Bambina che urla
Buonasera,
Stasera mia figlia di sette anni si è vista negare una caramella dalla mamma, con forse troppa intransigenza: al che la bimba si è messa a urlare: "voglio morire" piu e piu volte.
È una bambina tranquilla e giudiziosa, ma ci siamo un po spaventati.
C'è da dire che la frase l ha presa da una telenovela, probabilmente non sa neanche che vuol dire.
C'è da preoccuparsi?
Stasera mia figlia di sette anni si è vista negare una caramella dalla mamma, con forse troppa intransigenza: al che la bimba si è messa a urlare: "voglio morire" piu e piu volte.
È una bambina tranquilla e giudiziosa, ma ci siamo un po spaventati.
C'è da dire che la frase l ha presa da una telenovela, probabilmente non sa neanche che vuol dire.
C'è da preoccuparsi?
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Gentile Utente,
in questo "strano" periodo che stiamo vivendo, è ancora più difficile fare i genitori, forse anche perché... è più difficile essere bambini!
Per tanti mesi ai bambini è stata tolta la scuola e il contatto con i coetanei e quella che è stata loro restituita, inevitabilmente, è un'altra cosa rispetto a prima.
Se fino a febbraio c'erano delle routines, delle regolarità e delle certezze nelle loro vite, da lì in poi tutto è cambiato.
Diventa quasi impossibile lasciarli fuori dai nostri commenti su quanto ci accade intorno e dai nostri altalenanti umori , così come diventa più arduo mantenere la linea educativa seguita in precedenza.
Si tratta di un episodio estrapolato da un contesto, perciò risulterebbe poco professionale esprimere un parere certo sulla necessità o meno di preoccuparsi ed eventualmente intervenire. Ma Lei che la conosce da 7 anni, può valutare se si tratti o no di un semplice capriccio, di una manifestazione un po' melodrammatica per poter ottenere il risultato desiderato. Tanto più che riferisce abbia ripetuto a pappagallo una frase sentita dalla televisione.
Pur mantenendo l'attenzione necessaria, bisogna evitare di "patologizzare" ogni comportamento infantile (magari facendoci condizionare da temi critici che ci appartengono).
Se capiterà di nuovo, provi ad entrare nel suo gioco e si diverta con lei a fare un po' di teatrino per aiutarla a superare la sua frustrazione per un "no" ricevuto, stemperandola in una risata collettiva.
Cordialità.
in questo "strano" periodo che stiamo vivendo, è ancora più difficile fare i genitori, forse anche perché... è più difficile essere bambini!
Per tanti mesi ai bambini è stata tolta la scuola e il contatto con i coetanei e quella che è stata loro restituita, inevitabilmente, è un'altra cosa rispetto a prima.
Se fino a febbraio c'erano delle routines, delle regolarità e delle certezze nelle loro vite, da lì in poi tutto è cambiato.
Diventa quasi impossibile lasciarli fuori dai nostri commenti su quanto ci accade intorno e dai nostri altalenanti umori , così come diventa più arduo mantenere la linea educativa seguita in precedenza.
Si tratta di un episodio estrapolato da un contesto, perciò risulterebbe poco professionale esprimere un parere certo sulla necessità o meno di preoccuparsi ed eventualmente intervenire. Ma Lei che la conosce da 7 anni, può valutare se si tratti o no di un semplice capriccio, di una manifestazione un po' melodrammatica per poter ottenere il risultato desiderato. Tanto più che riferisce abbia ripetuto a pappagallo una frase sentita dalla televisione.
Pur mantenendo l'attenzione necessaria, bisogna evitare di "patologizzare" ogni comportamento infantile (magari facendoci condizionare da temi critici che ci appartengono).
Se capiterà di nuovo, provi ad entrare nel suo gioco e si diverta con lei a fare un po' di teatrino per aiutarla a superare la sua frustrazione per un "no" ricevuto, stemperandola in una risata collettiva.
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 607 visite dal 18/11/2020.
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