Ipocondria
Salve,
Penso spesso di avere problemi cardiaci
La prima volta, due anni fa, presa dall’ansia sono andata in pronto soccorso, dove mi hanno fatto un ecg ed era tutto ok.
Mi sono tranquillizzata e ridevo di me perché cercavo un problema dove non c’era.
Per un periodo sono stata bene, poi avevo attacchi di ansia frequenti, (dovuti anche a un periodo di forte stress), che per prima cosa mi portavano a pensare al cuore.
Passato quel periodo sono stata bene e non pensavo più alla mia salute in modo negativo.
Circa 6 mesi fa ho fatto la mia prima donazione di sangue, dopo 2 giorni sono stata male tachicardia a 130 battiti.
Questo sintomo è durato qualche giorno, poi si sono presentate le palpitazioni.
Il medico mi consiglia di fare ecg, hooter cardiaco, analisi del sangue compresa la tiroide.
Tutto nella norma, solo L emoglobina leggermente bassa, ma dovuta alla donazione.
Ero tranquilla, ma non al 100% in quanto le palpitazioni erano ancora presenti.
Quindi il medico mi consiglia di fare analisi per intolleranza al glutine e test allergici per alimenti; tutto negativo.
Le palpitazioni non si presentano tutti i giorni ed è anche vero che quando si presentano ed ho una distrazione non ci penso più.
Quando ho questi sintomi, entro in ansia per una decina di minuti, penso che magari mi potrebbe succedere qualcosa da un momento all’altro, penso al dispiacere che potrei dare ai miei cari se mi succedesse qualcosa;
A volte ho paura a stare da sola, perché penso che se mi dovessi sentire male nessuno potrebbe aiutarmi.
Ma tutti questi pensieri durano poco perché poi mi faccio coraggio e cerco di ragionare logicamente e tutto passa.
Ho notato che quando mi avvicino alla fase mestruale, mi succede di sentirmi così molto più facilmente.
Cerco dei consigli su cosa dovrei fare, entrare in terapia per capire da cosa deriva tutto questo?
La ringrazio in anticipo
Penso spesso di avere problemi cardiaci
La prima volta, due anni fa, presa dall’ansia sono andata in pronto soccorso, dove mi hanno fatto un ecg ed era tutto ok.
Mi sono tranquillizzata e ridevo di me perché cercavo un problema dove non c’era.
Per un periodo sono stata bene, poi avevo attacchi di ansia frequenti, (dovuti anche a un periodo di forte stress), che per prima cosa mi portavano a pensare al cuore.
Passato quel periodo sono stata bene e non pensavo più alla mia salute in modo negativo.
Circa 6 mesi fa ho fatto la mia prima donazione di sangue, dopo 2 giorni sono stata male tachicardia a 130 battiti.
Questo sintomo è durato qualche giorno, poi si sono presentate le palpitazioni.
Il medico mi consiglia di fare ecg, hooter cardiaco, analisi del sangue compresa la tiroide.
Tutto nella norma, solo L emoglobina leggermente bassa, ma dovuta alla donazione.
Ero tranquilla, ma non al 100% in quanto le palpitazioni erano ancora presenti.
Quindi il medico mi consiglia di fare analisi per intolleranza al glutine e test allergici per alimenti; tutto negativo.
Le palpitazioni non si presentano tutti i giorni ed è anche vero che quando si presentano ed ho una distrazione non ci penso più.
Quando ho questi sintomi, entro in ansia per una decina di minuti, penso che magari mi potrebbe succedere qualcosa da un momento all’altro, penso al dispiacere che potrei dare ai miei cari se mi succedesse qualcosa;
A volte ho paura a stare da sola, perché penso che se mi dovessi sentire male nessuno potrebbe aiutarmi.
Ma tutti questi pensieri durano poco perché poi mi faccio coraggio e cerco di ragionare logicamente e tutto passa.
Ho notato che quando mi avvicino alla fase mestruale, mi succede di sentirmi così molto più facilmente.
Cerco dei consigli su cosa dovrei fare, entrare in terapia per capire da cosa deriva tutto questo?
La ringrazio in anticipo
[#1]
Gentile utente,
La sua storia è abbastanza tipica di una sindrome ansiosa che comporta somatizzazioni.
Quando siamo sono stress, i primi apparati a risentirne sono: cuore, stomaco/intestìno/muscoli e apparato genitourinario.
Il motivo per cui quando è in ansia aumenta la frequenza cardiaca risiede nel fatto che il corpo inizia a produrre catecolamine (adrenalina e noradrenaline) e cortisolo (ormone dello stress). Le catecolamine, in particolare, agiscono aumentando proprio la frequenza cardiaca.
Succede poi che, una errata interpretazione dei sintomi fisici (cardiopalmo etc etc) le induce ansia e quindi nuovamente il sintomo fisico.
Direi che intraprendere un percorso psicoterapeutico sarebbe molto importante. Direi che non necessariamente occorre capire da dove derivano i sintomi quanto, piuttosto, capire come curarli per consentirle la serenità che merita. Direi, infine, che la psicoterapia cognitivo comportamentale in questi casi si dimostra molto valida.
Cordiali saluti
La sua storia è abbastanza tipica di una sindrome ansiosa che comporta somatizzazioni.
Quando siamo sono stress, i primi apparati a risentirne sono: cuore, stomaco/intestìno/muscoli e apparato genitourinario.
Il motivo per cui quando è in ansia aumenta la frequenza cardiaca risiede nel fatto che il corpo inizia a produrre catecolamine (adrenalina e noradrenaline) e cortisolo (ormone dello stress). Le catecolamine, in particolare, agiscono aumentando proprio la frequenza cardiaca.
Succede poi che, una errata interpretazione dei sintomi fisici (cardiopalmo etc etc) le induce ansia e quindi nuovamente il sintomo fisico.
Direi che intraprendere un percorso psicoterapeutico sarebbe molto importante. Direi che non necessariamente occorre capire da dove derivano i sintomi quanto, piuttosto, capire come curarli per consentirle la serenità che merita. Direi, infine, che la psicoterapia cognitivo comportamentale in questi casi si dimostra molto valida.
Cordiali saluti
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 02/12/2020.
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