Aggressività bambino 8 anni
Salve
Sono la mamma di un bambino di 8 anni molto vivace e allegro.
È molto bravo a scuola, gli piace imparare cose nuove e va d'accordo con maestre e compagni.
È molto educato e non crea mai problemi con nessuno.
È sempre stato molto timido, a partire dai 4 anni, mentre prima era un bimbo socievole.
È nato e cresciuto in Kenya fino a tre mesi fa, quando causa Covid (e mia malattia e perdita di lavoro) siamo dovuti rientrare in Italia a casa dei miei genitori, lasciando mio marito in Kenya per motivi lavorativi.
È già da un annetto circa che il bimbo manifesta delle crisi di rabbia, soprattutto nei miei confronti.
Quando deve fare qualcosa che non gli piace comincia ad arrabbiarsi e se insisto mi risponde con i soliti no e poi mi provoca.
Deve avere sempre l'ultimama parola su tutto e se non ce l'ha continua fino a farmi diventare matta.
Tant'è che molto spesso lo lascio da solo a sbollire.
La cosa strana è che lui dopo torna in sé e non capisce cosa ha fatto e perché io sia così arrabbiata.
A volte mi dice che gli dispiace è che non vorrebbe farmi arrabbiare, ma non sa come fare.
Ultimamente è peggiorato, succede che ogni sera litighiamo e io non ne posso più.
Diventa difficile da gestire e parlargli non da risultati.
Vorrei chiedervi dei consigli.
Grazie mille.
Sono la mamma di un bambino di 8 anni molto vivace e allegro.
È molto bravo a scuola, gli piace imparare cose nuove e va d'accordo con maestre e compagni.
È molto educato e non crea mai problemi con nessuno.
È sempre stato molto timido, a partire dai 4 anni, mentre prima era un bimbo socievole.
È nato e cresciuto in Kenya fino a tre mesi fa, quando causa Covid (e mia malattia e perdita di lavoro) siamo dovuti rientrare in Italia a casa dei miei genitori, lasciando mio marito in Kenya per motivi lavorativi.
È già da un annetto circa che il bimbo manifesta delle crisi di rabbia, soprattutto nei miei confronti.
Quando deve fare qualcosa che non gli piace comincia ad arrabbiarsi e se insisto mi risponde con i soliti no e poi mi provoca.
Deve avere sempre l'ultimama parola su tutto e se non ce l'ha continua fino a farmi diventare matta.
Tant'è che molto spesso lo lascio da solo a sbollire.
La cosa strana è che lui dopo torna in sé e non capisce cosa ha fatto e perché io sia così arrabbiata.
A volte mi dice che gli dispiace è che non vorrebbe farmi arrabbiare, ma non sa come fare.
Ultimamente è peggiorato, succede che ogni sera litighiamo e io non ne posso più.
Diventa difficile da gestire e parlargli non da risultati.
Vorrei chiedervi dei consigli.
Grazie mille.
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Buon giorno Signora,
i cambiamenti spesso possono disorientare i bambini che hanno bisogno di un ambiente il più possibile prevedibile. Essi esprimono il loro malessere più col comportamento che con le parole. Quelli che vengono definiti "comportamenti problema" sono un modo dei bambini per esprimere qualcosa che non va. Quando questo stato di malessere perdura, sarebbe opportuno rivolgersi ad uno specialista-psicologo che aiuti suo figlio ad esser consapevole delle sue emozioni e ad esprimerle nel modo adeguato. In genere dopo il colloquio con il genitore, lo psicologo lavora con il bambino (usando giochi, colloqui, disegni etc.) per comprendere cosa prova e aiutarlo a gestire la sua rabbia. In Terapia Cognitivo Comportamentale vengono poi concordate delle sedute con le figure di riferimento per spiegare come gestire eventuali difficoltà. E' come un lavoro di squadra.
I bambini hanno grandi capacità. Quando ci sono tali difficoltà è importante indirizzarli correttamente e aiutarli ad avere gli strumenti per gestire le emozioni.
i cambiamenti spesso possono disorientare i bambini che hanno bisogno di un ambiente il più possibile prevedibile. Essi esprimono il loro malessere più col comportamento che con le parole. Quelli che vengono definiti "comportamenti problema" sono un modo dei bambini per esprimere qualcosa che non va. Quando questo stato di malessere perdura, sarebbe opportuno rivolgersi ad uno specialista-psicologo che aiuti suo figlio ad esser consapevole delle sue emozioni e ad esprimerle nel modo adeguato. In genere dopo il colloquio con il genitore, lo psicologo lavora con il bambino (usando giochi, colloqui, disegni etc.) per comprendere cosa prova e aiutarlo a gestire la sua rabbia. In Terapia Cognitivo Comportamentale vengono poi concordate delle sedute con le figure di riferimento per spiegare come gestire eventuali difficoltà. E' come un lavoro di squadra.
I bambini hanno grandi capacità. Quando ci sono tali difficoltà è importante indirizzarli correttamente e aiutarli ad avere gli strumenti per gestire le emozioni.
Dr.ssa Michela Arru
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 724 visite dal 01/12/2020.
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