Il mio terapeuta ha sbagliato il mio nome
Buongiorno,
scrivo per un motivo apparentemente banale circa la psicoterapia che seguo da un anno, un episodio recente che mi ha lasciato addosso una sensazione spiacevole.
Il terapeuta dal quale vado da ormai un anno e col quale a fatica sono riuscita a creare un buon setting terapeutico ed una buona relazione, nell'ultima seduta ha sbagliato salutandomi prima del colloquio col nome di un'altra.
Io ci sono rimasta malissimo... Lui si è subito scusato ed io ho fatto finta di nulla.
Durante la seduta, nella quale io e lui lavoriamo sulle emozioni e quindi rievocando situazioni spiacevoli, dove io cambio il mio respiro, osservo le mie sensazioni fisiche ed alleggerisco il grado di malessere, per la prima volta ho sentito la paziente dello studio accanto.
Questo mi ha disturbato molto, unito al fatto iniziale della seduta, ha lasciato in me sensazioni spiacevoli, di cui però non mi va di parlargli...
Avrà davvero sbagliato?
Per lui sono solo una delle tante pazienti?
È normale la mia reazione anche di rabbia per non avere lui fatto nulla per silenziare lo spazio della terapia?
Grazie per il vostro parere.
scrivo per un motivo apparentemente banale circa la psicoterapia che seguo da un anno, un episodio recente che mi ha lasciato addosso una sensazione spiacevole.
Il terapeuta dal quale vado da ormai un anno e col quale a fatica sono riuscita a creare un buon setting terapeutico ed una buona relazione, nell'ultima seduta ha sbagliato salutandomi prima del colloquio col nome di un'altra.
Io ci sono rimasta malissimo... Lui si è subito scusato ed io ho fatto finta di nulla.
Durante la seduta, nella quale io e lui lavoriamo sulle emozioni e quindi rievocando situazioni spiacevoli, dove io cambio il mio respiro, osservo le mie sensazioni fisiche ed alleggerisco il grado di malessere, per la prima volta ho sentito la paziente dello studio accanto.
Questo mi ha disturbato molto, unito al fatto iniziale della seduta, ha lasciato in me sensazioni spiacevoli, di cui però non mi va di parlargli...
Avrà davvero sbagliato?
Per lui sono solo una delle tante pazienti?
È normale la mia reazione anche di rabbia per non avere lui fatto nulla per silenziare lo spazio della terapia?
Grazie per il vostro parere.
[#1]
Gentile Utente,
solo qualche mese fa aveva postato una richiesta nella quale esponeva una situazione ma precisava di non volerne parlare con il terapeuta.
Se Lei continuerà ad utilizzare noi per cercare di sciogliere dei dubbi, non potrà avere grandi vantaggi.
Come possiamo sapere noi come mai il Collega si è rivolto a Lei con il nome di un'altra persona? Possiamo fare infinite ipotesi, ma la terapia è Sua ed è giusto che Lei chiarisca con il terapeuta, perché una mia ipotesi potrebbe fare sorgere dubbi, portare fuori strada, ecc...
Cordiali saluti,
solo qualche mese fa aveva postato una richiesta nella quale esponeva una situazione ma precisava di non volerne parlare con il terapeuta.
Se Lei continuerà ad utilizzare noi per cercare di sciogliere dei dubbi, non potrà avere grandi vantaggi.
Come possiamo sapere noi come mai il Collega si è rivolto a Lei con il nome di un'altra persona? Possiamo fare infinite ipotesi, ma la terapia è Sua ed è giusto che Lei chiarisca con il terapeuta, perché una mia ipotesi potrebbe fare sorgere dubbi, portare fuori strada, ecc...
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
La ringrazio, Dottoressa.
Lei ha perfettamente ragione. Faccio fatica a confrontarmi con lui su questioni che riguardano direttamente la terapia...
Forse è per questo che in passato, sotto suggerimento di un altro medico, feci una terapia combinata con due terapeuti, uomo-donna, ed in effetti ebbe successo perché riuscivo ad affrontare le problematiche del maschile col femminile.
Ora, anche perché in passato sono stata tanto corretta sulle mie osservazioni sulla terapia da una terapeuta, non riesco.
L'attrazione di cui avevo scritto è poi passata...
Faccio gran fatica perché il terapeuta non mi invoglia a parlare di cosa non va in terapia...
Non so. Ci proverò.
Grazie
Lei ha perfettamente ragione. Faccio fatica a confrontarmi con lui su questioni che riguardano direttamente la terapia...
Forse è per questo che in passato, sotto suggerimento di un altro medico, feci una terapia combinata con due terapeuti, uomo-donna, ed in effetti ebbe successo perché riuscivo ad affrontare le problematiche del maschile col femminile.
Ora, anche perché in passato sono stata tanto corretta sulle mie osservazioni sulla terapia da una terapeuta, non riesco.
L'attrazione di cui avevo scritto è poi passata...
Faccio gran fatica perché il terapeuta non mi invoglia a parlare di cosa non va in terapia...
Non so. Ci proverò.
Grazie
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.5k visite dal 28/11/2020.
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