Sono incinta, ma confusa sul da farsi. ivg o portare a termine la gravidanza?

Circa un mese fa ho scoperto di essere incinta.
Ho 23 anni, un compagno, una famiglia che mi sostiene sempre e comunque, ma anche una storia di depressione alle spalle, la quale, in realtà, non è mai definitivamente guarita.
Ero abbastanza infelice anche prima di scoprire di essere incinta, ma il test positivo mi ha da subito gettata a terra, nella disperazione più totale.
Ho subito preso la situazione in mano recandomi al consultorio per le pratiche IVG, anche se poi ho cambiato idea.
Ho deciso di pensarci per un'altra settimana, ma I sintomi della gravidanza non mi hanno aiutata e tuttora mi gettano nello sconforto.
Non sono una persona con la "salute di ferro" già per conto mio, e ultimamente la situazione è perfino peggiorata.

Ovunque si dice e si legge che nel primo trimestre è tutto normale, eppure c'è chi non riesce a sopportarlo.

Probabilmente sono una donna meno forte del normale, ci mancherebbe, ma credo che il fatto di non volere questo figlio incida sulla mia capacità di sopportazione.
Se lo volessi, stringerei i denti e andrei avanti.

Lo sto vivendo come un calvario/martirio, ed è solo l'inizio.


Per questo ho richiamato il consultorio dicendo che ho cambiato idea un'altra volta e che voglio continuare con l'IVG.

La mia intenzione a continuare con l'IVG deriva principalmente dal mio stato fisico, in secundis quello psicologico.

Quando mi penso "madre" mi sento finita.
Immagino tutte le conseguenze che comporterebbe il diventarlo: per me sono più i contro che i pro.

Attualmente ho l'appuntamento per l'intervento il giorno 10, ma ho molta paura.

Ho paura principalmente perché sono cristiana, ma sono stanca di stare male fisicamente e l'idea di diventare madre è per me traumatizzante.

Precisazioni: all'ospedale e al consultorio non fregava nulla a nessuno del mio pensiero.
Nessuno mi ha chiesto come stavo, né fisicamente né mentalmente.
Ho dovuto chiedere io delle pillole per la nausea e i tremori.

Vorrei solo essere sicura della mia scelta per l'IVG, senza pentimento alcuno.

Un po' di buone ragioni sul procedere con l'intervento che mi possano in qualche modo consolare.


Accetto qualsiasi parola da parte vostra, visto che nessun medico o chi per essi, di persona, mi ha offerto aiuto.


Grazie
[#1]
Dr.ssa Patrizia Pezzella Psicologo, Psicoterapeuta 273 13
Gent,ma giovane lettrice,

una decisione cosi importante per la vita di una donna è indispensabile che venga presa con la testa e con il cuore, e con l'aiuto psicologico che il Consultorio è giusto che offra. La legge n. 405 del 1975 ha instituito i Consultori con la finalità di offrire sostegno alla famiglia o al singolo che vi ricorre. Chieda pertanto quanto prima un colloquio psicologico, ed esponga alla collega le sue perplessità e timori come ha ben descritto nella sua lettera a noi indirizzata.

Molti saluti e se preferisce ci riscriva.

Dr.ssa Patrizia Pezzella
psicologa, psicoterapeuta
perfezionata in sessuologia clinica

[#2]
Utente
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Domattina provvederò a richiedere un consulto, la ringrazio.
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