Pensiero ossessivo compulsivo: paura di essere lesbica

Salve,
è da ieri mattina che ho un pensiero ossessivo che mi tormenta e che mi sta causando molta sofferenza.
Premetto che ho 26 anni sto facendo psicoterapia da svariati anni che mi ha aiutato molto.
Nel 2004 fui presa da attacchi di panico e crisi nervose, che sfociarono in una sindrome da "vomito". In pratica per una settimana vomitavo di continuo, non appena mangiavo qualcosa.
Poi piano piano sono stata meglio, mi sono laureata e mi sono aperta tantissimo e ora sono in un anno di cambiamento dovuto al lavoro, che ho iniziato da 6 mesi.
Ultimamente mi sento sempre un po' spenta e con la mia psicoterapeuta siamo arrivate ad analizzare un fatto spinoso per la mia vita... cioè la mia vita sessuale che praticamente è sempre stata quasi assente...! In pratica non riesco ad avvicinarmi ai ragazzi, agli uomini, non so cosa voglio dalla mia vita, questo anche perché fino ad ora sono sempre stata alla ricerca di una "perfezione" che non esiste. Ricerca della perfezione che mi ha tenuto bloccata in tutti i campi, non solo nell'amore.
Ultimamente però ho anche maturato la voglia di trovare un compagno e costruire una famiglia. E' questo quello che voglio. Voglio serenità. Voglio vivere.
Ieri mattina mi sono svegliata con un pensiero che è diventata la mia ossessione: ho paura di essere lesbica!! Non ho mai avuto attrazione per le donne, non mi è mai capitato di pensarci ma ho paura, mi chiedo se non ci ho mai pensato in realtà perché non volevo sapere la verità, la rifiutavo. Mi sembra che la mia paura ad avvicinarmi agli uomini sia un "sintomo" di questa omosessualità non dichiarata.
Ho veramente paura. Paura di non poter provare a vivere il mio sogno, ora che è diventato chiaro, paura di conoscere ragazzi ma di non riuscire a "vivere" le storie con lo spettro di essere lesbica e quindi con il dubbio continuo.
Le ragazze non le guardo, quando ai miei amici è capitato che abbiano detto "guarda che bella ragazza" non ho MAI provato interesse. Mi è capitato di conoscere ragazze e di averci trovato complicità e di averle considerate carine, ma non dal punto di vista sessuale.
Invece ora è come se non credessi più a me stessa, non mi fidassi più di me, come se tutto fosse diventato incerto.
Ne parlerò con la mia psicologa però sono talmente presa dal panico che non posso aspettare così a lungo prima di parlarne con qualcuno.
Ieri sera poi ho anche vomitato dal nervoso. Era da tantissimo tempo che non mi capitava. Stamani non ho vomitato ma ci sono andata vicina. Ho ingurgitato 2 biscotti a forza. Adesso ho paura anche di mangiare a pranzo.
Ne ho parlato con mia madre dopo il vomito e secondo lei si tratta di una delle mie fobie, non è crisi di identità sessuale. Ho parlato a lungo con lei e abbiamo parlato veramente di tutto, anche di cose che sinceramente non avevamo mai affrontato insieme. Mi chiedo se questa "crisi" in realtà ci sia per farmi affrontare i miei fantasmi, e che la lesbo-fobia sia solo una scusa...
Chiedo scusa per il disturbo e grazie!
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, credo che la sua nuova paura di essere lesbica sia soltanto un "riflesso ossessivo" che si è innestato sul suo "vero" problema, che probabilmente è la ricerca di una perfezione che non esiste. Il tutto unito alla sua grande sensibilità. Anche la sessualità assente potrebbe essere dovuta a questo, così come pure il disturbo da vomito. Il quadro che lei presenta in realtà è abbastanza simile a quello riscontrabile nelle ragazze che hanno disturbi della condotta alimentare, anche se non so se sia questo il suo caso. Se con l'attuale terapia sta avendo successo, credo che la cosa più sensata sia continuare.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la celere risposta.
Quindi lei escluderebbe una crisi di identità improvvisa??
Ne parlerò come ho già detto con la mia psicologa.
Anch'io sinceramente penso che sia "solo" una fobia, una specie di "riflesso" rispetto a ciò che sto vivendo al momento attuale. Non le nego però di essere preoccupata anche perché, quando mi prende, ci credo veramente e ci sto malissimo.
In passato mi sono ricapitati altri pensieri ossessivi, come la paura di far male ai bambini quando mi è nata la nipotina, o disturbi legati all'ipocondria, continue paure di aver riscontrato malattie ecc... che nel momento in cui mi prendevano sembravano vere.
Sa, è difficile in quei momenti purtroppo convincersi che potrebbe essere "solo" una fobia...

A pranzo sono riuscita a mangiare qualcosina, spero che con il passare del tempo passi la sensazione del vomito e comunque questa noiosa sensazione di essere qualcuno che non mi sento di essere.
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, l'espressione "crisi di identità" è gergale, ma a quanto mi risulta clinicamente non esiste. Fa effetto, ma non significa nulla o quasi. Quindi, se la sua ossessione ancora non si è risolta del tutto, credo che con la sua attuale terapeuta fareste bene a concentrarvi proprio su questo. Tenga presente che i disturbi ossessivi, se nel suo caso si tratta effettivamente di disturbo ossessivo, devono essere eliminati completamente. Altrimenti è come chiudere 99 porte e lasciare una finestra aperta, da cui possono sempre rientrare.

Cordiali saluti
[#4]
Utente
Utente
Chiedo scusa, per "crisi di identità" intendevo identità sessuale. Il fatto cioè che da un giorno ad un altro possa essere diventata lesbica (o esserlo sempre stata senza saperlo).
Se è un disturbo ossessivo a livello "clinico" non lo so; che sia ossessivo per me non ci sono dubbi, in quanto non faccio altro che pensarci e cerco di trovare continuamente motivi o fatti che asseriscano o smentiscano l'ipotesi. Tanto da limitarmi nel mio lavoro purtroppo, almeno per oggi.
La ringrazio sinceramente,
cordiali saluti
[#5]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile ragazza, sta accumulando un bel po di materiale da riportare alla sua psicologa. Il timore di diventare omosessuali è tuttavia piuttosto tipico soprattutto in fase adolescenziale quando si è in piena maturazione sessuale e quando comincia a consolidarsi la prorpia identità. ma anche in età più avanzata può innescarsi lo stesso meccanismo.Certe paure nascono anche da un eccesso di giudizio negativo verso determinati comportamenti a tal punto da bloccarle l'appetito e farla vomitare. Tuttavia sarebbe importante, secondo me, capire come e perchè questa idea sia nata così improvvisamente e/o quale processo di pensiero si è attuato da portare a questo. Comunque ha già una psicologa alla quale riferire il tutto.

cordialmente

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#6]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
se lei fosse lesbica sarebbe contenta di esserlo, non terrorizzata. Probabilmente la questione "omosessualità" è l'unica spiegazione che ilsuo cervello ha trovato di fronte alla domanda "come mai a 26 anni non ho ancora una relazione stabile?".

Probabilmente lei soffre di un disturbo d'ansia che la porta a rimuginare molto su alcune cose, come questa, al punto da avvertire che l'ansia e l'agitazione montano sempre più.

Faccia così: si stampi tutte queste mail e le porti in seduta la prossima volta. Dovete affrontare queste ossessioni una volta per tutte.
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