevo organizzato una serata a casa mia per giocare a tombola e siccome stavamo a casa sua in quel momento, gli avevo chiesto con molta gentilezza mentre stavo abbracciato a lui sul letto se potevamo andarci a preparare perché io dovevo andare a casa mia a preparare le casa per la serata.
Lui a questa richiesta si è infuriato perché ha detto che io penso soltanto ai ca**i miei, dato lui era lì a chiedermi rassicurazioni da giorni mentre io pensavo a prepararci per andare a casa mia a giocare a tombola.
Alla fine nonostante mi abbia picchiato l’ho perdonato, anche se è risuccesso in altre situazioni usando come pretesto il fatto che lo avessi spinto (vabbè vi lascio immaginare... ) .
Sono mesi d’inferno, ogni volta che parliamo a telefono o ci vediamo è un’occasione per rinfacciarmi quanto io sia antiromantico (termine che usa lui) e poco attento ai suoi bisogni.
Qualche giorno fa gli ho chiesto che sarebbe bello se ogni tanto potessi passare un venerdì O un sabato solo con i miei amici, perché gli altri giorni lavoro e quindi non li vedo mai e da quando stiamo insieme sto sempre e solo con lui, dicendomi che posso benissimo stare con i miei amici se c’è anche lui, ma a me non sembra giusto perché quando io lavoro lui scende con i suoi (amici).
Continua nelle risposte sotto...
[#1]
Gentile Utente,
ho letto attentamente quello che ha scritto, ma credo che il consulto sia incompleto. Aspetto di leggere la domanda che lei ci porta qui e provare poi a risponderle.
Dal titolo mi pare di capire che il fidanzato di cui parla è diventato poi ex..
Resto a disposizione e aspetto il suo prosieguo
Cordialmente
ho letto attentamente quello che ha scritto, ma credo che il consulto sia incompleto. Aspetto di leggere la domanda che lei ci porta qui e provare poi a risponderle.
Dal titolo mi pare di capire che il fidanzato di cui parla è diventato poi ex..
Resto a disposizione e aspetto il suo prosieguo
Cordialmente
Dr.ssa Valeria Mazzilli
Psicologa Clinica
Via San Giacomo, 15 Napoli
cel. 3895404108
[#2]
Utente
Inutile dirvi che con questa cosa lui mi ha lasciato dicendo di essere arrivato al limite della sopportazione perché come al solito con il problema che c’era sotto, cioè che io non gli do abbastanza attenzioni nonostante io abbia rinunciato a tutto per lui, io pensavo soltanto ai ca**i miei, alla fine gli ho chiesto scusa e sono tornato io da lui. Altra problematica riguarda il viaggio estivo. Quest inverno gli ho regalato un viaggio per Natale, e ho detto che siccome siamo partiti insieme e da soli in inverno, quest estate il viaggio potevamo farlo separati, io con i miei amici e lui con i suoi perché per me non c’erano problemi e mi fidavo di lui. Inutile dirvi che si è scatenata una furia e mi ha convinto a prenotare il viaggio insieme. Si susseguono mesi di alti e bassi. Fino al 10 marzo, quando io allo scoppio della quarantena gli dissi che sarei dovuto tornare a casa in fretta perché avevo paura di avere problemi con la polizia. Lui inizia a sclerare davanti alla mamma, dicendo che gli avevo messo le mani addosso quando poi gli avevo solo lanciato un cuscino come a dirgli non iniziare ci sono i tuoi in casa mi dà fastidio fare queste scenette dipingendomi come un mostro. Io scappo via e gli dico di non volerlo più vedere. Alla fine facciamo pace perché torno io (ovviamente tornava anche lui quando litigavamo non lo facevo solo io sia chiaro non voglio passare per il martire). Ultimo litigio definitivo, il 25, stavamo parlando del più e del meno, quando arriviamo all’argomento masturbazione, io dico che quando capita di masturbarmi non lo faccio su porno gay ma su porno etero. Lui si infuria dicendomi che queste cose non le vuole sapere. Io gli chiedo scusa, gli chiedo se per lui va bene cambiare argomento e gli prometto che non avremmo più parlato. Alla fine, lui continua a parlarne, dicendomi quanto io sia irrispettoso nei suoi confronti e che io lo tratto come un fratello e non come fidanzato. Alla fine io gli dico che dopo tutto questi mesi sebbene io ci abbia provato, ci abbia messo tutto me stesso, abbia rinunciato a tante cose per stare con lui, che non potevo dargli quello che voleva e che per il bene di tutti e due era meglio se la finivamo qua. Lui capisce io gli chiedo scusa piangendo, e mi dice con un tono calmo da far schifo ( molto molto molto molto inquietante, tipo uno psicopatico), che gli faceva piacere che avessi capito ( ma cosa poi, che non dovevo farmi le s**he vabbè)e che mi augurava la buona notte. Abbiamo litigato qualche altra volta per poi chiudere definitivamente. Quando ci siamo lasciati ho percepito come un vuoto, ritornai a frequentare i miei amici ma avevo sempre un forte senso di scompenso interiore, non so cosa fosse e a cosa fosse dovuto, ma mi sentivo svuoto, privo di ogni forza e di ogni voglia di vivere possibile. Non so neanche io come spiegarlo. Ho fatto qualche esame all’università ma non so neanche io come ci sono riuscito, fumavo marijuana ogni sera, abusavo di alcolici per tenermi in uno stato mentale alterato, ho avuto rapporti sessuali promiscui, con tutti e in tutte le situazioni, e ho notato che i partner con cui l’ho fatto fossero tutti brutti di me, proprio per non sentirmi giudicato , come se le continue critiche del mio ex avessero insediato in me un senso di inferiorità, quando poi io a detta di tutti, sono un bel ragazzo. inutile dirvi che ci sono tornato a metà luglio....Non so neanche io perché, credo per le pressioni anche di sua mamma che mi contattava e mi parlava di lui e cosa dovessi fare per riconquistarlo, quando poi io non sapevo se volevo ritornarci oppure no, in un certo senso le cose dall’inizio della rottura stavano andando un po’ meglio piano piano giorno per giorno stavo riacquistando un po’ di serenità, alla fine però ci ritorno come vi ho detto a metà luglio. Tutto ok fino a quando non scoppia il primo litigio verso fine luglio (quindi 10 giorni dopo in pratica) in cui gli dico che un suo amico mentre non eravamo più insieme aveva cominciato a seguirmi su Un sociol, cosa a cui non ho dato assolutamente peso, ho ricambiato senza malizia e gliel’ho detto. Si è scatenato un putiferio abbiamo litigato per una settimana su questa cosa, io ho cercato di risolvere con è inutile che litighiamo così tanto, è una cosa stupida c’è stato un follow su Instagram da parte SUA, che io ho ricambiato, non abbiamo mai parlato nè ci siamo mai visti . Inutile dirvi che lui ha esordito con a me non interessa, se io di una cosa ne voglio parlare per 10 giorni a tutte le ore del giorno tu non sei nessuno per dire che non deve essere così e dobbiamo parlarne fino a quando non ne sono sicuro io. Tutto dire questa risposta lascia intendere già che tipo è. Continuano litigi futili quasi tutti i giorni. Una sera gli arriva una notifica Su un social con delle foto di nudo in cui c’era scritto . Lui afferma che sono foto della bacheca e che non era un messaggio rivolto a lui, mi mostra la notifica dei messaggi e mi fa vedere che non è così, io insospettito, gli dico vabbene ne parliamo domani mi giro dall’altro lato e mi addormento (perché dormivamo insieme quella sera) il giorno dopo gli dico X io tra un po’ devo andare via , riferendomi al fatto che volevo parlare della cosa della sera prima, lui dice adesso non mi va più di parlarne, volevo parlarne stanotte tu mi hai ignorato adesso ti attacchi al tram . Io gli rispondo che non è possibile che anche quando una cosa riguarda me debba decidere lui le modalità di discussione e le tempistiche e che siccome non so usarlo quel social, lo avrei scaricato e gli avrei fatto sapere. Lui esordisce con non ti fidi di me e parte con le mani addosso, io inizio a prendermi a schiaffi da solo per l’esasperazione e mi accusa di aver perso tutti i suoi amici per colpa mia (quando poi nella prima parte della relazione quest inverno, per stare con lui e andare ai compleanni dei suoi amici, mi ero allontanato dai miei, tant’è che i miei (scusate il gioco di parole) amici non li ho visti per 2 mesi, un po’ per colpa mia perché erano successe delle cose, un po’ perché ero sempre da lui (ho specificato prima che quando eravamo con i miei di amici lui si metteva col muso sotto e non mi faceva godere la serata, quindi a volte preferivo non scenderci, perché lui non contemplava il fatto che un venerdì o un sabato potessimo stare per fatti nostri con le nostre rispettive compagnie). Comunque qualche giorno dopo a questo episodio facciamo pace. Venerdì 18 settembre, io ero con i miei amici da solo, un ragazzo si avvicina e mi dice che il mio ragazzo nel periodo in cui c eravamo lasciati aveva contattato il suo ex, io gli rispondo che se anche fosse non erano fatti suoi, anche perché non gli ho creduto neanche per un secondo.
Questo ragazzo sia io che il mio fidanzato lo abbiamo sempre considerato uno stupido, è due anni che cerca di mettersi con me, tant’è che chiamai il mio fidanzato ridendo (dato che all’altro non lo avevo creduto neanche per mezzo secondo) e gli dico tizio ha detto questo ahahahah sta proprio rovinato ancora insiste . Lui si arrabbia perché dice che gli avevo permesso di parlare con me quindi gli avevo dato la confidenza e avevo mancato di rispetto a lui, io gli dico di calmarsi perché pensavo di essermi comportato bene e che obiettivamente il mio era stato un gesto di fiducia nei suoi confronti e che glielo avevo riferito per farci una risata assieme. Si calma. Il giorno dopo vado a casa sua. Ne cominciamo a parlare lui scende giù in cucina e comincia a riempirmi di parolacce e accuse, Davanti ai genitori e ai vicini, del fatto che fossi una m****, non avessi rispetto nei suoi confronti e che non fossi un uomo con le p*lle. Io rimango in silenzio imbarazzato per la situazione, gli intimo di parlarne più tardi quando eravamo da soli. La mamma lo gonfiava dicendogli che lui è troppo bello quindi suscita invidia negli altri (bah) e gli dà ragione. Più tardi ne torniamo a parlare, io gli mostro le chat e gli faccio vedere che l’unico messaggio che ci eravamo scambiati era un messaggio di auguri al suo compleanno (mentre ancora non eravamo tornati assieme), perché dato che ero stato invitato alla sua festa e non ci ero andato perché non avevo voglia, mi sembrava giusto scrivergli almeno gli auguri per educazione. Lui si arrabbia come una bestia mi mette le mani addosso torno a casa con un morso in faccia e lividi su tutto L addome. Ovviamente quella volta mi difesi, stanco di questa cosa delle mani addosso perché glielo avevo specificato che era una cosa che mi faceva venire lo schifo già quando era successo in passato, gli ho messo le mani al collo per il nervosismo perché non ce la facevo più ad essere trattato in questo modo. lui era una furia di calci, pugni e parole d’odio nessuno tiene a te quanto tengo io , nessuno ti da l’importanza che ti do io , non capisci mai niente . Io gli dico che è lui che non capisce mai niente e fraintende sempre i miei comportamenti, travisandosi e facendoli passare per quello che non sono. Io chiamo mia mamma e mi faccio venire a prendere. Qualche giorno dopo mi contatta nega delle botte affermando che fossero state solo spinte le sue, io gli mando le foto, perché sapevo che si sarebbe rimangiato tutto, e dice di non essere l’unico ad avere segni sul corpo (mah). Iniziando dicendomi che io mi sono comportato come se non fregasss perché non gli avevo più scritto, che lui si è prostrato a me che non ce la fa più ad essere schiacciato, a chiedere scusa anche quando non dovrebbe e via dicendo. Il motivo dice sempre, è che sono i miei modi, io so di non essere perfetto ovviamente le cose si fanno sempre in due, quello che secondo lui faccio di sbagliato è che scherzo troppo e mi prendo la confidenza mancandogli di rispetto questa è una cosa che faccio con tutti ma si fanno una risata perché si capisce che sto scherzando infatti anche quando lo facevo davanti ai suoi amici gli dicevano dai ma non vedi che sta scherzando , ma se anche vero fosse, non credo di meritarmi di essere trattato così. Mi ha dato del narcisista manipolatore io ho letto la descrizione e mi sa che il manipolatore sia proprio lui. Dice che lo sono perché minimizzo le cose che lo fanno stare male, ma fondamentalmente le cose che fanno stare male a me lui neanche le sa secondo me. Adesso è da settembre che non stiamo insieme, io sento le stesse sensazioni della prima rottura, mi sento svuotato, penso costantemente a lui a volte con rabbia per quello che mi ha fatto, a volte mi sento una m**** perché penso di essermi comportato con lui, altre volte sto male perché penso alle cose false che può aver detto su di me in questi mesi, altre volte penso di sentirmi sbagliato solo perché lui ha instillato in me queste cose dicendomi costantemente che io sono stupido, che le cose me le deve spiegare col cucchiaino e che non arrivo mai alle cose. A me adesso a distanza di due mesi mi capita di parlare da solo ad alta voce immaginando che ci sia lui e gli continuo a spiegare dove secondo me sbaglia e perché non deve comportarsi così (lo so forse posso sembrare pazzo). Inoltre quando ci rivedemmo per la prima volta a luglio mi disse che secondo lui io sarei dovuto andare da uno psicologo perché ho problemi infantili irrisolti (si riferisce a mio padre con cui non ho più rapporti da quando sono piccolo). Verso marzo mio padre si riavvicinò e cercammo di ricostruire il rapporto ma io a fine estate decisi di troncare di nuovo ( con mio padre) perché non me la sentivo di costruire un rapporto con lui. Lo stesso giorni litigai col mio ragazzo che mi disse è inutile che stai nervoso per tuo padre e mi dici che non hai voglia di parlare, io ho questa cosa da risolvere è la risolviamo . Come se io fossi l’ultima m****a.
cosa ne pensate?
Questo ragazzo sia io che il mio fidanzato lo abbiamo sempre considerato uno stupido, è due anni che cerca di mettersi con me, tant’è che chiamai il mio fidanzato ridendo (dato che all’altro non lo avevo creduto neanche per mezzo secondo) e gli dico tizio ha detto questo ahahahah sta proprio rovinato ancora insiste . Lui si arrabbia perché dice che gli avevo permesso di parlare con me quindi gli avevo dato la confidenza e avevo mancato di rispetto a lui, io gli dico di calmarsi perché pensavo di essermi comportato bene e che obiettivamente il mio era stato un gesto di fiducia nei suoi confronti e che glielo avevo riferito per farci una risata assieme. Si calma. Il giorno dopo vado a casa sua. Ne cominciamo a parlare lui scende giù in cucina e comincia a riempirmi di parolacce e accuse, Davanti ai genitori e ai vicini, del fatto che fossi una m****, non avessi rispetto nei suoi confronti e che non fossi un uomo con le p*lle. Io rimango in silenzio imbarazzato per la situazione, gli intimo di parlarne più tardi quando eravamo da soli. La mamma lo gonfiava dicendogli che lui è troppo bello quindi suscita invidia negli altri (bah) e gli dà ragione. Più tardi ne torniamo a parlare, io gli mostro le chat e gli faccio vedere che l’unico messaggio che ci eravamo scambiati era un messaggio di auguri al suo compleanno (mentre ancora non eravamo tornati assieme), perché dato che ero stato invitato alla sua festa e non ci ero andato perché non avevo voglia, mi sembrava giusto scrivergli almeno gli auguri per educazione. Lui si arrabbia come una bestia mi mette le mani addosso torno a casa con un morso in faccia e lividi su tutto L addome. Ovviamente quella volta mi difesi, stanco di questa cosa delle mani addosso perché glielo avevo specificato che era una cosa che mi faceva venire lo schifo già quando era successo in passato, gli ho messo le mani al collo per il nervosismo perché non ce la facevo più ad essere trattato in questo modo. lui era una furia di calci, pugni e parole d’odio nessuno tiene a te quanto tengo io , nessuno ti da l’importanza che ti do io , non capisci mai niente . Io gli dico che è lui che non capisce mai niente e fraintende sempre i miei comportamenti, travisandosi e facendoli passare per quello che non sono. Io chiamo mia mamma e mi faccio venire a prendere. Qualche giorno dopo mi contatta nega delle botte affermando che fossero state solo spinte le sue, io gli mando le foto, perché sapevo che si sarebbe rimangiato tutto, e dice di non essere l’unico ad avere segni sul corpo (mah). Iniziando dicendomi che io mi sono comportato come se non fregasss perché non gli avevo più scritto, che lui si è prostrato a me che non ce la fa più ad essere schiacciato, a chiedere scusa anche quando non dovrebbe e via dicendo. Il motivo dice sempre, è che sono i miei modi, io so di non essere perfetto ovviamente le cose si fanno sempre in due, quello che secondo lui faccio di sbagliato è che scherzo troppo e mi prendo la confidenza mancandogli di rispetto questa è una cosa che faccio con tutti ma si fanno una risata perché si capisce che sto scherzando infatti anche quando lo facevo davanti ai suoi amici gli dicevano dai ma non vedi che sta scherzando , ma se anche vero fosse, non credo di meritarmi di essere trattato così. Mi ha dato del narcisista manipolatore io ho letto la descrizione e mi sa che il manipolatore sia proprio lui. Dice che lo sono perché minimizzo le cose che lo fanno stare male, ma fondamentalmente le cose che fanno stare male a me lui neanche le sa secondo me. Adesso è da settembre che non stiamo insieme, io sento le stesse sensazioni della prima rottura, mi sento svuotato, penso costantemente a lui a volte con rabbia per quello che mi ha fatto, a volte mi sento una m**** perché penso di essermi comportato con lui, altre volte sto male perché penso alle cose false che può aver detto su di me in questi mesi, altre volte penso di sentirmi sbagliato solo perché lui ha instillato in me queste cose dicendomi costantemente che io sono stupido, che le cose me le deve spiegare col cucchiaino e che non arrivo mai alle cose. A me adesso a distanza di due mesi mi capita di parlare da solo ad alta voce immaginando che ci sia lui e gli continuo a spiegare dove secondo me sbaglia e perché non deve comportarsi così (lo so forse posso sembrare pazzo). Inoltre quando ci rivedemmo per la prima volta a luglio mi disse che secondo lui io sarei dovuto andare da uno psicologo perché ho problemi infantili irrisolti (si riferisce a mio padre con cui non ho più rapporti da quando sono piccolo). Verso marzo mio padre si riavvicinò e cercammo di ricostruire il rapporto ma io a fine estate decisi di troncare di nuovo ( con mio padre) perché non me la sentivo di costruire un rapporto con lui. Lo stesso giorni litigai col mio ragazzo che mi disse è inutile che stai nervoso per tuo padre e mi dici che non hai voglia di parlare, io ho questa cosa da risolvere è la risolviamo . Come se io fossi l’ultima m****a.
cosa ne pensate?
[#3]
Gentile Utente,
capisco che dopo una storia così tormentata in cui a tratti sembra quasi un combattimento su un ring che una storia d'amore, lei senta il bisogno di raccontare e raccontarsi. Il suo lunghissimo scritto è la prova di questa forte necessità.
Lei è giovane, ma la invito ugualmente a prestare attenzione non ai contenuti di quel che racconta ma al tipo di relazione che ci presenta. C'è un gioco basato sulle dinamiche di potere (è molto importante sottolineare chi cede, chi ritorna a seguito dei litigi), c'è una conflittualità molto alta che culmina spesso con delle escalation di aggressività, c'è l'assolutizzazione dell'altro, che diventa punto di riferimento di ogni pensiero e ogni comportamento.
Lo spazio che questa persona occupava nella sua vita era enorme, al punto tale che adesso nella sua assenza prova a personificarlo immaginando di dover ancora una volta dare spiegazioni.
Ci chiede cosa ne pensiamo. Io le chiedo, cosa ne pensa lei?
Cordialmente
capisco che dopo una storia così tormentata in cui a tratti sembra quasi un combattimento su un ring che una storia d'amore, lei senta il bisogno di raccontare e raccontarsi. Il suo lunghissimo scritto è la prova di questa forte necessità.
Lei è giovane, ma la invito ugualmente a prestare attenzione non ai contenuti di quel che racconta ma al tipo di relazione che ci presenta. C'è un gioco basato sulle dinamiche di potere (è molto importante sottolineare chi cede, chi ritorna a seguito dei litigi), c'è una conflittualità molto alta che culmina spesso con delle escalation di aggressività, c'è l'assolutizzazione dell'altro, che diventa punto di riferimento di ogni pensiero e ogni comportamento.
Lo spazio che questa persona occupava nella sua vita era enorme, al punto tale che adesso nella sua assenza prova a personificarlo immaginando di dover ancora una volta dare spiegazioni.
Ci chiede cosa ne pensiamo. Io le chiedo, cosa ne pensa lei?
Cordialmente
[#4]
Utente
Io credo di essere stato devastato, tant’è che per il momento, non riesco ad immaginarmi neanche in un futuro remoto accanto ad un’altra persona, ho provato a parlare con altri ragazzi ma ad un certo punto ho avvertito un’ansia che mi ha fatto chiudere tutto, l’ansia di impegnarmi e di riprovare quello che ho provato. Inoltre, dato che lui mi diceva sempre che di lui (scusate il gioco) non me ne importava nulla, ho paura di non riuscire più a saper riconoscere i miei sentimenti. L’unica cosa che vorrei è vendicarmi, non fisicamente, vorrei che qualcuno lo tratti come sono stato trattato io, vorrei che anche lui provi questo senso di vuoto. Fortunatamente sono riuscito a riscattarmi: a novembre ho finito gli esami della triennale ed a gennaio discuterò la tesi. Inoltre ho trovato un nuovo lavoro attinente ai miei studi. Sono molto contento di queste cose positive, ma continuò a sentire che dentro di me c’è qualcosa che non va. Inoltre sto soffrendo di strane ansie, immagino scene in cui io o i miei cari muoiono, o altre scene di questo genere, a stampo apocalittico per così dire, sono preoccupato per tutti, specialmente per i miei cari e mi sento ipersensibile a qualsiasi cosa, anche se quella cosa non riguarda me, è come se per tutto il tempo che sono stato insieme a lui fossi stato in uno stato di torpore perché non avevo più le forze di pensare e di sentire e adesso mi stessi risvegliando . Questo penso, o almeno vorrei che fosse così.
[#5]
Sono contenta di sentirle dire che sta investendo le sue risorse anche su altro e sapere che presto raccoglierà i frutti dei suoi sacrifici e si prenderà delle piccole e grandi soddisfazioni personali, nello studio e nel lavoro.
Non è cosa da poco!
Non è facile uscire fuori da una relazione così invischiata, in cui i confini tra lei e il suo ragazzo erano così deboli, ancora oggi paga lo scotto di questo eccessivo e poco sano coinvolgimento (paura di non riuscire più a saper riconoscere i miei sentimenti). Cosa c'era di suo e cosa del suo ragazzo? Si fa molta fatica a riappropriarsi di parti di sé dopo una separazione, specie se così conflittuale.
Lei come ogni persona che si separa da un'altra, sta attraversando un momento di elaborazione del lutto dalla perdita non solo della persona ma anche della vostra relazione, che adesso di fatto non esiste più. E' un lavoro faticoso e doloroso, ma per queste cose ci vuole solo tempo.
Le scene apocalittiche e di morte che lei immagina molto probabilmente sono connesse con il vissuto di perdita che sta provando, di cui sta facendo esperienza adesso. Anche la morte implica una perdita e una separazione.
Data l'accesa conflittualità a tratti anche violenta, i giochi di potere e il porre il suo ragazzo al centro della sua vita, comprendo bene il suo vissuto e i suoi sentimenti centrati sulla crudeltà verso il suo ex ragazzo (il suo desiderio di vendetta), ma questi sentimenti vendicativi non fanno altro che sortire una forte carica attrattiva: attraverso il desiderio di vendetta lei mantiene vivo il ricordo e la persona del suo ex ragazzo. In questi casi la strada più difficile ma anche la più sana per lei è quella del lasciar andare. Perdonare, non per atto di carità verso l'altro, ma per fare un dono a sé stesso.
Adesso servirà a poco o niente dirglielo, le sue emozioni sono ancora molto vive, ma spero che tra un po' di tempo se lo ricorderà. Perdonare è un atto di amore verso se stessi, vuol dire alleggerirsi dalle zavorre che ci portiamo addosso e lasciarle andare per viaggiare più leggeri.
"è come se per tutto il tempo che sono stato insieme a lui fossi stato in uno stato di torpore perché non avevo più le forze di pensare e di sentire e adesso mi stessi risvegliando" E' una bella immagine quella che presenta, descrive bene quanto per lei il suo ex sia stato così tanto al centro della sua esistenza e quanto lei abbia canalizzato tutte le sue energie nella vostra relazione, al punto tale di non avere la forza di fare altro, di non riuscirsi ad occupare di sé e del proprio benessere.
E' tutto molto difficile e doloroso per adesso, ma ce la farà ad uscirne, ne sono certa. Si dia tempo, ci vuole tempo per uscire da una relazione e altro tempo per pensare di costruirne un'altra.
Spero di averle dato una visione più ampia della situazione che ci ha portato qui
Cordialmente
Non è cosa da poco!
Non è facile uscire fuori da una relazione così invischiata, in cui i confini tra lei e il suo ragazzo erano così deboli, ancora oggi paga lo scotto di questo eccessivo e poco sano coinvolgimento (paura di non riuscire più a saper riconoscere i miei sentimenti). Cosa c'era di suo e cosa del suo ragazzo? Si fa molta fatica a riappropriarsi di parti di sé dopo una separazione, specie se così conflittuale.
Lei come ogni persona che si separa da un'altra, sta attraversando un momento di elaborazione del lutto dalla perdita non solo della persona ma anche della vostra relazione, che adesso di fatto non esiste più. E' un lavoro faticoso e doloroso, ma per queste cose ci vuole solo tempo.
Le scene apocalittiche e di morte che lei immagina molto probabilmente sono connesse con il vissuto di perdita che sta provando, di cui sta facendo esperienza adesso. Anche la morte implica una perdita e una separazione.
Data l'accesa conflittualità a tratti anche violenta, i giochi di potere e il porre il suo ragazzo al centro della sua vita, comprendo bene il suo vissuto e i suoi sentimenti centrati sulla crudeltà verso il suo ex ragazzo (il suo desiderio di vendetta), ma questi sentimenti vendicativi non fanno altro che sortire una forte carica attrattiva: attraverso il desiderio di vendetta lei mantiene vivo il ricordo e la persona del suo ex ragazzo. In questi casi la strada più difficile ma anche la più sana per lei è quella del lasciar andare. Perdonare, non per atto di carità verso l'altro, ma per fare un dono a sé stesso.
Adesso servirà a poco o niente dirglielo, le sue emozioni sono ancora molto vive, ma spero che tra un po' di tempo se lo ricorderà. Perdonare è un atto di amore verso se stessi, vuol dire alleggerirsi dalle zavorre che ci portiamo addosso e lasciarle andare per viaggiare più leggeri.
"è come se per tutto il tempo che sono stato insieme a lui fossi stato in uno stato di torpore perché non avevo più le forze di pensare e di sentire e adesso mi stessi risvegliando" E' una bella immagine quella che presenta, descrive bene quanto per lei il suo ex sia stato così tanto al centro della sua esistenza e quanto lei abbia canalizzato tutte le sue energie nella vostra relazione, al punto tale di non avere la forza di fare altro, di non riuscirsi ad occupare di sé e del proprio benessere.
E' tutto molto difficile e doloroso per adesso, ma ce la farà ad uscirne, ne sono certa. Si dia tempo, ci vuole tempo per uscire da una relazione e altro tempo per pensare di costruirne un'altra.
Spero di averle dato una visione più ampia della situazione che ci ha portato qui
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 7.1k visite dal 08/12/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.